VVF – Sindacale – Ma i pompieri fanno parte del pubblico impiego, oppure no? I motivi per cui la CGIL non aderisce allo stato di agitazione CISL UIL

18 Luglio 2011

Sindacale – Ma i pompieri fanno parte del pubblico impiego, oppure no? I motivi per cui la CGIL non aderisce allo stato di agitazione CISL UIL

 
COORDINAMENTO NAZIONALE FP CGIL VIGILI DEL FUOCO
 
Come certamente già saprete, ieri CISL e UIL Vigili del Fuoco hanno dichiarato lo stato di agitazione, malgrado su tale iniziativa la FPCGIL VVF avesse fatto pervenire alcune sommesse osservazioni.
Sia chiaro, non abbiamo alcuna intenzione di obiettare sulle legittime ed autonome iniziative di altre OO.SS., tuttavia, al fine di evitare malintesi e strumentalizzazioni, crediamo sia utile, per tutte le colleghe ed i colleghi, fare un minimo di chiarezza sull’intera vicenda.
Il giorno 4 aprile u.s., CGIL CISL UIL VVF avevano aderito allo sciopero generale del 16 aprile proclamato dalle Federazioni CGIL CISL e UIL del Pubblico Impiego e, in quel contesto, avevano anche rivendicato una maggiore attenzione del Governo sulle altre specifiche priorità del Corpo Nazionale;
il giorno 13 aprile u.s., CGIL CISL e UIL VVF, sempre in sintonia con le Federazioni, avevano sospeso lo sciopero in attesa di valutare i contenuti della direttiva generale sui contratti, ma avevano mantenuto attivo lo stato di agitazione, confermando tutti gli elementi di contrarietà rispetto alle specifiche problematiche della Categoria;
il giorno 17 aprile, il segretario generale della Federazione CISL chiedeva alla CGIL ed alla UIL VVF di aderire alla proclamazione di un ulteriore stato di agitazione, ma motivato da esclusive problematiche del Corpo;
il giorno 18 aprile, il coordinatore nazionale FPCGIL VVF esponeva ai colleghi di CISL e UIL, in via interlocutoria, alcune osservazioni sulle quali restava in attesa di riscontro ;
il giorno 18 aprile, senza ulteriori contatti con la FPCGIL VVF, CISL e UIL dichiaravano lo stato di agitazione.
il 19 aprile 2007, la notte ha portato consiglio e ci ha suggerito una riflessione: la confusione del quadro generale e le difficoltà che da essa si generano sono sotto gli occhi di tutti. Lo testimoniano i comportamenti irrazionali del Governo, sia sul fronte delle direttive contrattuali, sia sugli impegni assunti con l’intesa sul lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche. Non crediamo che svincolare i Vigili del Fuoco da un approccio complessivo sia utile e possa produrre particolari risultati; anzi, è proprio pretendendo di compartecipare ad un processo di riforma teso – così come afferma, appunto, il memorandum – a misurare ed incentivare la qualità dei servizi ed a valorizzare la professionalità di lavoratrici e lavoratori, che anche i Vigili del Fuoco possono trovare le risposte che cercano e di cui hanno vitale bisogno. Non servono inutili e pretestuose scorciatoie, ma un tavolo con il Governo nel quale, una volta riaffermata con chiarezza la valenza sociale del servizio e configurato un modello organizzativo mirato alla protezione dei cittadini ed alla salvaguardia del territorio, programmare un adeguato potenziamento delle dotazioni organiche (a partire da copertura del turn over e stabilizzazione del precariato), un aumento delle risorse in bilancio, una efficace valorizzazione retributiva e previdenziale del personale. Stupisce ed amareggia constatare come non si voglia comprendere che isolare il Corpo dai temi generali produrrà solo ulteriori derive negative; ciò, a maggior ragione, visti gli esiti evidenti dell’ultima scorciatoia intrapresa, la riforma prodotta con la legge 252 e con il decreto 217: il Corpo continua a mancare dall’agenda delle priorità politiche, è aumentato il disagio del personale, si sono accresciute le difficoltà funzionali ed organizzative, è peggiorato il servizio ai cittadini. Gli strumenti per invertire la tendenza ci sono, è solo necessario che il Governo onori gli impegni assunti sui Contratti e sul memorandum: se la ritrovata vena combattiva dei nostri partner confederali si colloca in questo contesto – ma questa vicenda sembra testimoniare il contrario – oltre all’opportunità di concretizzare buoni risultati, sarà molto più semplice ritrovare quello spirito unitario che manca da tempo e di cui tutta la Categoria sente sempre più il bisogno.
Roma, 19 aprile 2007
 
(Adriano Forgione)

 

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