Mipaaf: la Cgil ritira la firma dall’accordo per le progressioni del 17 novembre per ostacolare l’applicazione della Brunetta

14 Ottobre 2011

 
 

Comunicato

 
“In allegato la nota con la quale la FP CGIL Mipaaf ha ritirato la firma dall’accordo del 17 novembre 2010 perché il DLgs 150/09 è inapplicabile fino alla sottoscrizione del nuovo Contratto Collettivo Nazionale”.  

I fatti: in data 17 novembre l’Amministrazione ci ha comunicato che era necessario sottoscrivere un accordo al fine di superare le osservazioni pervenute dal dipartimento della funzione pubblica, che mettevano a rischio le progressioni economiche relative all’anno 2009 e 2010, che dovevano essere già concluse. 

Con questa premessa, abbiamo proceduto senza esitazione a sottoscrivere la proposta di accordo, facendo però notare che la Cgil è da sempre contraria all’applicazione della legge Brunetta (leggi DLgs 150/09) non in quanto contraria all’introduzione di un sistema premiante ma al principio che è alla base della stessa Brunetta, ovvero che il 25% del personale sia, per principio, costituito da fannulloni ai quali non deve essere corrisposto alcun salario accessorio, che diventano così potenzialmente licenziabili, mentre coloro che vengono inseriti nella classe superiore devono essere immediatamente messi nelle condizioni di avere una progressione economica. Dice Brunetta che così ha sconfitto il clientelismo. A noi sembra che l’abbia procedurato. 

Vi alleghiamo pertanto le considerazioni che abbiamo inviato ai Presidenti della delegazione trattante della nostra Amministrazione. 

La Cgil, questo  deve essere assolutamente chiaro a tutti, non appartiene alla schiera di quanti dichiarano di essere contrari alla “valutazione della performance” e poi non fanno nulla per contrastarla.

 
 

 
 
 
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