Durante la seduta straordinaria sull’emergenza carceri di ieri in Senato, il Ministro Palma ha dimostrato di non conoscere le reali cause del sovraffollamento, o peggio ancora di volerle eludere. Una vera e propria difesa d’ufficio della sua maggioranza e del suo predecessore.
Secondo il Ministro le modifiche normative degli ultimi 10 anni non avrebbero determinato la crisi. Un fatto che non trova conferma nella realtà. I vari pacchetti sicurezza, la cosiddetta ex Cirielli, la legge sulle droghe (Fini-Giovanardi) e sull’immigrazione (Bossi-Fini) sono,
assieme ai tagli e alle carenze strutturali e di organico, le cause principali dell’emergenza.
É lo stesso Palma a notare come sia aumentato il numero di detenuti stranieri, ma questo non sembrerebbe riconducibile, almeno dalle sue parole, all’introduzione del reato di inottemperanza all’obbligo di espulsione, il cosiddetto reato di clandestinità. Allo stesso modo non sembra tener conto del peso che i pacchetti sicurezza hanno avuto sull’aumento dei detenuti in attesa di primo giudizio. Il Ministro “auspica” l’assunzione dei 1600 agenti, già prevista da una norma inattuabile per la mancanza di copertura finanziaria di cui è responsabile il suo Governo. Quanto poi alle carenze di organico, ricordiamo al Ministro che la finanziaria ha prolungato il blocco del turn over, che impedisce nuove assunzioni.
Consigliamo al Ministro di ascoltare la protesta dei tanti lavoratori del settore che oggi hanno manifestato con tre presidi davanti al Ministero, a Montecitorio e al Dap e di leggere la proposta di legge promossa dai firmatari di “Sovraffollamento: che fare?”, tra i quali la Fp-Cgil e importanti associazioni del settore come Antigone, Magistratura Democratica e Unioni Camere Penali. Lì troverà le risposte necessarie e un’analisi meno edulcorata delle responsabilità, ma
soprattutto un’analisi competente.
Roma, 22 settembre 2011