Monopoli di Stato – A TRE MESI DI DISTANZA: SPUNTI PER UNA RIFLESSIONE COLLETTIVA

19 Luglio 2011

A TRE MESI DI DISTANZA: SPUNTI PER UNA RIFLESSIONE COLLETTIVA

Attualmente gli uffici regionali dell’AAMS si trovano ad affrontare con insufficienti strumenti e in assenza di una minima strategia organizzativa l’inserimento dei lavoratori delle soppresse DPEF. Un lavoro complesso che richiederebbe la massima attenzione ed elasticità mentale da parte dell’Amministrazione, a tutti i livelli. Elasticità che purtroppo la Direzione Generale dimostra di non possedere. Infatti ha posto dei limiti alle possibili richieste che i nuovi colleghi ex Tesoro potrebbero avanzare in merito all’orario di lavoro, alla banca ore e al ripristino del “loro part-time” revocato per effetto della mobilità.
Nell’incontro del 29 marzo la Direzione Generale ha comunicato alle OO.SS l’intenzione a siglare un accordo nazionale su orario di lavoro e banca delle ore togliendo di fatto alla contrattazione decentrata la titolarità su queste materie e che in applicazione delle nuove norme sul par-time avrebbe avviato una revisione di tutti i part-time in essere. Un’ interpretazione restrittiva della legge ha disatteso il criterio “della correttezza e buona fede” che avrebbe dovuto essere alla base della avviata ricognizione e che ha determinato una situazione di disagio tra i lavoratori. disagio che l’Amministrazione avrebbe dovuto evitare se avesse prestato maggiore attenzione al fatto che la revoca dei part-time avrebbe creato gravi problemi in primis alle donne, le più coinvolte nei lavori di cura e assistenza familiare, e ai colleghi che fruiscono della legge 104 per sé o per i familiari.
Le preoccupazioni dell’Amministrazione non sono quindi l’organizzazione del lavoro e la formazione per i lavoratori arrivati dal MEF, ma la limitazione dell’ azione sindacale e la riduzione dei diritti.
Il 30 marzo (un giorno dopo l’accordo non firmato) la Direzione ha emanato una circolare con la quale, in applicazione della legge 183/2010, “nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede” dà la possibilità alle Amministrazioni Pubbliche di poter “sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti di concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale già adottati[…]”. Con circolare n. 10652 del 30 marzo 2011 l’Amministrazione individua i criteri di ammissibilità, stabilendo in maniera del tutto soggettiva quali siano, secondo parametri di “buona fede” non meglio specificati, i contratti che devono essere mantenuti e quali devono essere revocati.
Vengono revocati unilateralmente i contratti di tipo verticale a vantaggio di altre tipologie che garantiscono una continuità lavorativa, caratteristica ininfluente se invece l’astensione dal lavoro avviene in modo orizzontale per molte ore giornaliere e magari anche per svolgere il secondo lavoro.
Sempre secondo la circolare i contratti ritenuti idonei verranno mantenuti e i lavoratori interessati avvisati con una comunicazione di conferma.
In realtà l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato come le Agenzie delle Entrate revoca i contratti di lavoro a tempo parziale a tutti i lavoratori, ma diversamente da quanto avvenuto presso l’Agenzia delle Entrate, AAMS procede alle revoche in maniera subdola e differita.
Infatti anche quei contratti che apparentemente rientravano nei criteri di ammissibilità vengono revocati e sostituiti da un nuovo contratto di lavoro a tempo parziale e i lavoratori vengono avvisati della revoca e della concessione di un nuovo rapporto di part-time per altri due anni: “[…]si comunica che il rapporto di lavoro a tempo parziale, già concesso …., è risultato in linea con i suddetto criteri e, per tanto, tenuto conto dell’attuale fase di riorganizzazione ….. si ritiene di poterle concedere, per un periodo di due anni, il rapporto di lavoro a tempo parziale, ….Con successiva nota Le verrà inviato il relativo contratto individuale di lavoro che dovrà essere sottoscritto con la massima urgenza.”
Così anche quei lavoratori che credevano di essere stati graziati dalla buona fede che il legislatore auspicava, si sono visti revocare il loro valido contratto di part-time ed intimato di firmare con urgenza un nuovo contratto di lavoro a tempo parziale con validità biennale.
Tutto ciò in nome di una presunta razionalizzazione della spesa Pubblica che vede AAMS stipulare convenzioni onerose con la SIAE e contemporaneamente revocare i contratti di part-time, come noto non dispendiosi , proprio nel momento di raddoppiamento dell’organico.
Ribadiamo che i contratti a tempo parziale interessano maggiormente le donne, che devono coniugare il proprio lavoro con l’impegno di cura per supplire completamente la mancanza di strutture ed assistenza sociale adeguata, e quelle categorie deboli che non trovano nella rete dei servizi pubblici adeguato supporto.
Troviamo veramente deprimente, a distanza di decenni dalla legge per il part-time, vedere rimettere in discussione la validità delle motivazioni e la buonafede di quei lavoratori che chiedono di poter trasformare il proprio rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e costretti a difendere contratti già siglati. In particolare la direzione AAMS dimostra molta poca buona fede nell’aver revocato tutti i contratti e nell’aver dato ai lavoratori delle informazioni fuorvianti invitandoli a firmare nuovi contratti biennali a fronte di revoche unilaterali.
Inoltre l’apparente disponibilità dell’Amministrazione a valutare nuove istanze di part-time nasconde un limite di concessione degli stessi fissato dalla suddetta circolare “nella misura di una domanda all’anno”.
La CGIL FP invita pertanto tutti gli impiegati interessati a sottoporre le proprie revoche a parere legale prima di firmare i nuovi contratti individuali di lavoro.
Di fatto in AAMS non sarà più possibile usufruire della legge sul part-time.
Possiamo affermare che l’improvvisa necessità di garantire continuità lavorativa negli uffici azzerando nel giro di due anni tutti i rapporti di lavoro a tempo parziale, non trovano nella legge e nelle condizioni di organico e produttività degli uffici regionali motivi validi.
Nel rispetto dei “vecchi” lavoratori AAMS che sempre con massimo impegno e senso di responsabilità, hanno garantito la legalità nel nostro territorio, e nel rispetto dei “nuovi” impiegati che con pochi strumenti a disposizione e con sommaria e affrettata formazione si sono immediatamente resi disponibili ed operativi, chiediamo con forza all’Amministrazione di attivarsi per migliorare la nostra Azienda investendo in formazione e professionalità, garantendo quegli istituti contrattuali (orario di lavoro e banca ore) e quelle leggi (part-time) che insieme alla contrattazione e alla flessibilità hanno permesso all’Amministrazione di raggiungere ottimi livelli di efficienza e funzionalità. Altre scelte rischiano di riportare in dietro le lancette dell’orologio.

                      IL COORDINATORE REGIONALE                                          RSU 
                          F.to Maurizio Saccilotto                                  F.to Sculli Maria G.


 
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