ICE: il Governo chieda scusa e torni indietro sulla soppressione – Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

19 Ottobre 2011

ICE: il Governo chieda scusa e torni indietro sulla soppressione – Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

Il 6 luglio, con la manovra economica, il Governo ha soppresso l’Istituto per il commercio con l’estero con motivazioni che, contro ogni evidenza, sono state ripetute come litanie: inefficienza della struttura, inefficacia del sostegno all’internazionalizzazione, insoddisfazione delle imprese. Si è dipinto cioè l’Ice come un carrozzone inutile e costoso.

Subito dopo la soppressione sono apparse le prime crepe. Le imprese, anche in contrapposizione alle posizioni di Confindustria, hanno cominciato a lamentarsi, perché il vuoto creato con la soppressione dell’ICE non è stato colmato dalla mano invisibile del mercato. Il Ministro Romani ha quindi dichiarato pochi giorni fa di voler fare marcia indietro, facendo risorgere l’ICE dalle spoglie di una fantomatica Agenzia. Di tale progetto nulla è dato sapere, ne tanto meno è chiaro quale sia il futuro dei lavoratori dell’Ice.

Ieri, 18 ottobre, il colpo di scena. L’ICE è stato classificato al primo posto di una graduatoria composta da tutta la Pubblica Amministrazione (Ministeri ed enti pubblici nazionali). L’analisi effettuata dalla CiVIT (Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche) riconosce all’ICE l’elevata qualità della strategia adottata dal punto di vista della completezza, comprensibilità e in particolare dell’adeguatezza. Un servizio offerto cioè in corrispondenza con le esigenze espresse dalle piccole e medie imprese italiane per le loro strategie di internazionalizzazione, in virtù del piano triennale 2011-2013 adottato a gennaio 2011, 6 mesi prima della soppressione, per sostenere le esportazioni con procedure e piani operativi improntati alla massima efficienza, efficacia ed economicità.

A questo punto nessuna delle ragioni che hanno sostenuto la chiusura dell’ICE resta più in piedi. Il Governo faccia l’unica cosa giusta e chieda pubblicamente scusa inserendo nel primo provvedimento utile una semplice formula: l’art.14 (commi 17- 27) del Decreto Legge 98/2011, convertito con la Legge 111/2011, è abrogato.

L’alternativa sarebbe il licenziamento dei componenti della CiVIT.

Roma, 19 ottobre 2011

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