Inps: CGIL, CISAL, USB non sottoscrivono la ratifica del contratto integrativo 2010 in quanto ritengono che il testo definitivo dell’intesa sia addirittura peggiore dell’ipotesi sottoscritta il 21/12/2010 dalle sole CISL e UIL

23 Agosto 2011

 

Comunicato unitario

 

HANNO FIRMATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO 2010
MA GLI EFFETTI RESTANO SOSPESI.

E’ finita nel peggiore dei modi. Il nostro appello a sospendere la ratifica del contratto integrativo 2010 è caduto nel vuoto. CISL e UIL hanno voluto sottoscrivere in via definitiva un accordo che non sarà immediatamente applicato e che è stato profondamente peggiorato rispetto alla già negativa ipotesi sottoscritta sempre dalle sole CISL e UIL a dicembre 2010.

La parte più significativa dell’intesa, quella relativa ai passaggi economici interni alle Aree con decorrenza 1° gennaio 2010, resterà sospesa perché i ministeri vigilanti sembra abbiano proposto di spostare la decorrenza nel 2011, anno dal quale fino al 2014 non è più possibile aumentare lo stipendio tabellare, con la scusa che l’ipotesi di accordo è stata vagliata dal Collegio dei sindaci dell’INPS solo nel corrente anno. Una scappatoia per non pagare i passaggi, alla quale l’Amministrazione vorrebbe adeguarsi riassorbendo il 100% del costo del passaggio da qualunque voce accessoria (assegno di garanzia – TEP – Maggiorazione TEP – SAP).

Come si fa a firmare un contratto che resta sospeso per una parte che riguarda almeno 12.000 lavoratori, finché non ci si è chiariti con i ministeri? Con quale coraggio CISL e UIL sostengono che hanno firmato un accordo che porta a casa risultati positivi per i lavoratori dell’ente?

Si danno gli spiccioli agli ex insegnanti per tappargli la bocca e mettere una pietra tombale sulla rivendicazione del riconoscimento della RIA maturata con il contratto della scuola; si tampona il mansionismo con una misura economica che non copre il divario tra i livelli iniziali delle Aree A e B e il livello iniziale della specifica Area superiore; si assegna un coefficiente di merito individuale pari a 1.2 ai “super bravi”, solo per inseguire e, magari, superare lo stesso Brunetta sul terreno di una falsa meritocrazia, quando ancora il D.Lgs 150/2009 non è stato recepito da alcun contratto collettivo e, stando agli attuali blocchi, non se ne parlerà prima del 2018!!!

Sulle relazioni sindacali si alza bandiera bianca e si lasciano alla sola Amministrazione le decisioni in merito all’organizzazione degli uffici e alla gestione dei rapporti di lavoro, arrivando a cancellare dal contratto integrativo definitivo l’Art. 7 dell’ipotesi, che prevedeva la regolazione dei criteri per l’assegnazione delle posizioni organizzative. Le Commissioni e gli Osservatori diventano solo il luogo in cui ricevere una qualche informazione dall’Amministrazione senza poter contribuire, in modo regolamentato e riconosciuto, a fornire soluzione ai vari problemi. Il primo ad essere svilito dal nuovo corso è l’Osservatorio sulla produttività.

Una pagina buia e marcia per il sindacalismo dell’INPS e per quello più generale. E’ fin troppo chiaro il ruolo di CISL e UIL: ossequiosi e diligenti esecutori delle volontà del governo, si comportano da pompieri e da censori verso qualunque tentativo di opposizione, volendo garantire una pace sociale che permetta di scaricare i costi della crisi sulla parte più tartassata del Paese, sui dipendenti e pensionati, con l’obiettivo di impedire il conflitto.

Da parte nostra continueremo a batterci perché gli impegni siano onorati. Abbiamo firmato un Accordo di programma triennale che prevedeva una crescita professionale pressoché generalizzata, a partire dalle selezioni con decorrenza 1° gennaio 2010 che sono state poi finanziate con risorse del Fondo di ente. Quelle risorse vanno spese a quello scopo e non per introdurre magari nuove posizioni organizzative, sulle quali, “grazie” a questo contratto integrativo, il sindacato non può più intervenire, in modo contrattualmente riconosciuto, per modificarne i criteri di attribuzione. In buona sostanza, l’Amministrazione decide come dare le posizioni organizzative e noi lavoratori, attraverso il Fondo di ente, ci mettiamo i soldi.

Pretendiamo il mantenimento degli impegni assunti nell’Accordo di programma anche per gli anni successivi. Pretendiamo la riapertura della vertenza che riguarda gli ex insegnanti e il riconoscimento della RIA, estrapolandola dallo stipendio tabellare. Pretendiamo l’autorizzazione di nuovi passaggi da un’Area all’altra, utilizzando i criteri del vigente contratto nazionale di lavoro, perché non ci stiamo a vedere sfruttare i lavoratori con il mansionismo senza dare loro una prospettiva di crescita professionale. Pretendiamo che anche a diplomati e lavoratori con più di 50 anni sia data la possibilità di partecipare alle selezioni per l’attribuzione del “Team dello sviluppo professionale” riguardante la formazione. Pretendiamo che si dia applicazione alle previste selezioni interne per i colleghi ex IPOST.

Nei prossimi giorni continueremo a fare pressioni sull’Amministrazione per ottenere risultati concreti, a cominciare dagli impegni assunti dal Direttore Generale in occasione della giornata di protesta del 22 giugno, a parte quello dell’ulteriore anticipo del saldo dell’incentivo già onorato l’11 luglio.

Roma, 25 luglio 2011

F.P. CGIL INPS FILP FIALP-CISAL USB PI INPS
O. Ciarrocchi A. Giambelli L. Romagnoli

 
 

 

NOTA A VERBALE

 

CCNI 2010 DEL 22 LUGLIO 2011 AREE A-B-C
 
 

CGIL, CISAL, USB non sottoscrivono la ratifica del contratto integrativo 2010 in quanto ritengono che il testo definitivo dell’intesa sia addirittura peggiore dell’ipotesi sottoscritta il 21/12/2010 dalle sole CISL e UIL.

Nel merito si evidenzia che:
– il sistema delle relazioni sindacali risulta compromesso dal recepimento della Riforma Brunetta, che assegna esclusivamente alla dirigenza le decisioni in merito all’organizzazione degli uffici e alla gestione dei rapporti di lavoro. Risulta cancellato ogni riferimento agli strumenti di partecipazione previsti dagli attuali contratti nazionali di lavoro;
– le Commissioni bilaterali e gli Osservatori da strumento tecnico paritario di confronto, di analisi e di proposizione di soluzione per specifiche problematiche, sono trasformati in luogo di sola informativa fornita dall’Amministrazione. Per esempio, la modifica dell’Art. 13, comma 9, svilisce il ruolo dell’Osservatorio sulla produttività ed assegna alla sola Amministrazione la possibilità di intervenire sugli eventuali scostamenti rispetto al raggiungimento dei piani di produttività;
– risulta cancellato l’Art. 7 dell’ipotesi del CCNI 2010 con il quale si regolava l’attribuzione degli incarichi di posizione organizzativa, materia che diventa nella nuova versione di esclusiva pertinenza dell’Amministrazione, salvo poi prevedere, nella dichiarazione congiunta N.1, un tavolo tecnico nel quale riesaminare le modalità di attribuzione delle posizioni organizzative, cadendo in aperta contraddizione ed evidenziando l’inconsistenza delle note congiunte, che nel presente contratto integrativo sono addirittura 3 e su materie che potevano e dovevano essere inserite nel testo dell’accordo, come il riconoscimento della maggiorazione dell’incentivo al personale dei livelli da A1 a C2 (parametro 107) e al personale impegnato nel contenzioso in materia d’invalidità civile (parametro 115);
– i requisiti previsti per la partecipazione alle selezioni per la funzione di “Responsabile di team di sviluppo professionale” appaiono troppo restrittivi, con riferimento ai limiti di età ed al possesso della laurea;
– l’adeguamento del valore economico del SAP per le Aree A e B non appare sufficiente a colmare la differenza economica tra i livelli iniziali di dette Aree e il livello iniziale della rispettiva Area superiore e, in ogni caso, non può essere considerata la risposta definitiva al problema del mansionismo, che deve trovare soluzione con la prospettiva di percorsi di crescita professionale che portino al passaggio di Area;
– la previsione di una maggiorazione del TEP nella misura di 75 euro mensili per gli ex insegnanti lascia inalterato il problema del mancato riconoscimento della RIA, azzerando tra l’altro le differenze di anzianità individuale e rischiando di essere considerato dall’Amministrazione e dai sindacati firmatari come la soluzione definitiva della specifica vertenza;
– con le modifiche dei coefficienti di merito individuale e l’introduzione del parametro 1.2, riservato ai “più meritevoli”, si applica di fatto l’Art. 19 del D.Lgs 150/2009 (Riforma Brunetta), anticipando l’applicazione di tale norma prima ancora che la stessa sia recepita dal futuro CCNL, risultando in tal modo più “brunettiani” dello stesso Brunetta;
– contrariamente a quanto affermato all’Art. 14, comma 5, a distanza di sette mesi dal limite temporale indicato, ancora non risultano avviate le selezioni interne previste per il personale ex IPOST nel CCNI 2009 di detto ente.

In conclusione, preme evidenziare che risulta inesigibile la parte più significativa del Contratto integrativo, relativa ai passaggi economici interni alle Aree, previsti dall’Accordo di Programma con decorrenza 1.1.2010 e richiamati dall’Art.5 del presente CCNI. Preso atto che i ministeri vigilanti vorrebbero far ricadere tali passaggi nelle competenze 2011, mettendo in discussione l’adeguamento degli stipendi tabellari al livello economico superiore, in attesa di un definitivo chiarimento si ritiene che il presente accordo non doveva essere presentato al tavolo sindacale per la definitiva ratifica. Le sottoscritte organizzazioni sindacali si batteranno con ogni mezzo per la piena esigibilità dei suddetti passaggi.

Roma, 22 luglio 2011

F.P. CGIL INPS FILP FIALP-CISAL USB PI INPS
O. Ciarrocchi A. Giambelli L. Romagnoli

 
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto