Mibac: comunicato – I crolli di Pompei e il MIBAC allo sbando

24 Ottobre 2011

 
 

I crolli di Pompei e il MIBAC allo sbando – Comunicato

 

 
 
 A distanza di 11 mesi registriamo un nuovo crollo a Pompei, un danno ulteriore inferto ad un sito prestigiosissimo. E, come di consueto, assistiamo al balletto di dichiarazioni preoccupate, tra le quali spiccano gioco forza le dichiarazioni del Sottosegretario con delega (comprensiva di domicilio) alla Campania. L’onorevole Villari il 7 ottobre si è lasciato andare ad una serie di dichiarazioni trionfalistiche sull’avvio della rinascita di Pompei, quindi finanziamenti FAS, assunzioni e nessun  taglio al bilancio del Ministero. Nella giornata di sabato, a crollo avvenuto, ha corretto il tiro e, con il giochetto dello scaricabarile, si è letteralmente infuriato perchè avvisato in ritardo del crollo. Lasciando intendere che se ritardo c’è, esso è dovuto al cattivo funzionamento dell’Amministrazione. E naturalmente non manca il politico che, immancabilmente, non smette di chiedere un altro Commissariamento della Protezione Civile, e quindi l’ennesima operazione straordinaria mentre i giudici indagano sulla precedente gestione commissariale.
Il tutto mentre infuria la polemica e mentre la Procura ipotizza il reato di “crollo colposo”, lamentandosi peraltro della scarsissima collaborazione avuta nell’indagine avviata a seguito del crollo della casa dei gladiatori.
Siamo allo sbando:
Il Sottosegretario ha annunciato con la dovuta enfasi il 7 ottobre nuove misure che invece erano già state approvate 7 mesi prima con la legge speciale su Pompei e che sono rimaste inattuate.
In sintesi le assunzioni erano già previste in deroga al blocco delle assunzioni e del turn over e, invece di procedere, si è preferito inserire una norma nel DDL Stabilità, norma che adesso pare sia stata stralciata dall’iter dello stesso disegno di legge per essere riproposta nel Decreto Sviluppo, che dovrebbe (?) avere un iter parlamentare più rapido.
Con il risultato di continui rinvii di un provvedimento la cui urgenza è sotto gli occhi di tutti.
Per quel che riguarda i fondi FAS  (105 milioni di euro), la cui destinazione riguarda Pompei per il 40% circa delle risorse, siamo ancora in gran parte ai progetti preliminari, e il Commissario Europeo è atteso a Napoli per verificare la congruità e l’efficacia degli interventi, visto che i soldi li tira fuori l’Europa.
Per quanto riguarda l’esenzione del MIBAC dai tagli, evidentemente Ministro e Sottosegretario non considerano tali i tagli del costo del lavoro, della cui annunciata deroga non vi è traccia alcuna, questo forse perchè i lavoratori non rappresentano certo un pensiero primario per gli stessi. Sta di fatto che i tagli attualmente previsti produrranno un surplus di personale pari al 20% circa sull’attuale organico effettivo e nessuna possibilità ordinaria di assunzione per almeno 6 anni.
Mentre ricordiamo sempre che il bilancio del MIBAC è passato in sette anni dallo 0,34 allo 0,18% dell’intero bilancio dello Stato.
Nulla di nuovo insomma: il caso Pompei dimostra purtroppo colpevole immobilismo e qualche sfrenato ed interessato protagonismo, mentre la politica di tagli dissennati sta mettendo gravemente a rischio il nostro patrimonio culturale.
Coprendoci ulteriormente di ridicolo di fronte all’opinione pubblica internazionale.
 

Ales e altro
Vi segnaliamo che oggi c’è stata una riunione con la Direzione Generale per la Valorizzazione per fare il punto sulla kafkiana vicenda dei lavoratori ex Mirabilia. La mancata approvazione del Rendiconto Generale dello Stato ha prodotto il venir meno delle somme previste in assestamento di bilancio per il finanziamento di questi progetti. L’Amministrazione oggi ha comunicato che, essendo in iter di approvazione il Rendiconto, conta di avere le somme necessarie entro 20 giorni e quindi di procedere alla stipula dei contratti a tempo determinato ad un anno e non più a tre mesi come aveva proposto nella precedente riunione. Ovviamente sulla questione avremo la massima attenzione ed intanto esprimiamo la più forte solidarietà per questi lavoratori, che stanno ancora aspettando che il Ministero del Lavoro paghi la Cassa Integrazione in deroga, vittime di una vicenda incredibile ed ormai allo stremo finanziario.
Aspettiamo ancora di conoscere l’esito finale della registrazione dell’accordo sulle progressioni economiche, non vorremmo trovarci anche in questo caso ad assistere a dichiarazioni incaute e non conseguenti nei fatti.
L’Amministrazione sembra insomma avere intrapreso la strada degli annunci, a quando quella della responsabilità e dei fatti?
 

FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
 

 

 


 
 
 
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