Comunicato Stampa Fp-Cgil Medici
Nicola Preiti, coordinatore nazionale FP CGIL Medici medicina generale
Antonio Sabato, coordinatore regionale FP CGIL Medici medicina generale Lombardia
Ma quale presa in carico del paziente cronico! Il CREG (Chronic Related Group) lombardo è il frutto della incapacità della regione di
organizzare un’efficace assistenza territoriale pubblica che sfocia in un banale trucco per privatizzare.
Sono note la mancanza di cultura verso l’assistenza territoriale della Regione Lombardia e la sua propensione verso la privatizzazione del sistema sanitario pubblico. Ma non era ancora stato infranto l’argine delle cure primarie che con i CREG di fatto si privatizzano, esternalizzando la gestione dei pazienti cronici.
Si canalizzano le prestazioni verso lidi prescelti. Si compromettono il ruolo e la funzione principale del medico di famiglia: quella di curare i pazienti
cronici, che così viene relegata alla gestione economica delle patologie croniche.
Ma il coinvolgimento dei medici di famiglia in questo ruolo non durerà. Nessuno si illuda. È già scritto che questa funzione di provider potrà essere svolta, oltre che da aggregazioni di medici, anche da ONLUS, Fondazioni, Cooperative, società e aziende di servizio, aziende ospedaliere, strutture ambulatoriali accreditate. A breve è infatti
previsto il nuovo bando.
A Milano, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, 20 milioni di budget virtuale vanno a 55 medici della cooperativa CMMC in partnership con la
elbios SpA, una partecipata della Fondazione San Raffaele. Di fatto i medici vedrebbero i soldi solo transitare verso le società di servizi.
Il tutto naturalmente a spese della ‘USL-Pantalone’ che viene estromessa dalla gestione delle cure primarie mantenendo sostanzialmente solo il ruolo di “bancomat”.
I CREG che Formigoni sta frettolosamente introducendo in Lombardia, diradati i fumi della propaganda, lasciano sul terreno molte vittime:
cittadini, medici di famiglia, soldi pubblici, libera scelta, servizio sanitario nazionale.
È una sperimentazione molto discutibile e la metteremo in discussione ad ogni livello, anche perché si colloca in netto contrasto con la legge
502/92 e con la convenzione nazionale vigente.