Agenzia delle Entrate – Dalla lotta all’evasione fiscale, le risorse per salvare il Paese

01 Settembre 2011

Dalla lotta all'evasione fiscale, le risorse per salvare il Paese

 La manovra finanziaria in discussione al Senato scarica sui lavoratori dipendenti, sui pensionati e sui  più deboli della società il suo insostenibile peso.
Una manovra che avrà un effetto depressivo sull’economia, con conseguente aumento della disoccupazione e del lavoro precario a danno soprattutto delle giovani generazioni.
Una manovra costituita in prevalenza da tagli agli enti locali e alla sanità, che determinerà la riduzione di servizi sociali e assistenza  sanitaria,  penalizzando  ulteriormente  le persona malate,  le famiglie, gli anziani.
 
Il Governo, preoccupato di tutelare chi guadagna sopra i 90 /150 mila euro, dimostra indifferenza verso  chi non  riesce ad arrivare a fine mese.
   
Dopo aver negato per due anni la gravità della crisi e aver affermato che l’Italia è riuscita meglio di altri paesi ad arginarla,  oggi il governo Berlusconi,  per  rispondere agli attacchi della speculazione finanziaria, non trova altre  soluzioni che indebolire ulteriormente il potere d’acquisto di lavoratori dipendenti e  pensionati.
L’obiettivo primario è fare cassa reperendo  risorse dove è facile prenderle: nelle buste paga di chi ha un reddito fisso.
Dopo il blocco dei contratti per i prossimi sei anni, l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, il taglio  del salario accessorio,  decisi  nelle ultime due  manovre finanziarie , con gli attuali provvedimenti   si rende incerto  il pagamento della tredicesima mensilità, si posticipa  il TFS di circa due anni, si paventa l’ eliminazione   nel calcolo dell’anzianità ai fini pensionistici degli anni di laurea già  riscattati e del  servizio militare. Se confermato, si tratta di un gravissimo colpo di mano, un vero scippo.   
Per fare cassa si cancellano le uniche festività laiche rimaste: 1°  maggio, 25 aprile, 2 giugno convinti che sia uno strumento utile per aumentare la produttività, sottovalutando l’importanza che hanno le festività nazionali nel  consolidamento dell’identità  culturale di un popolo,  fondamentale  specialmente  in un paese come l’Italia, minacciato da particolarismi e localismi.
 
Per garantire il futuro ai lavoratori, ai pensionati, alle giovani generazioni,   basterebbe contrastare con determinazione l’evasione fiscale, che ammonta a  circa 120 miliardi di euro l’anno.  
 
Ma oltre ai proclami propagandistici  non si và, nella manovra mancano provvedimenti veri, efficaci.   Si ricicla per l’ennesima volta il contributo dei comuni alla lotta all’evasione fiscale. Una norma già rilanciata proprio dal Governo Berlusconi  nel 2008 e scarsamente utilizzata per  lacune  normative e poca volontà politica.
Molto più utile sarebbe:
ripristinare l’obbligo  per chi possiede una partita IVA di inviare per via telematica   l’elenco clienti  e fornitori: incrociando i dati può avere la valenza di un  CUD. Senza quest’ obbligo scaricare le fatture false IVA è più facile e l’eventuale innalzamento delle aliquote, oltre al danno inflattivo, potrebbe diventare la beffa di  un regalo agli evasori, considerato che l’IVA è l’imposta più evasa.
Il cosiddetto “nuovo elenco clienti/fornitori”, introdotto nel 2010,  obbliga  di  comunicare  all’Agenzia solamente   i dati relativi alle operazioni effettuate  da parte dei soggetti IVA di importo non inferiore a 3.000 euro
 
ripristinare  la norma che prevede la tracciabilità  dei pagamenti anche per importi  inferiori  all’attuale tetto   di 5 mila euro. Ricordiamo che l’art. 35 c. 12 dl 223/06 prevedeva  per gli esercenti  di arti e professioni l’obbligo di riscuotere tramite assegni non trasferibili  o strumenti di pagamento elettronico compensi  superiori a 100 euro. In Italia l’utilizzo  del   contante arriva al 90% , rispetto ad una media europea di circa il 70%.
 
Ricordiamo che a fronte di circa 11 miliardi incassati nel 2010,   l’evasione fiscale  è aumentata di circa 30 miliardi ( rapporto della GdF).  
E’ il risultato del depotenziamento delle norme antievasione, alcune   sopra  illustrate  ,   e  delle   modifiche organizzative (  attivazione delle  Direzioni Provinciali)    che hanno  determinato  un arretramento  del  presidio fiscale del territorio  e la   relativa diminuzione dei  controlli,   facendo venire meno l’effetto deterrente.
Ma   soprattutto l’aumento dell’evasione fiscale  è il risultato della  tolleranza  manifestata dal  Governo.
Oggi il Governo scopre la piaga dell’evasione fiscale e l’evasore  viene paragonato ad un parassita sociale, paragone calzante, in controtendenza con quanto affermato dal direttore dell’Agenzia in una intervista rilasciata il 19 agosto del 2010 al Sole 24 ore: ” dobbiamo  evitare il termine lotta  che evoca scontri e violenza e  parlare di recupero fiscale “.
Normalmente i parassiti vanno combattuti, prima che distruggano l’ambiente in cui prolificano, “manette agli evasori”  (Reviglio docet).
 

                                   6 SETTEMBRE SCIOPERO GENERALE
                   RIEMPIAMO LE PIAZZE CONTRO I PARASSITI SOCIALI.
 

Roma 1 settembre 2011                                                         CGIL FP NAZIONALE
                                                                                        Comparto Agenzie Fiscali
                                                                                              Luciano Boldorini

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