Dirigenza Penitenziaria: comunicato incontro 26 luglio

28 Luglio 2011

 

Comunicato

 
 

 
COMUNICATO INCONTRO DEL 26 LUGLIO
SULLE PROBLEMATICHE DELLA DIRIGENZA PENITENZIARIA

Ieri, 26 luglio 2011, ha avuto luogo il previsto incontro fra i vertici del Dap ( Ionta, di Somma, Turrini Vita) e le OO.S. della dirigenza penitenziaria.
Il tema posto all’ordine del giorno “problematiche della dirigenza penitenziaria:attualità e prospettive” per la sua ampiezza ha fornito solo la possibilità per un giro d’orizzonte sulle varie problematiche che vivono i dirigenti penitenziari, ma nello stesso tempo non ha consentito che alcuno degli argomenti fosse analizzato in maniera approfondita.
D’altro canto il prossimo immediato appuntamento ( domani 28 luglio) a Palazzo Vidoni per l’apertura della trattativa per il primo Contratto di categoria ha finito inevitabilmente per condizionare la discussione.
Il Capo del Dap ha tenuto comunque a precisare che gli incontri che intende promuovere avranno un carattere programmatico per l’elaborazione di linee-guida, nella consapevolezza che la complessità delle problematiche da affrontare richiedono che le ipotesi di soluzione siano elaborate in maniera partecipata.
Abbiamo messo in evidenza come l’apertura della trattativa per il contratto sia stata determinata dalla mobilitazione dei dirigenti e delle OO.SS. che li rappresentano, generando un movi-mento in cui questa O.S. ha avuto un ruolo primario; mentre in questi sei anni dalla legge Meduri si è percepita una sostanziale freddezza dell’Amministrazione nei confronti della questione-contratto.
I problemi posti sul tappeto, fra cui quello della mobilità riveste per la Parte Pubblica un carattere prioritario, possono trovare una loro adeguata trattazione solo dopo la definizione del contratto, nel quale saranno presenti gli elementi per la delineazione di un ordinamento professionale del dirigente penitenziario, e quando sarà chiaro il disegno organizzativo che sarà adottato. A tal proposito lo stesso problema della mobilità trova difficoltà per una sua organica trattazione dal momento che l’individuazione dei posti di funzione del D.M. del settembre 2007 appare nei fatti superata dalla nuova determinazione degli organici, mentre la bozza del nuovo D.M. stenta a vedere la luce.
Su quest’ultimo documento si è sviluppata una serrata critica, dal momento che esso sposa una filosofia assolutamente non condivisibile privilegiando le strutture di supporto e di coordinamento ( Dap e Prap) rispetto alle realtà ove l’esecuzione penale trova la sua realizzazione, cioè gli Istituti e gli Uffici Epe. Pertanto è necessario invertire la tendenza e riconoscere che rispetto al mandato istituzionale sono le realtà territoriali a rivestire una funzione CENTRALE. I posti di funzione vanno quindi individuati curando prioritariamente gli interessi e soddisfacendo le esigenze di quelle articolazioni dell’Amministrazione che inopinatamente qualcuno si ostina ancora a definire “periferia”.
Circa gli altri argomenti cui si è fatto cenno, abbiamo ribadito che la tematica dell’art. 28 deve trovare una sua soluzione all’interno della trattativa per il contratto, dal momento che il trattamento economico, con le sue singole voci, rientra fra questi istituti economici cui si riferisce la norma predetta; mentre per il conferimento degli incarichi di recente attribuiti a colleghi del Dap, è evidente che il percorso seguito difetta di trasparenza, essendo sconosciuti i criteri seguiti per il relativo conferimento.
E nel corso della discussione è emerso ancora come, in assenza di uno stato giuridico definito – che sarà uno dei frutti del contratto – sia problematico procedere a qualsiasi intervento amministrativo che abbia i requisiti della legittimità e della legalità.

Per la delegazione trattante FP CGIL
Massimo Di Rienzo

 
 
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