CRI: dichiarazioni fuori bersaglio

02 Dicembre 2011

 
 
Dichiarazioni fuori bersaglio

  COMUNICATO

Apprendiamo con vivo rincrescimento la notizia dell’arresto di due nostri colleghi della provincia di Benevento.
Ovviamente esprimiamo la massima fiducia nella magistratura e auspichiamo che si faccia piena luce sull’accaduto. Se qualcuno ha commesso reati deve essere perseguito e se ci sono o ci sono state complicità le indagini devono andare fino in fondo. I primi danneggiati da certi comportamenti, a parte l’erario, sono proprio i lavoratori e le lavoratrici di Croce Rossa.
Una cosa però vogliamo sottolineare : la dichiarazione del Commissario Rocca.
Ci fa sapere che l’inchiesta da cui è scaturito l’arresto è dovuta ad una sua segnalazione in seguito ad un’ispezione interna. Bene e a seguito dell’ispezione interna lui come commissario straordinario che provvedimenti aveva adottato?
L’ispezione interna è stata possibile solo perché la CRI è un ente pubblico, questa se si vuole scendere su un terreno veramente scabroso è la migliore prova che  sarebbe meglio che il progetto di riforma non andasse in porto, cioè privatizzare equivale a rendere meno forti i controlli interni.
La dichiarazione di Rocca quindi quando dice che è indispensabile approvare lo schema di riforma in discussione va contro l’evidenza.
 
Se il provinciale di Benevento fosse stato privatizzato chi sarebbe intervenuto?
A parte le forze dell’ordine naturalmente.

Riteniamo che il Commissario farebbe bene a riflettere sull’accaduto e a domandarsi, e se può a spiegarlo anche a noi, cosa c’entra quello che è successo con la qualificazione giuridica di Croce Rossa.
Davvero singolare
Come organizzazione sindacale abbiamo sempre appoggiato e caldeggiato qualsiasi intervento teso a ripristinare in Croce Rossa una giusta politica gestionale, e proprio per questo ci permettiamo di chiedere a chiunque, Commissario compreso, di non strumentalizzare la realtà.
Più in generale chiediamo a tutto il mondo della CROCE ROSSA se ritiene che il privato possa garantire sia i principi fondamentale dell’Ente sia la trasparenza dei comportamenti.
Ecco perché riteniamo sia il decreto che l’intervento di Rocca del tutto fuori bersaglio, se il bersaglio è l’efficienza, l’efficacia, i servizi, la trasparenza, la legalità, la condizione di chi lavora in condizioni difficili, in molti casi senza certezze.
Se sono altri gli obiettivi, li dica chiaramente. Noi li contrasteremo
Roma, 2 dicembre 2011 

 
Il coordinatore CGIL FP CRI

Pietro Cocco

 
 
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