Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
Il nuovo emendamento sugli specializzandi al DDL Omnibus sulla sanità, presentato questa mattina alla Camera dal relatore, rappresentata un risultato ragionevole che salvaguarda la formazione rispetto al rischio di sfruttamento, ma serve un tavolo di confronto per arrivare in modo condiviso all’ospedale d’insegnamento, che altrimenti rischia di rimanere solo sulla carta.
Bene l’inserimento su base volontaria, e l’impossibilità di ulteriori indennità che potevano configurare un vero e proprio rapporto di lavoro degli specializzandi, a basso costo e sostitutivo dei vuoti di organico conseguenti al blocco del turn over.
Si apre la possibilità di arrivare ad una formazione sul campo senza occupazione di 10mila posti nella sanità pubblica a danno dei precari e degli stessi specializzandi.
E’ scomparso dal testo l’inserimento nei turni di guardia ed è rimasta solo la partecipazione alle attività ordinarie rispettando la graduale assunzione di responsabilità e gli obbiettivi formativi.
Assente è invece il riconoscimento professionale ed economico ai dirigenti medici che svolgeranno attività formativa e di tutoraggio, che dovrà essere inserito a pieno titolo.
Il rinvio alla Conferenza Stato Regioni – su proposta dei Ministri della Salute e dell’Università, di concerto con l’Economia – delle modalità, anche negoziali, per l’inserimento dei medici in formazione specialistica dell’ultimo biennio all’interno degli ospedali e dei servizi territoriali costituenti la rete formativa, è però a rischio di insabbiamento.
Il Ministro Fazio apra subito un tavolo di confronto per una definizione condivisa da tutti gli attori interessati delle modalità per arrivare all’obbiettivo di un reale inserimento degli ospedali e dei servizi territoriali nella rete formativa del nostro paese.