Roma, 15 dicembre – “La discriminazione contro i lavoratori del pubblico impiego continua”. A denunciarlo in una nota sono i Segretari Confederali della Cgil, Vera Lamonica e Nicola Nicolosi, nel sostenere che “alla forte insoddisfazione per le misure sulle pensioni, pur nell’importanza degli avanzamenti conquistati, aggiungiamo la continua discriminazione contro i lavoratori e le lavoratrici dipendenti dalle pubbliche amministrazioni e dai settori della conoscenza”.
I due dirigenti sindacali affermano che “mentre per i lavoratori e le lavoratrici dei settori privati si sarebbe introdotta una parziale, anche se ancora inadeguata, gradualità nel superamento delle cosiddette quote e nell’innalzamento dell’età del pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici, nulla è stato fatto per i lavoratori del pubblico impiego”. Nello specifico, osservano, “nulla è stato fatto per allentare il violento salto al quale sono costrette le lavoratrici dei settori pubblici, a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile decisa dal governo Berlusconi, né i lavoratori pubblici ai quali non si applicherebbe la norma che invece riguarda solo i ‘privati'”.
Per la Cgil si tratta “dell’ennesima discriminazione che continua e che deve finire: questa discriminazione deve scomparire. Una ulteriore motivazione per lo sciopero dei settori pubblici e della conoscenza in programma lunedì 19 dicembre”, concludono Lamonica e Nicolosi.