Sequestro O.P.G.: Dalla Commissione “Marino” uno straordinario e coraggioso atto di civiltà e responsabilità. Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale

03 Agosto 2011

Sequestro O.P.G.: Dalla Commissione "Marino" uno straordinario e coraggioso atto di civiltà e responsabilità. Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale

 

 
Sequestro O.P.G. – Dalla Commissione “Marino” uno straordinario e coraggioso atto di civiltà e responsabilità. Ora si “dissequestrino” immediatamente i 1500 cittadini internati in quei luoghi. Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale.
 
La decisione della Commissione Parlamentare d’inchiesta di procedere al sequestro di alcuni reparti degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari di Montelupo Fiorentino e di Barcellona Pozzo di Gotto e di fissare un termine per l’adeguamento complessivo di quelle strutture ai requisiti minimi previsti dalle normative, pena il sequestro delle intere strutture, è storica.
 
La determinazione, la coerenza e il coraggio che l’intera Commissione “Marino” ha dimostrato nelle sue attività hanno prodotto questo primo straordinario risultato: l’obiettivo di chiudere quelle strutture manicomiali, così come ripetutamente affermato da molte leggi dello Stato (dalla “Basaglia” alla legge 419/98), è ora più vicino.
 
Ed è proprio perché giudichiamo irrinunciabile la chiusura degli OPG che ora chiediamo altrettanta determinazione, coerenza e coraggio all’insieme delle istituzioni che, pur avendo precise responsabilità, tardano o, addirittura omettono di esercitarle.
 
I Ministri della Salute e della Giustizia assumano atti certi e definitivi che sanciscano, per la parte di loro competenza, la chiusura di quei luoghi; la Conferenza delle Regioni rompa il silenzio e proceda celermente a completare definitivamente ed in tutte le realtà territoriali il passaggio delle funzioni sanitarie dal Ministero della Giustizia ai Servizi sanitari Regionali.
 
I Presidenti delle Regioni, infine, provvedano a “dissequestrare” quei loro cittadini dimenticati da anni in quei luoghi. Acquisiscano, laddove non fatto, l’elenco nominativo di quei cittadini/internati e vadano anche personalmente a prenderli in carico, li liberino, li riportino nei loro luoghi di residenza.
 
 
Servizi territoriali, percorsi personalizzati di presa in carico, investimenti sui Dipartimenti di salute mentale e su strutture “leggere” sono indispensabili e, pensiamo noi, più che fattibili.
 
La Fp Cgil, che rappresenta i lavoratori del servizio sanitario, quelli dei servizi sociali, quelli della Polizia penitenziaria, opererà per dare manforte a questo percorso anche perché in quei luoghi sono violati i diritti di civiltà dei cittadini/internati, ma anche quelli delle lavoratrici e dei lavoratori che vi operano in condizioni proibitive.
 
Roma, 28 Luglio 2011

 
 
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