VVF – Regolamento Direzioni Regionali- audizione Palazzo Carpegna, 8 febbraio 2012.

12 Febbraio 2012

News

 

 
Roma, 8 febbraio 2012
 

Al Sig. Presidente della
I^ Commissione Affari Costituzionali
Senato della Repubblica Italiana
 
On. Carlo VIZZINI

 

Oggetto: Regolamento uffici dirigenziali periferici del CNVVF – audizione Palazzo Carpegna, 8 febbraio 2012.
 
Signor Presidente,
innanzitutto, desideriamo ringraziare Lei, la Commissione e tutti i rappresentanti dei Gruppi parlamentari per la preziosa attenzione concessa al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e per aver accordato la possibilità alle rappresentanze sindacali di poter esprimere le proprie considerazioni sull’importanza del regolamento in discussione.

Il soccorso tecnico urgente e le attività di protezione civile rappresentano le competenze istituzionali di un’organizzazione votata all’emergenza che, per essere in grado di rispondere con estrema rapidità ai bisogni della popolazione e del Paese, necessita di prontezza nelle decisioni e di celerità negli interventi.

Il Corpo Nazionale dovrebbe essere l’espressione di un forte decentramento delle funzioni di presidio territoriale, da parte dei Comandi Provinciali e delle Direzioni Regionali, mantenendo una struttura centrale leggera deputata al coordinamento, alla gestione di carattere generale, all’uniformità delle normative e degli indirizzi operativi.

L’attuale modello organizzativo è troppo burocratizzato ed occorre, pertanto, uno snellimento dei procedimenti e delle relative funzioni dipartimentali per garantire autonomia alle sedi territoriali attraverso le dovute competenze operative e gestionali, oltre al necessario budget economico.

L’interminabile iter procedurale a cui è stato sottoposto il regolamento in oggetto rappresenta un evidente esempio dei ritardi che limitano le attività del Corpo Nazionale.

Basti pensare che il confronto tra Amministrazione e OO.SS. su tre importanti temi – regolamento delle Direzioni Regionali, dotazioni organiche e regolamento di servizio – si è concluso il 26 novembre 2008.
A distanza di oltre tre anni, nessuno dei citati provvedimenti è stato ufficializzato con successivo decreto specifico.

Tutto ciò premesso, per fornire un’adeguata risposta in termini di funzionalità al CNVVF, immaginiamo un sistema che sia fortemente calibrato su un nuovo modello di funzionamento dell’Amministrazione in termini generali.

E’ necessaria una rivisitazione della struttura Ministeriale, ove la riconduzione delle figure apicali dipartimentali sia riferita ad un processo di riconoscimento delle professionalità direttamente recuperabili dal profilo operativo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

La valorizzazione piena del Corpo Nazionale significa anche riconoscere in pieno la funzione della sua Dirigenza Tecnica nel Dipartimento dei VV.F, del S.P. e della D.C..

Pensiamo, quindi, non sia scandaloso affermare che, alla luce delle ultime vicende passate alla ribalta dei media in occasione di calamità ed emergenze, le posizioni apicali fino ai livelli più alti del Dipartimento devono essere recuperate dai percorsi direttivi/dirigenziali, professionali e tecnici dei Vigili del Fuoco.
 
Per perseguire tale processo, occorre scardinare un meccanismo che condiziona il conferimento degli incarichi e delle responsabilità,  procedendo ad una valorizzazione del Capo del Corpo che, in questa nuova disponibilità, oltre ad essere il garante di un modello organizzativo, flessibile, decentrato e fortemente caratterizzato da un rapporto molto stretto con le istituzioni territoriali, deve partecipare all’individuazione di rapidi meccanismi di liquidazione dei compensi salariali accessori derivanti da convenzioni, attività preventive e ordinanze di protezione civile per le emergenze.

Per le ragioni fin qui esposte, in adesione alle osservazioni espresse dal Consiglio di Stato sulla distinzione tra i compiti delle articolazioni territoriali del CNVVF e le funzioni specificatamente attribuite ai titolari degli uffici dirigenziali, pur condividendo il parere del Relatore, riteniamo opportuno che vengano adottate le seguenti modifiche al nuovo testo formulato:
 

“All’articolo 2, comma 2, concernente la nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, alla lettera b) la parola: “Dipartimento” è sostituita dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”;
 
“All’articolo 2, comma 2, concernente la nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, alla lettera c) la parola:  “Dipartimento” è sostituita dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”;
 
“All’articolo 2, comma 2, concernente la nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, alla lettera d) la parola:  “Dipartimento” è sostituita dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”;
 
“All’articolo 2, comma 2, concernente la nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, alla lettera e), punto 4), la parola: ” tre” è sostituita dalla parola: ” sei” e dopo le parole: “per una sola volta;”, viene inserito il seguente paragrafo:  “; è autorizzato, altresì, l’invio in missione del personale fuori regione per esigenze di servizio appositamente individuate dal Capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.”
 
 “All’articolo 2, comma 2, concernente la nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, alla lettera f), punto 1), la parola:  “Dipartimento” è sostituita dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”;
 
“All’articolo 2, comma 2, concernente la nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, alla lettera f), il punto 4) è sostituito dal seguente: “4) alla ripartizione dei fondi di bilancio, destinati alle esigenze dei comandi provinciali, rientranti nel territorio di competenza, su capitoli di spesa relativi alle competenze accessorie del personale, nonché alla gestione dei mezzi e delle attrezzature per il soccorso”;
 
“All’articolo 2, comma 2, concernente la nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, alla lettera g) la parola: “monitoraggio” è sostituita dalle seguente: “coordinamento”;
 
“All’articolo 3, nel comma 1 del nuovo articolo 3 bis dopo le parole: “i Direttori Regionali e Interregionali”, sono inserite le seguenti parole: “sulla base delle direttive impartite dal Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco,”;
 
“All’articolo 3, nel comma 2, lettera b), del nuovo articolo 3 bis, la parola: ” Dipartimento” è sostituita dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”;
 
 “All’articolo 3, nel comma 2, lettera b), del nuovo articolo 3 bis, le parole: “Capo del Dipartimento”, sono sostituite dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”;
 
“All’articolo 3, nel comma 2, lettera e), del nuovo articolo 3 bis, la parola: ” Dipartimento” è sostituita dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”;
 
“All’articolo 3, nel comma 2, lettera f), del nuovo articolo 3 bis, dopo le parole: “relazioni sindacali”, sono inserite le seguenti parole: “e nei rapporti con enti e istituzioni”;
 
“All’articolo 3, nel comma 2, lettera g), del nuovo articolo 3 bis, la parola: “Dipartimento” è sostituita dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.
 
“All’articolo 3, nel comma 2, lettera h), del nuovo articolo 3 bis, la parola: “Dipartimento” è sostituita dalle seguenti parole: “Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.
 

Il processo di decentramento funzionale risponde, inoltre, alla vocazione verso la sussidiarietà delle funzioni statali.

Tuttavia, la delega ai territori o ai soggetti esterni alla nostra Amministrazione ha senso solo dentro un meccanismo in cui protezione civile e soccorso tecnico urgente alle popolazioni sia concepito in maniera pubblica.

La sussidiarietà, pertanto, non può prescindere da una funzione di controllo e pianificazione affidata alle Amministrazioni dello Stato o alle stesse Autonomie Locali, le quali, nei casi particolari, oltre alla collaborazione nella stesura dei piani di emergenza e di messa in sicurezza del territorio, possono delegare al dirigente VVF locale anche il coordinamento delle attività di protezione civile.

Siamo anche a precisare che la ventilata ipotesi di trasferire la Protezione Civile nel Ministero dell’Interno ci appare come l’ennesima boutade per nascondere la volontà di non voler o poter risolvere i problemi del soccorso alle popolazioni durante le emergenze e le calamità.

 Riteniamo che il trasferimento del Dipartimento della Protezione Civile possa essere un errore e che la soluzione su tale argomento non sia da ricercare nel cambio di riferimenti.

Al riguardo, abbiamo colto l’occasione, attraverso una richiesta d’incontro al Ministro dell’Interno, per esprimere il nostro modesto parere contrario, confermando di essere interessati, coerentemente con la nostra idea del Corpo Nazionale, ad un miglioramento organizzativo e gestionale delle deleghe in materia di soccorso e protezione civile nei confronti dei Vigili del Fuoco.

A tal proposito, con la legge 225/92, il legislatore immaginò di fondare la struttura pubblica nazionale di protezione civile sulle competenze tecniche e operative del CNVVF.

In sostanza, riteniamo indispensabile un immediato rilancio del ruolo svolto dal Corpo Nazionale nel sistema integrato di protezione civile associando, nello stesso tempo, l’interesse pubblico e l’esigenza di migliorare l’efficienza del servizio reso dai Vigili del Fuoco alla popolazione.

Pertanto, rispetto alle su accennate osservazioni, prospettiamo le correzioni di seguito elencate:
 
“All’articolo 2, comma 2, lettera n, della nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, dopo le parole: preparazione e direzione operativa di esercitazioni di protezione civile e difesa civile di carattere regionale, sono aggiunte le seguenti: “con il coinvolgimento delle autonomie locali interessate, per le azioni di coordinamento di tutte le componenti di protezione civile presenti sul territorio regionale.”
 
Relativamente alle particolari problematiche concernenti la sicurezza ambientale, l’igiene e la salute sui luoghi del lavoro, occorre evidenziare che l’articolo 6, lettera D, del CCNL 24 maggio 2000 prevede la possibilità di costituire Commissioni bilaterali con il compito di raccogliere dati relativi alle su accennate materie e di formulare proposte, in ordine ai medesimi temi, che l’Amministrazione è tenuta a fornire, senza oneri aggiuntivi per la stessa.


E’ stato istituito, pertanto, l’osservatorio per le politiche sanitarie e sulla sicurezza sul lavoro, per verificare le linee di indirizzo e le misure adottate  per la predisposizione di progetti ed iniziative relative alla prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro.

Al riguardo, sempre più preoccupanti ed allarmanti sono i dati ufficialmente forniti, che testimoniano la gravità di talune patologie che gli operatori del soccorso si trascinano, anche, oltre il conseguimento del trattamento pensionistico.

I Vigili del Fuoco si distinguono per la professionalità e per l’umanità con la quale svolgono un mestiere che li sottopone a condizioni di profonda tensione psico-fisica dovuta all’incidenza di fattori esterni, siano essi di carattere ambientale, che legati alla particolarità degli scenari che si presentano.

A tal fine, nei giorni scorsi, nel Terzo Rapporto del Registro Nazionale mesoteliomi, tra le categorie che sono state o sono ancora a rischio amianto, sono stati inclusi anche i Vigili del Fuoco.
Secondo il parere del Renam, 58 pompieri sono deceduti per mesotelioma pleurico o peritoneale, provocati dall’inalazione dell’amianto nel corso delle operazioni di spegnimento degli incendi che hanno interessato strutture coibentate con sostanze tossiche.

Per queste ragioni, riteniamo ormai improcrastinabile l’apertura di un doveroso confronto in merito allo sviluppo di un sistema previdenziale che tenga conto dell’usura psico-fisica dei lavoratori VVF e proponiamo di inserire, nell’articolato in oggetto, il coordinamento, da parte delle Direzioni Regionali, dell’attività formativa rivolta essenzialmente ai destinatari delle norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro, tra cui i responsabili ed addetti al servizio di prevenzione protezione (RSPP e ASPP) ed i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS).

Pertanto,  allo scopo di prevedere tra le competenze affidate all’attività di vigilanza delle Direzioni Regionali le tematiche afferenti alla salute e igiene sui luoghi di lavoro, chiediamo di apportare la seguente modifica:
 

“All’articolo 2, comma 2, lettera p), della nuova formulazione del comma 3, dell’art. 3, dopo le parole: “coordinamento”, sono aggiunte le seguenti: “dell’azione di studio e ricerca per la consulenza, in materia di sicurezza, salute, igiene sui luoghi di lavoro e”.
 

In conclusione, lo sviluppo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dipende da un processo urgente di riforma che, innanzitutto, razionalizzi e coordini tutto l’impianto legislativo che presidia l’organizzazione del soccorso, della prevenzione e della Protezione Civile nel nostro Paese, che coinvolga gli operatori e le Rappresentanze Sindacali all’interno dell’Amministrazione, ma anche i vari livelli istituzionali, a partire dalle Amministrazioni ed Enti che si occupano a vario titolo della materia.


Superare le duplicazioni istituzionali, eliminare gli sprechi, promuovere le sinergie istituzionali sul territorio tra autonomie locali e CNVVF, coordinare le varie componenti del sistema di protezione civile, finalizzare le risorse finanziarie a disposizione per determinare sia un miglior servizio complessivo ai cittadini, sia risparmi utili alla valorizzazione del personale in possesso di altissima preparazione e competenza.

In attesa di un Vostro cortese riscontro e restando a disposizione per qualsiasi precisazione, l’occasione è gradita per porgere Cordiali Saluti.
 


Il Segretario Nazionale FP CGIL      FP CGIL VVF Nazionale
Adriano SGRO’                             Mario MOZZETTA


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