Giornata mondiale Donne: non solo violenza fisica. Nuove politiche di sostegno, nel lavoro, nei servizi pubblici, per i diritti.

29 Novembre 2011

 

Giornata mondiale Donne: non solo violenza fisica. Nuove politiche di sostegno, nel lavoro, nei servizi pubblici, per i diritti.

Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale

 

 
La giornata di mobilitazione mondiale “To End Violence Against Women” è una grande occasione di denuncia e sensibilizzazione affinché cessino, anche attraverso lo stigma dei violenti, le infinite pratiche di violenza fisica e psicologica contro le donne.

La violenza è odiosa in qualunque sua sfaccettatura, in qualsivoglia luogo, verso chiunque. Diventa inaccettabile quando quella violenza è espressione di una cultura di sopraffazione, di predominio, in questo caso di un genere sull’altro.

Ma è altrettanto odiosa anche quando si manifesta attraverso atti e comportamenti solo apparentemente neutri, ma altrettanto devastanti per ciò che attiene la dignità delle persone, il loro diritto all’uguaglianza, il rispetto dei loro bisogni, il sostegno attivo allo sviluppo naturale della condizione umana.

Esattamente ciò che le recenti politiche del governo Berlusconi hanno gravemente leso riguardo le donne.

La forte diminuzione del part-time, le restrizioni sulle leggi a sostegno dell’handicap, l’innalzamento dell’età pensionabile per le lavoratrici pubbliche, le nuove rigidità nell’organizzazione del lavoro fino all’abbassamento repentino del livello di protezione sociale per anziani e non autosufficienti sono politiche solo in apparenza “pacifiche”.

Da domani, passata la giornata di denuncia, bisogna rimettere in circolo politiche attive per la donna, a cominciare dal nostro Paese, sicuramente fra i meno occidentali e democratici sul tema.

Incalzeremo il nuovo esecutivo affinché si possa tornare velocemente ad una pratica quotidiana, magari meno urlata e più concreta, per la quale, ad esempio, il bilancio di genere per ogni legge o decreto in emanazione ritorni ad essere il primo dei filtri attorno ai quali la politica assolve il suo incarico, a partire dall’odiosa legge che di fatto obbliga le lavoratrici a firmare le proprie dimissioni “in bianco” all’atto dell’assunzione.

Roma 25 Novembre 2011

 
 
Documento donne Fp Cgil Nazionale su giornata mondiale contro la violenza sulle donne

 
 “Una su tre, una su quattro, 6 milioni e 700 mila, tra I 15 e 44 anni, dal 5 al 20%, il 96%, un milione, il 2.4%, 350.000, il 56%, fino a 70 anni”
 
Le pagine dei quotidiani nazionali oggi sono piene di dati, numeri, statistiche: attraverso loro oggi viene portato all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale il dramma, la sofferenza, il degrado e l’inciviltà nelle quali le donne sono costrette  a vivere, in ogni angolo del mondo, la loro condizione di genere.

Violenza, omicidi, denunce, stupri; accanto ad ogni numero una storia personale fatta di lacrime, di silenzio, di emarginazione e indifferenza; storie invisibili.

Sono tante le iniziative in programma oggi, ognuna di noi sceglierà la sua e sarà tanto anche lo sdegno e la rabbia che oggi attraverserà quelle sensibilità che si lasceranno attraversare, donne o uomini che siano.

Domani, però, come accade spesso, troppo spesso in questa società mediaticamente attenta al solo quotidiano, quelle storie non avranno più nemmeno i numeri, le statistiche e torneranno ad essere visibili solo nelle sezioni della cronaca di un giornale, solo nei talk show fatti di plastici e villette.

Domani, come ieri, c’è bisogno di non lasciare ritornare nell’oblio quelle storie, quelle sofferenze. Siamo donne e compagne della funzione Pubblica, lavoriamo quotidianamente con passione affinché negli obiettivi generali della Cgil il tema dell’avanzamento dei diritti, del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro sia sempre “centrato” sui confini, su quella parte, cioè, di persone che faticano ad essere incluse, che faticano ad essere considerate, ad essere rispettate, ad essere valorizzate.

Un obiettivo che deve essere “centrato” per difendere chi vive sulla sua pelle le disuguaglianze, la discriminazione, l’esclusione.

Nelle piattaforme, nelle relazioni politiche e sindacali, nei contratti, nelle regole, nelle leggi: il nostro obiettivo per l’affermazione di politiche di genere non recede, non indietreggia nemmeno di fronte alle più aggressive pratiche contro le donne.

Un obiettivo che confermiamo quotidianamente anche nel sistema delle relazioni personali, fra compagne e compagni, fra militanti, dirigenti sindacali, iscritti, lavoratrici e lavoratori:  siamo un grande sindacato anche e soprattutto perché (almeno così pensiamo) la consapevolezza di essere donna in Cgil è già e resterà un grande patrimonio di tutta l’organizzazione.

Dettori Rossana
Forti Aurora
Pavanelli Rosa
Basile Concettina
Giordani Paola
Pozzi Zoia
Bozzi Adriana
Giuliani Susanna
Ricci Carla Maria
Cannone Elisabetta
Grieco Nicoletta
Scuderi Martina
Cicconi Luciana
Livi Daniela
Splendori Lorena
Contini Roberta
Manca Noemi
Tala Marilena
De Rugeriis Francesca
Minutella Alessandra
Taranto Cecilia
 
Pagano Nadia
Verbigrazia Lara
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