VVF – Reggio Emilia – Riflessioni e proposte operative del Coordinamento CGIL

11 Agosto 2011


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Reggio Emilia – Riflessioni e proposte operative del Coordinamento CGIL

Reggio Emilia 10/08/2011
 
AL COODINAMENTO NAZIONALE FPCGIL VVF
 
A TUTTO IL PERSONALE
 
SE LA POLITICA SI TOGLIE ALCUNI GIORNI DI FERIE, IL SINDACATO NON CI E’ MAI ANDATO: ALCUNE RIFLESSIONI DA CUI PARTIRE……
 
Negli ultimi tempi si è aperta una “discussione”, generata dalla nota e successivi chiarimenti, fatti dal Capo del Corpo; le note hanno per oggetto: indennità di missione e lavoro straordinario per conduzione di automezzi, qui vorrei evidenziare che si parlava di straordinario.
 
Queste note e successivi chiarimenti, hanno partorito una serie di disposizioni (in particolar modo io cito la situazione dell’Emilia Romagna) da parte del Direttore Regionale, cui hanno fatto seguito disposizioni provinciali o dei capi nuclei o delle ragionerie, che hanno causato, situazioni a dir poco grottesche.
 
Crediamo, che le OO.SS Nazionali, non abbiano ancora ben percepito la portata di tale confusione.
 
In questo momento, si stanno ledendo i diritti dei lavoratori, anche con disposizioni ed imposizione di missioni, tramite questa breccia si stanno ledendo diritti fondamentali, si è persino giunti a grottesche interpretazioni, che si spingono sino ad interpretare che se durante l’orario ordinario, un lavoratore utilizza il mezzo di servizio per spostarsi dalla propria sede ad un’altra, questo tempo vada sottratto (alla faccia della dizione ore straordinarie per guida).

In tale marasma confusionale è opportuno che la nostra organizzazione sindacale si faccia promotrice ai più alti livelli, di iniziative di chiarezza; che da parte nostra abbiamo intrapreso a livello locale e stiamo intraprendendo a livello regionale (ma con scarsi risultati).

Questa situazione a nostro avviso non è che l’ennesimo capitolo di una situazione generata da una disgraziata riforma del Corpo; da una carenza di discussione sulle regole fondamentali, frutto di una prospettiva di un contratto di lavoro che non c’è e non si sa quando si potrà discutere.

Frutto di una organizzazione del lavoro, in essere sulla carta, ma sfasciata, da carenze di organici e di qualificati, con una base di lavoratori che sta invecchiando, in un ambiente di lavoro degenerato dal continuo e costante avvilimento quotidiano, da disposizioni insensate, da interpretazioni ridicole inutili o deleterie.

Voglio citare un frase dell’ultimo chiarimento del capo del Corpo la dove si dice: “attese le straordinarie esigenze a cui il Corpo Nazionale è chiamato a far fronte in merito, e al fine di assicurare puntualità e continuità nella composizione della squadra di soccorso…”

Ma quali sono queste straordinarie esigenze? La straordinarietà non può essere di certo rivolta al lavoro che svolgiamo, ma si spera sia rivolta al particolare momento e quindi a carenze strutturali di organici qualificati e risorse, forse a questo si fa riferimento? Se così è, al Capo del Corpo è chiaro che il personale sta sopperendo alle carenze numeriche, che vedono le sedi centrali operare con organici inferiori a quelli teoricamente assegnati; i distaccamenti non essere più numericamente autonomi, quindi costringere, il personale, a continui spostamenti da una sede ad un’altra per sopperire e garantire il soccorso tecnico urgente su tutto il territorio, per non parlare dell’esercizio di fornire mansioni superiori senza alcun riconoscimento e qui mi fermo anche se altro c’è da dire.

Come Vigili del Fuoco, come pubblici dipendenti, ci sono molto chiari i nostri doveri, al contrario di quanto afferma un tristemente noto ministro; qualcuno forse sta dimenticando che forse qualche diritto lo dovremmo avere.
 
Forse in momenti di difficoltà organizzativa, quando al personale si chiede uno sforzo per supplire a carenze organizzative e numeriche, ci si aspetterebbe che si mettessero in campo delle misure per alleviare i disagi e non imposizioni per aumentarli (alla faccia dei corsi sulla gestione delle risorse umane).

Senza dilungarci, ci aspetteremmo poi che dopo aver colto l’obbiettivo di una “sanatoria” per recuperare l’arretrato sui passaggi di qualifica, uscisse una proposta da discutere e condividere, per il futuro, vista la fallimentare esperienza degli ultimi concorsi (anche qui ricordiamo e ringraziamo la lungimiranza del 217).

Cari colleghi, amici e compagni, quanto, quanto dovremo ancora attendere perché si apra una seria trattativa su questi ed altri argomenti di primaria importanza e che ci toccano tutti? Quanto ci vorrà perché si capisca che se la discussione sulla “piattaforma contrattuale” non inizierà con celerità, i problemi non faranno che aumentare deteriorando ulteriormente il nostro ambiente lavorativo?

L’appello è a tutti, ma in particolare al Coordinamento Nazionale FPCGIL VVF: presentiamo con celerità una nostra proposta chiara e dettagliata, su come vorremmo fossero fatti i passaggi di qualifica, chiarendo bene, a tutti, che il fatto che si sia lavorato e gioito per il risultato della sanatoria (risultato i cui esiti ad oggi sono ancora lontani dal venire), non vuol dire che rinneghiamo il passato e l’idea che l’anzianità non può e non deve essere il criterio fondante, ma altri sono i criteri a cui tendere.

Altra cosa da fare, a mio avviso, è quella di presentare sin da subito una nostra piattaforma, che vada a colmare vuoti e storture evidenziatesi in questi ultimi disgraziati anni.
 
Ci è ben chiaro il grave momento economico, sociale e politico; ma questo non può e non deve fermarci in quelle che sono le nostre rivendicazioni, nè arretrare di un passo sul piano delle tutele e sui diritti.

Impegno di ogni territorio dovrà essere, quello di contribuire ad un laboratorio, che possa partire sin da subito, per raccogliere i contributi:
 
Avrei voluto attendere settembre per inviare questa mia richiesta e primo contributo, ma credo che il momento sia talmente grave che non si possa attendere settembre ed il trascorrere di questi giorni, senza cominciare rimboccarsi le mani.

Un saluto ed un abbraccio, nella speranza che possa nascere una discussione proficua e di alto livello, senza false demagogie, libera dal populismo che attanaglia questa società.
 
Per la FP CGIL VVF RE
Luca INCERTI

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