Inpdap: comunicato del 28 novembre

28 Novembre 2011

 
 

LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO!

 

  COMUNICATO

  

Chi ha siglato il ccie 2011 continua a sostenere ragioni a tutela dei lavoratori con una ipocrisia che merita di essere smascherata, se non altro proprio a dimostrazione del fatto che  le lavoratrici e i lavoratori di questo Istituto non sono disposti a bersi qualunque cosa.
 
Prima di tutto bisogna sgombrare il campo dai dubbi circa la riduzione del Fondo di Ente e, di conseguenza, del nostro salario accessorio.
Non è possibile continuare a sostenere che i soldi a nostra disposizione aumentano nonostante leggi e norme continuano a tagliare risorse del fondo di Ente!
Solo con tanta ingenuità è possibile credere che tutto crolla intorno a noi, che l’Italia è in una situazione di emergenza molto grave, che i più vessati dal programma di risanamento dei conti sono i dipendenti pubblici, che- ancora- i tagli dei fondi di Ente continuano a mordere senza lasciare la presa, MA, il salario accessorio dei lavoratori dell’Inpdap non è messo in discussione, non subisce riduzioni e viene aumentato grazie alle grandiose capacità gestionali dell’Amministrazione e di qualche Organizzazione compiacente.
 

Per smentire queste assurde affermazioni basta farsi due conti in tasca:
–   i residui che ogni anno venivano accreditati a settembre (mille Euro e più) non sono stati distribuiti e non lo saranno più. Le buste paga parlano molto più chiaramente di qualunque bufala propagandistica….
–   i 600 Euro che erano riconosciuti all’area B nelle sedi e che costituivano una risposta, seppure parziale, al riconoscimento delle mansioni superiori e un principio di valorizzazione delle professionalità impegnate nella produzione sul territorio non ci sono più nonostante è al territorio che si chiedono gli sforzi prevalenti per il raggiungimento degli obiettivi di produzione e nonostante lo sforzo che si chiede sia ogni anno più grande!
–   I soldi percepiti da tutti sugli obiettivi di qualità con la busta paga di maggio 2010 ( fino a 707,60 EURO) si trasformano quest’anno in 460 Euro di produttività individuale per giunta condizionata dalla valutazione. A una cifra certa per tutti e generalmente più alta se ne sostituisce un’altra più bassa e neppure certa. Anche questo è facilmente verificabile con il confronto del contratto attuale con quelli degli anni precedenti.
–   Dal confronto dei ccie (reperibili anche sul sito intranet dell’istituto) il peggioramento economico è evidente anche nelle piccole cose come, per esempio, i 300 euro che l’anno scorso sono stati distribuiti a fronte di un risparmio dei costi per i passaggi economici, che comunque mancano quest’anno e non sono sostituiti con nessun altra risorsa.
 
Se queste osservazioni non bastassero a dimostrare a chi sbandiera vittorie che i lavoratori di questo Ente sono capaci di farsi un’opinione loro autonoma sulle conseguenze economiche prodotte da questo ccie, ce ne sono altre da fare sulle favole non scritte che tra i lavoratori, sopratutto sul territorio, si raccontano.
 

–  i 4,5 milioni di cui tanto si parla non incrementano assolutamente né la nostra produttività collettiva (oggi performance organizzativa), né quella individuale. Non si tratta di risorse già reperite che addirittura servono a dare 460 Euro in più a tutti, ma di eventuali ( e solo eventuali visto che all’epoca della firma neppure si sapeva dove stavano!) soldi su cui – secondo quanto stabilito nell’accordo separato del 4 febbraio tra Cisl , Uil e Governo Berlusconi, bisognerà applicare il famoso 25/50/25 della riforma Brunetta. I 460 EURO individuati per la performance individuale sono (con 330 Euro in meno!) le risorse che l’anno scorso erano produttività collettiva legata al raggiungimento degli obiettivi di qualità.
–  Il secondo acconto sarebbe stato erogato comunque anche senza la firma del contratto da parte della CISL. Basta leggersi il verbale della seduta del tavolo nazionale mandato a tutti gli utenti dalla stessa Direzione Centrale Risorse umane per rendersi conto che il Direttore Generale si era già esposto dichiarando che avrebbe pagato pure senza accordo.
–  La firma di questo ccie non porta solo conseguenze economiche e non si limita alla riduzione solo del 3% del salario accessorio come affermato da qualche ottimista benpensante. Le conseguenze pericolose sono anche e soprattutto giuridiche: la valutazione inciderà sui percorsi di qualificazione, sui percorsi di carriera, sulla formazione.
Ce ne siamo accorti tutti che questo contratto è un vero e proprio cavallo di troia con cui si introducono in Inpdap condizioni pesanti che si sentiranno anche dopo il 2011. Le chiacchiere sono a zero!
 
Roma, 28 novembre 2011
 

                                    Il Coordinatore Nazionale FPCGIL INPDAP
                                                         Marinella Perrini
 

 

 
 
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