Manovra: un’ipoteca sul futuro. Così l’Italia resta un paese per vecchi parte la mobilitazione, verso manifestazione nazionale del lavoro pubblico. Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

05 Agosto 2011

Manovra: un'ipoteca sul futuro. Così l'Italia resta un paese per vecchi parte la mobilitazione, verso manifestazione nazionale del lavoro pubblico. Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

 
“Con questa manovra l’Italia, che tra bassi tassi di natalità e invecchiamento della popolazione offre magre prospettive alle giovani generazioni, si condanna a restare un paese vecchio. Disinvestire proprio sul sostegno alle famiglie e all’infanzia, in un sistema che già penalizza le donne e incentiva forme di welfare “fai da te”, il cosiddetto welfare familiare, vuol dire ipotecare il futuro delle giovani generazioni” con queste parole Rossana Dettori, Segretario Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta la manovra finanziaria approvata venerdì alla Camera. “Il lavoro pubblico paga due volte. Da un lato con il blocco della contrattazione, con perdite mensili che vanno dai 237€ ai 315€ e una perdita complessiva di potere d’acquisto che va dai 6300€ agli 8700€ in 5 anni, e dall’altro con la riduzione delle detrazioni, che colpisce tutti, dipendenti pubblici compresi. Una manovra pro-ciclica, perché indebolendo i redditi, falcidiati nel caso del lavoro pubblico, si deprimono fortemente i consumi. Al generale impoverimento del sistema pubblico, causato dal blocco prolungato delle assunzioni e dalla riduzione degli organici, si aggiungono: i 18 miliardi di tagli agli enti locali effettuati con le ultime due manovre; l’introduzione di nuovi ticket sanitari, con la riduzione dei livelli essenziali di assistenza e una spinta verso la privatizzazione a causa della minore concorrenzialità del sistema pubblico; la stretta sulle pensioni, in assenza di misure che garantiscano il futuro previdenziale delle generazioni presenti e future. Il vero dramma, però, e di là da venire. Lo affronteremo nei prossimi decenni, vedendo aggravarsi i nostri tristi record su politiche giovanili e sostegno alla famiglia”. “In questi mesi costruiremo un percorso di mobilitazione in difesa del sistema pubblico, per salvaguardare l’occupazione e i salari di chi offre servizi che garantiscono i diritti dei cittadini, che si concluderà in autunno con un grande manifestazione nazionale del lavoro pubblico. Se non si inverte questa tendenza, l’Italia – conclude Dettori – sarà sempre più un Paese per vecchi”.
 
 Roma, 19 luglio 2011

 
 
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