Sicurezza/Polizia penitenziaria – Risposta a lettera di Eugenio Sarno

02 Agosto 2011

Risposta a lettera di Eugenio Sarno

 A Eugenio SARNO
Segretario Generale UIL PA Penitenziari

 

 Caro Amico e Collega,
 

        la gentile missiva pervenutaci da parte tua,  per toni utilizzati e per gli, almeno in parte, apprezzabili contenuti di cui hai voluto renderci partecipi,  richiedeva una risposta quanto mai celere e puntuale a cui è stato nostro comune e condiviso desiderio non sottrarci.
        In primo luogo, quindi, tralasciando l'”esperienza” dell’Ergife Palace Hotel di Roma in cui, per quanto percepito in maggioranza, ben altro che un intento unitario nei nostri confronti, ovvero nei confronti delle Componenti da noi rappresentate, ci è capitato di cogliere nelle tue affermazioni, anche quando dal palco di detta  manifestazione proprio da alcuni di Noi, oltre ai saluti, pervennero inviti all’unità, è ovvio che l’agire sindacale, se ispirato da proponimenti deontologicamente rivolti alla tutela degli interessi e delle legittime aspettative del Personale non possa che risultare convergente nei contenuti e negli obiettivi.
        Viceversa, quando  l’azione che il singolo sindacato esprime rende testimonianza di una finalità diversa, che pone in primo piano il sindacato e la sopravvivenza dello stesso, persino e se del caso l’interesse dei singoli rappresentanti sindacali,  più che il “bene” dei colleghi da tutelarsi e difendere, nulla può più condividersi.
        Proprio su tale ultimo aspetto, purtroppo, ci è capitato di assistere, non vogliamo negarlo, dapprima con stupore e poi con crescenti incertezza e preoccupazione riguardo alle reali motivazioni della manifesta “noncuranza” e della costante sottovalutazione dell’entità, delle implicazioni e delle conseguenze del problema, da parte tua.
        E’ fuor di dubbio, infatti, che ci interessi assai (a Noi come a Te, immaginiamo), ora e sempre, affrontare e risolvere, tra le altre e prima delle altre, le questioni della disorganizzazione e dello stato di abbandono della Polizia Penitenziaria negli istituti e nei servizi penitenziari, che i problemi del sovraffollamento delle carceri, dell’organico del Corpo, della perdita di potere d’acquisto delle buste paga dei Colleghi/e, della negazione dei diritti basilari, dell’assenza di equità e trasparenza nell’azione dell’amministrazione, siano le principali “fonti” e ragioni della nostra esistenza sindacale.
        In tale prospettiva, detto per inciso, assieme abbiamo condiviso per il FESI lo scorso anno, secondo una logica che quest’anno non hai voluto confermare e che Noi, invece, manterremo ben ferma nell’interesse dei più “deboli”, sottoscrivendo il nuovo Accordo per il 2011 con il Sottosegretario alla Giustizia nei prossimi giorni, che i Colleghi ed in particolare quelli dei servizi “a turno” e di sezione conoscessero a gennaio e non a giugno, né tanto meno a dicembre, i criteri di quanto a loro spettante.
Ma se il sindacato che si trasforma per essere altro, volendo sostituirsi e diventare come la Controparte, con la scusa di essere il “Primo” nell’arrogante pretesa di assumerne prerogative e “poteri”, sono la dialettica del confronto, della contrattazione e anche dello “scontro” tra le Parti a venire meno e sono  e saranno, soprattutto in futuro, i Colleghi  a perdere gravemente quello che ritengono essere uno strumento a loro disposizione e che, invece,  è altra cosa non a loro favorevole.
Peraltro, queste sono cose che ben conosci, perché questa è non altra è la vicenda dell’Anppe che dici di non comprendere, che ritieni secondaria e che dici il Personale non comprenda, così come ben conosci la spinta ideale che ci guida ben oltre i numeri, nell’interesse pieno e legittimo del Personale.
Caro Amico e Collega, tuttora non comprendiamo perché su di una vicenda che proprio tu sostieni essere del tutto secondaria, soprattutto perché secondaria, non ci sia mai stata alcuna coerente presa di posizione della UIL.
D’altra parte, come dovremmo interpretare, nella prospettiva della dichiarata volontà unificatrice, la manifestazione nazionale che la Uil preannuncia in assoluta solitudine e dopo avere appreso dalle nostre dichiarazioni scritte che Osapp, Sinappe, Cisl, Ugl, Cgil e Cnpp a settembre avrebbero manifestato a Largo Daga in Roma.
Fatta salva la libertà di ciascuno di agire come meglio ritiene a casa propria,   non avrebbe costituito riprova certa di condivisione e di un reale proposito, invece che di ingiustificata presunzione, proporre di organizzarla assieme una manifestazione nazionale a settembre,  tenuto conto che Noi agiamo in favore del Personale e solo contro chi opera in danno dello stesso. 
In conclusione, prima di qualsiasi iniziativa in comune, riteniamo indispensabili chiarezza e onestà intellettuale, per evitare fraintendimenti o, peggio, inutili ipocrisie in un contesto che di tutto tranne che di demagogia ha esigenza, soprattutto perché in gioco, da ieri e non da oggi,  non ci sono le mere posizioni di vantata supremazia di  qualche sindacato e qualche tessera in più o in meno, ma la sopravvivenza persino materiale del Personale che rappresentiamo.
 

Con rinnovato affetto
 

Roma, li 1 agosto 2011
 

       OSAPP                   SiNAPPe                        UGL                CGIL FP              FSA-CNPP
   (L. Beneduci)           (R. Santini)              (G. Moretti)      (F.Quinti)         (G. Di Carlo)


 
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