Medici – Ddl Governo Clinico: Timidi passi avanti, ma il testo rimane inadeguato

14 Dicembre 2011

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Ddl Governo Clinico: Timidi passi avanti, ma il testo rimane inadeguato

ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL STPA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – UGL MEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI 

 

Indifferente alle turbolenze dei mercati finanziari ed al cambio di Governo torna in discussione domani alla Commissione Affari sociali della Camera in una ennesima versione il ddl sul governo clinico. Malgrado timidi passi in avanti, però, il nuovo testo proposto dal relatore appare ancora inadeguato. E’ questo il commento delle organizzazioni sindacali dei medici, veterinari, sanitari, professionali, tecnici e amministrativi del SSN.
Le categorie professionali del Ssn chiedono con insistenza che nella predisposizione del testo finale vengano recepite le loro proposte emendandative volte ad introdurre alcuni punti cardine: il riconoscimento del loro ruolo nel governo delle aziende sanitarie anche attraverso una effettiva integrazione delle competenze professionali e dei poteri decisionali, la possibilità di essere selezionati e valutati sulla base di criteri di merito e competenze professionali lontani da ingerenze della politica, la fine di una condizione minoritaria nei confronti della Università nelle Aziende integrate. E per i medici una ridefinizione dell’atto medico alla altezza di quanto chiesto dalla Corte di Cassazione. Questa è la sfida ed il ddl dovrebbe essere lo strumento del cambiamento.
Un provvedimento legislativo o si pone a questa altezza o non è necessario né utile.
Per quanto apprezzabile il tentativo di migliorare il testo, si è ancora lontani da questi obiettivi, prigionieri di calcoli politici che non tengono conto del contesto di crisi della sanità pubblica e del profondo e diffuso disagio dei professionisti al suo interno .
Insisteremo fino alla noia: se esiste la volontà politica di legiferare e rispondere a questi bisogni faccia un passo avanti. Altrimenti ogni intervento è dannoso, per il solo fatto di essere inutile.

 

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