Croce Rossa Italia: lavoratori in sciopero della fame e venti di privatizzazione – Evitare che la Cri diventi oggetto di spartizione di potentati locali e privati – Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

19 Luglio 2011

Croce Rossa Italia: lavoratori in sciopero della fame e venti di privatizzazione – Evitare che la Cri diventi oggetto di spartizione di potentati locali e privati – Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

Sul sito della Croce Rossa Italiana è stato pubblicato un documento approvato sabato scorso nella Riunione dei Commissari di Comitato che, tra le altre cose, richiede esplicitamente la “privatizzazione dei Comitati locali” della Cri, già comparsa nella prima stesura della manovra e poi svanita nel testo approvato alla Camera.

Una vecchia discussione, questa sulla riorganizzazione della Croce Rossa Italiana, che da anni viene rilanciata e abbandonata a fasi alterne, e che oggi ci preoccupa più che mai perché si inserisce in una situazione di grave crisi per la Cri, che a causa delle difficoltà economiche rischia di non poter mantenere il livello dei servizi offerti. É il caso del Comitato provinciale di Roma, per il quale il Commissario Rocca ha previsto la riorganizzazione senza consultare le organizzazioni sindacali, dopo mesi di tensioni dovute, tra l’altro, alla gestione del Cem (Centro di Educazione Motoria). Di fatto il Commissario prevede che le attività “in equilibrio” finanziario vengano trasferite dal Comitato Provinciale romano a quello Locale, lo stesso, per essere chiari, che nella proposta avanzata nella Riunione dei Commissari di Comitato
sarebbe oggetto della privatizzazione.

I lavoratori, tra questi 1800 precari, sono ormai all’esasperazione e oggi i coordinatori nazionali di Fp-Cgil, Sinadi, Cisal Fialp, Usb Pi della Cri hanno indetto lo stato di agitazione e iniziato lo sciopero della fame.

La Fp-Cgil tutta esprime alle lavoratrici e ai lavoratori della Cri la propria solidarietà e continuerà a sostenere le loro ragioni, a partire dall’opposizione al progetto di privatizzazione. Progetto che non affronta il tema della qualità dell’offerta dei servizi, dalle convenzioni con gli enti locali all’assistenza alla persona, ne tanto meno delle garanzie sul futuro occupazionale dei lavoratori di ruolo e precari.

Roma, 18 Luglio 2011

 
 
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