VVF – Puglia: “Il Sindacato” – riflessioni del coordinatore regionale FP CGIL VVF CARMELO PESOLA.

14 Novembre 2011

Puglia: "Il Sindacato" – riflessioni del coordinatore regionale FP CGIL VVF CARMELO PESOLA.

 

  

Coordinamento Regionale Vigili del Fuoco Puglia

“Il Sindacato”
Riflessioni di C. Pesola

 
 

 
 Compagne e Compagni, Lavoratrici e Lavoratori,
Qualche giorno fa leggendo un quotidiano mi saltava agli occhi un articolo che pubblicizzava un libro con il titolo ” La questione Morale “, un libro che tratterà un’intervista rilasciata a Eugenio Scalfari da Enrico Berlinguer.

L’articolo riportava anche parte di quella intervista rilasciata nel 1981 che criticava fortemente la politica e quello che più mi ha colpito è l’attualità degli argomenti trattati e ancor più mi ha fatto riflettere che il tutto lo si può adattare alla questione sindacale. I partiti non fanno più politica,  diceva Berlinguer, io direi non tutto il Sindacato fa l’interesse dei lavoratori.   
      
Proprio così, il Sindacato fa ancora gli interessi dei lavoratori???

Questa è una domanda che molto spesso si sente nei “cortili” delle grandi aziende, dei svariati enti dello Stato, in tutti i posti di lavoro. Tanti si chiedono  dove sono finiti i grandi dibattiti, i grandi scontri di idee sul mondo del lavoro, finalizzati a voler assicurare il bene comune; la passione, l’entusiasmo, la rabbia, lo sforzo di capire le necessità dell’ “ultimo”. Sono anni e anni che si assiste ad un Sindacato che forse ha fatto analisi politica nel palazzo ma in mezzo ai lavoratori ben poco si è visto.

Per noi della CGIL la passione non è finita,  ma per gli altri? Non voglio dare giudizi ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti a partire dal “patto per l’Italia”, “all’assetto contrattuale” ecc.ecc. per non parlare della riforma del Corpo Nazionale VVF, dove l’ultimo interesse era far capire ai pompieri dove si stava andando, per poi riservargli la sorpresa amara che stanno vivendo ogni giorno che passa sempre più.

Quello che sento spesso affermare dai lavoratori, quelli, che ancora pensano che un mondo migliore sia possibile, che il Sindacato sembra ormai indirizzato, alla pari dei partiti politici, a diventare sempre più macchina di potere di clientela con scarsa o mistificata conoscenza della vita lavorativa e dei problemi del lavoro, senza idee, ideali, programmi, sentimenti e passione. Insomma  un Sindacato appiattito sulla partecipazione a gestire più che a sindacare. Un Sindacato con una struttura organizzativa ormai conformata su questo modello, non più organizzatori di lavoratori, ma piuttosto federazioni che rispondono a “capetti e sotto capetti”.
 
E il risultato è drammatico. Per esempio ricordo quando da un attivo – penso nel 2004 o 05- CGIL CISL e UIL confederali, viene redatto un documento unitario dove si proclama di fatto un serrare le fila contro un’intenzione dell’allora compagine governativa a voler ripubblicizzare i contratti di lavoro, mentre contemporaneamente, si assisteva ad tutt’altro comportamento da parte delle federazioni CISL e UIL VVF, che sostenevano  senza esclusioni di colpi l’Amministrazione che stava ripubblicizzando il contratto del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
 
Per non parlare di cosa accade a livello periferico, dove si assiste ad azioni sindacali che più delle volte sono finalizzate alla tutela o agli interessi di pochi familiari o amici degli amici. Poi ci sono i lavoratori iscritti, i non iscritti, quelli iscritti  per due mesi, gli ultimi due dell’anno, che servono a far mantenere la rappresentatività: componenti, con le stesse responsabilità, di questo Sindacato che rimane tale solo nella parola, che contribuiscono a mantenere questo livello perché sotto ricatto, solo magari perché gli hanno fatto credere di aver ricevuto vantaggi.
           
Per quanto riguarda noi da vicino, in questi ultimi 10 anni, ha visto la nostra federazione, la FPCGIL, in particolare la nostra categoria,  i VV.F., impegnata a contrastare come già detto una riforma che ha prodotto un indebolimento del Sindacato con forti limitazioni nelle agibilità, per non parlare delle problematiche straordinarie che si sono presentate. Poi c’è stato il congresso, i duri attacchi dell’attuale maggioranza e tante altri impegni che ci hanno visti puntualmente, più che altro come federazione, a contrastare provvedimenti che hanno mortificato i lavoratori del pubblico impiego.

Insomma una situazione politico sindacale non facile da gestire che, come facilmente prevedibile, ha generato malcontento nei lavoratori, quelli che ancora non si arrendono a condizioni lavorative che compromettono a volte anche la dignità del lavoro stesso. Ritardi su argomentazioni che bisogna riprendere e porle al centro della politica sindacale della categoria.

Quello che penso è che la CGIL VVF deve avviare importanti iniziative, dove avviare delle profonde riflessioni che debbano portare benefici soprattutto ai lavoratori e non altro. Anche perché, a mio parere, il valore del Sindacato è fondamentale ogni qualvolta sui posti di lavoro si assiste a violazioni, cadute di democrazia e stridenti azioni della pubblica amministrazione.
 
Il Sindacato che vorrei è quello con una forza dinamica, che utilizzi tutti gli strumenti, vecchi e nuovi, capaci di produrre iniziative di lotta per cogliere obiettivi sociali e politici, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini.

Penso che il metodo del Sindacato deve partire dall’ascolto nei posti di lavoro, per poi arrivare alla sintesi contrattuale badando bene ad evitare posizioni individuali della delegazione trattante.

Penso che bene fa la CGIL quando valorizza le capacità delle risorse interne dando segni di continuità nei processi di cambiamento e avvicendamento dell’assetto organizzativo, processi che devono sempre riguardare tutti.

Basta ad organizzazioni che si affidano a dirigenti sindacali ormai in pensione. Tutti devono essere coscienti che si potrebbe ritornare sui posti di lavoro e continuare comunque la propria missione sindacale.

Penso che la grave crisi che ha colpito i lavoratori e le lavoratrici, con l’aumento della disoccupazione, della precarietà e la rivoluzione dei diritti, obbliga il Sindacato a scelte coraggiose, a ripensare al proprio ruolo nella società, alla propria strategia, al proprio modello organizzativo. Sono convinto che la fase della concertazione è definitivamente chiusa.
 
E’ necessario rilanciare con decisione e senza dubbi una nuova stagione di conflitto sociale, che veda nei giovani precari e precarie, nei lavoratori e nelle lavoratrici, i protagonisti di una nuova contrapposizione alle logiche dell’impresa, del profitto, delle politiche di smantellamento dello stato sociale portato avanti dal governo delle destre e non solo. 
 
Sono convinto che occorre investire su un’economia di pace spostando risorse dall’apparato militare alla difesa e alla messa in sicurezza del nostro territorio prevedendo l’aumento della spesa destinata alla sicurezza sociale e in questo quadro, importanti presidi sociali, come i Vigili del Fuoco, devono essere ricondotti alla loro missione originaria di prevenzione e tutela del territorio, al servizio della cittadinanza. Quindi in linea con quanto rivendicato dalla CGIL VVF. Di questi giorni una “lettera” che ancora una volta vuole far pagare ai lavoratori, allo stato sociale più povero le nefandezze prodotte da uomini di potere senza scrupoli pur di portare il loro benessere a livelli esorbitanti.

Ed infine, penso che la CGIL VVF deve continuare a chiedere attenzione da un punto di vista politico, che deve recepire le istanze dei lavoratori, sul cambiamento o totale rivisitazione della materia ordinamentale del Corpo, quanto il reperimento di risorse finanziarie anche attraverso la razionalizzazione capaci di aumentare gli organici, l’apparato tecnico di soccorso, come il riconoscimento legittimo nei contratti di una professionalità alta che ormai esprimono i pompieri nell’espletamento del proprio servizio reso al paese.
 
Per quanto mi riguarda, bisogna ripartire da subito già dal prossimo Coordinamento Regionale indetto per il giorno 28 p.v. da parte della FPCGIL Regionale Puglia alla presenza degli organismi nazionali, dando  avvio a proposte, e non solo critiche, a cui devono seguire azioni e partecipazione.
Buon lavoro a tutti.

 

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