(ANSA) La crisi economica, a colpi di tagli al servizio sanitario, sta deteriorando rapidamente la salute dei greci: oltre all’aumento di ricoveri ospedalieri, si riscontra l’aumento dei suicidi, l’aumento dei casi di infezione di Hiv e contemporaneamente la riduzione consistente del numero di indennità per malattia concesse dallo stato. È quanto emerge dall’analisi pubblicata sulla rivista Lancet e condotta da Alexander Kentikelenis, David Stuckler della University of Cambridge e Martin McKee della London School of Hygiene and Tropical Medicine. Sono tantissime le problematiche che saltano all’occhio in questa dettagliata analisi che mostra come la crisi stia infierendo anche sulla salute, oltre che sui portafogli, dei vessati greci: non vanno più dal medico (si registra un -15% di visite dal 2007 al 2009), perchè probabilmente non credono di poter ottenere i servizi di cui hanno bisogno, infatti l’offerta di servizi sanitari è stata drasticamente tagliata (-40%) in Grecia per ripianare il debito. Ai tagli del budget destinato alla salute seguono tagli di personale, occasionale carenza di approvvigionamento di materiali medici, persone che riferiscono di aver dovuto dare «bustarelle» allo staff medico per saltare le liste d’attesa per una visita allungate dai tagli alla salute.
In Grecia, si legge su Lancet, si è registrato un aumento dei ricoveri (+24% nel 2010 rispetto al 2009, +8% nella prima metà del 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010). L’analisi mostra che è cresciuto del 14% dal 2007 al 2009 la quota di cittadini greci che dicono di essere in cattiva o pessima salute. I suicidi sono cresciuti del 17% dal 2007 al 2009 e dati non ufficiali relativi al 2010 indicano un aumento del 25% rispetto al 2009. Il Ministero della Salute ha riportato un aumento del 40% nella prima metà del 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010. Sono aumentati pure i casi di Hiv (+52% nel 2011 rispetto al 2010 – ovvero 922 nuovi casi contro i 605 del 2010), soprattutto tra i tossicodipendenti. L’uso di eroina, non a caso, è aumentato del 20% nel 2009. Una situazione analoga si potrebbe verificare in Italia, spiega in un commento alla notizia Francesco Moscone, docente di economia sanitaria presso la Brunel University, in Gran Bretagna: «anche in Italia come in Grecia assisteremo a una riduzione nell’accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini. Il forte indebitamento di molte regioni ha portato a forti tagli nel budget del settore sanitario, provocando allungamento delle liste d’attesa, mancanza di personale e situazioni caotiche in diversi ospedali. In alcune regioni, quali l’Abruzzo, è prevista la chiusura di un gran numero di ospedali, e si sta assistendo al taglio delle risorse per il trasporto dei pazienti. Tutto questo certamente influisce sull’accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini, specialmente coloro che hanno difficoltà a spostarsi». (ANSA).