Il FISCO PUNTA SEMPRE PIU’ SUI SERVIZI.
……E MENO SUI CONTROLLI.
LA CGIL FP NON RINUNCIA ALLA FLESSIBILITA’ DELL’ORARIO DI LAVORO.
Tutte le strutture regionali della CGIL FP e molte assemblee di lavoratori hanno bocciato il protocollo d’intesa relativo all’apertura anticipata degli uffici territoriali delle maggiori aree metropolitane; abbiamo pertanto comunicato all’Amministrazione che la CGIL FP non firma il protocollo. Sono diversi i motivi che hanno determinato questa decisione, alcuni già illustrati nel nostro precedente comunicato, altri evidenziati nel corso della consultazione. La principale obiezione condivisa da tutte le strutture territoriali è che la CGIL FP non sottoscrive accordi in deroga al CCNL. Ricordiamo per i sempre più numerosi smemorati, che l’art.36 del CCNL demanda alla contrattazione locale la definizione dell’orario flessibile e l’obbligo di tener conto sia delle esigenze di servizio sia delle esigenze del personale, anche in relazione alle dimensioni del centro urbano ove è ubicata la sede di servizio. Con questo richiamo, che potrebbe sembrare pleonastico, vogliamo riaffermare la centralità del CCNL.
Non è il primo accordo in deroga firmato presso l’Agenzia: le progressioni economiche trasformate in promozione per il 10% del personale ( per adesso), i criteri per l’attribuzione delle posizioni organizzative e professionali decise unilateralmente, l’utilizzo degli interpelli per la mobilità nazionale. Mentre il Governo blocca il rinnovo del CCNL fino al 2014 , l’Agenzia, accordo dopo accordo, demolisce il vigente CCNL, andando addirittura oltre la controriforma del Ministro Brunetta.
Gli Uffici delle Entrate furono costituiti per rendere più agevole il rapporto tra il fisco e i cittadini: la scriteriata riorganizzazione in Direzioni Provinciali sta ottenendo il risultato opposto, dovuto prevalentemente all’accentramento delle attività e ad una cattiva informazione ai contribuenti.
L’Agenzia, istituita con l’obiettivo strategico di combattere l’evasione fiscale, rischia di rimanere soffocata dai codici fiscali che rappresentano circa il 40% delle attività di front–office. Una situazione inspiegabile, dato che i Comuni, attraverso il sistema telematico di collegamento con l’Anagrafe tributaria, sono già abilitati all’attribuzione del codice fiscale. Considerato il ruolo che i Comuni dovranno svolgere nella lotta all’evasione fiscale si potrebbe assegnare anche ai Comuni la gestione dei C.F: una vera semplificazione amministrativa, con notevole risparmio di tempo e denaro per le Amministrazioni e i cittadini: 8500 sportelli, tanti sono i Comuni, a fronte di circa 300 Uffici delle Entrate.
Lo stesso discorso riguarda la tessera sanitaria che attualmente è gestita da ben tre Amministrazioni Pubbliche: Agenzia delle Entrate, Comuni, ASL.
Sfidiamo il Ministro della Pubblica Amministrazione, Brunetta, a confutare le nostre argomentazioni. Sfidiamo i vertici dell’Agenzia a dimostrare che tutto ciò non è praticabile. Sappiamo benissimo che questo comporta la necessità di investimenti economici e un progetto riformatore della Pubblica amministrazione per renderla veramente più efficiente e vicino ai cittadini, ma sappiamo benissimo che tutto ciò non fa parte della cultura di questo Governo.
E’ più semplice tagliare i diritti dei lavoratori e disarticolare il CCNL. E’ più semplice chiedere al singolo lavoratore di rinunciare “volontariamente” alla flessibilità dell’orario di lavoro, monetizzandone il “sacrificio”. Il tutto per anticipare l’apertura degli uffici alle 7,45 nel tentativo di soddisfare l’abnorme richiesta di codici fiscali: il 75% dei contribuenti in fila dalle 7.30 (fonte Agenzia). La CGIL FP ritiene che sarebbe stato sufficiente, per risolvere il problema, introdurre l’orario continuato per un paio di giorni la settimana, dalle 8,30 alle 16.30, articolando l’orario di lavoro su più turni. Si sarebbe sicuramente evitato l’accentramento dei contribuenti prima dell’apertura degli sportelli, senza ledere il diritto alla flessibilità delle lavoratrici e dei lavoratori.
In conclusione riteniamo che il personale dell’Agenzia,eventualmente sgravato dal peso dei CF, potrebbe essere adibito, previa formazione, ad attività di diversa valenza fiscale, ad un maggiore presidio del territorio attraverso il potenziamento del controllo degli obblighi strumentali. Si potrebbero utilizzare più proficuamente le alte professionalità già oggi esistenti negli uffici.
Forse è proprio questo che non si vuole.
Considerato che l’apertura degli sportelli aumenterà di 17 ore, passando dalle attuali 24 alle 41 ore, sarà inevitabile depotenziare alcune attività di controllo. Quali?
La riduzione dei controlli è una scelta politica che non può avere l’avallo della CGIL FP, specialmente nell’attuale fase di crisi economica. D’altronde il comunicato stampa è chiarissimo: il Fisco punta sempre più sui servizi. E meno sui controlli.
Come in We’re OPEN è lo slogan utilizzato dall’Agenzia, forse più adatto per attrarre clienti in un locale di Las Vegas che presso un ufficio pubblico.
Roma 3 novembre 2011
CGIL FP Nazionale
Comparto Agenzie Fiscali
Luciano Boldorini