VIGILI DEL FUOCO SOCCORSO PUBBLICO E PROTEZIONE CIVILE: San Piero a Sieve – Roma – Bologna.

14 Marzo 2012

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VIGILI DEL FUOCO
SOCCORSO PUBBLICO E PROTEZIONE CIVILE

San Piero a Sieve – Roma – Bologna

 
 

L’attuale momento politico ed economico, oltremodo critico, registra l’assenza di sviluppo di progetti sulla rivisitazione complessiva della struttura organizzativa dei VVF che funziona, oggi, solo grazie all’egregio lavoro svolto dai professionisti del soccorso, i quali sono costretti ad operare in condizioni disagiate, sempre più rischiose.

Oramai, per poter rispondere alle esigenze della popolazione, l’organizzazione del soccorso pubblico ricorre in modo regolare a forme di lavoro precario e ad un eccessivo utilizzo delle ore di straordinario, incidendo ancor più negativamente su di un bilancio già deficitario.

L’esigenza di mantenere viva l’attenzione sulle gravi condizioni di difficoltà in cui versa il CNVVF ha rappresentato il fattore stimolante che ci ha spinto ad organizzare, durante lo svolgimento della festa nazionale organizzata dalla FP CGIL il 22 settembre 2011, a San Piero a Sieve (FI), il dibattito sul tema “I Vigili del Fuoco ed il soccorso alla popolazione”.

In quell’occasione abbiamo tracciato le linee di indirizzo per una discussione che proseguirà, anche nel prossimo futuro, con l’intenzione di coinvolgere gli esponenti dei maggiori gruppi parlamentari attraverso una serie di nuovi appuntamenti.

Sullo stesso tema, il 1° marzo 2012 si è svolto a Roma, presso l’ Hotel Nazionale in Piazza di MonteCitorio, il Convegno Nazionale del Pubblico Soccorso e della Protezione Civile organizzato dal Forum Sicurezza del Partito Democratico.

Insieme ai Vertici Politici, Amministrativi e Tecnici del CNVVF, siamo stati invitati a partecipare alla tavola rotonda, presieduta dall’On. Ettore Rosato e dal coordinatore del Forum, Luca Di Bartolomei, per discutere sulle problematiche che impediscono ai Vigili del Fuoco di poter offrire un servizio efficiente di soccorso sia nelle attività ordinarie che nel corso degli eventi calamitosi che colpiscono il Paese.

A causa dell’esiguità del tempo a disposizione, abbiamo consegnato l’allegato documento illustrativo del nuovo modello organizzativo immaginato dalla CGIL per il Corpo Nazionale, concentrando il nostro intervento sull’importanza di riaffermare la centralità dei Vigili del Fuoco nel sistema di protezione e sul rapporto esistente con il complesso mondo del volontariato.

Nonostante la politica dei tagli indiscriminati abbia prodotto effetti disastrosi, non solo per il CNVVF, non si può abbandonare l’idea di poter uscire dall’attuale fase di ristagno ed è doveroso, dunque, definire le linee generali e gettare le basi per un rilancio dell’attività di soccorso, iniziando da un interrogativo a cui la politica ed il Governo debbono obbligatoriamente fornire una risposta urgente: quale è il modello organizzativo del soccorso di cui avrà bisogno il Paese nei prossimi anni?
 
Il Corpo Nazionale rappresenta nell’immaginario collettivo della popolazione, non solo nella testa ma anche nel cuore, il punto di riferimento e la massima competenza in tema di soccorso pubblico e protezione civile.


Il primo problema da affrontare riguarda la necessità di dover rispondere alle chiamate di soccorso in modo uniforme su tutto il territorio e di risolvere, pertanto, la cronica carenza di organici a partire dalla definitiva ufficializzazione della relativa dotazione appartenente al Corpo Nazionale.

Ciò consentirebbe, successivamente, di poter aprire un serio ragionamento su come poter raggiungere quella parte di popolazione dislocata in zone impervie, difficilmente raggiungibili dai Vigili del Fuoco, considerata anche la struttura morfologica della penisola, giungendo finalmente ad un chiarimento della normativa vigente che regola l’interazione tra il CNVVF ed il sistema del volontariato.

La componente volontaria presente nel Corpo Nazionale è rappresentata, in primo luogo, dal personale discontinuo richiamato in origine per supportare il personale permanente nelle situazioni di forte criticità.

Una sorta di “polmone” che permette al Corpo di respirare in momenti particolarmente difficili.

Nel corso del tempo si è giunti ad un utilizzo talvolta fuori da logiche di coordinamento e con la copertura delle reali carenze con l’uso di questa particolare tipologia di lavoro precario.

Peraltro, con uno degli ultimi interventi in materia di finanza, il Governo ha operato un taglio di circa 57 ml per le necessità dei richiami del personale discontinuo.

Per tale ragione riteniamo non più prorogabile l’utilizzo di parte di quelle risorse per l’assunzione di personale dalla graduatoria della cosiddetta stabilizzazione, riducendo da un lato il precariato all’interno dell’organizzazione lavorativa, dall’altro garantire maggiore qualità al servizio attraverso una soluzione che comporta anche un risparmio per le casse dello Stato.

Un differente aspetto riguarda il personale volontario VVF, che potremmo definire come l’estensione del Corpo Nazionale, laddove il personale permanente non è in grado di rispondere alle richieste di soccorso in tempi ragionevoli e certi.

Il punto di partenza per affrontare tale argomento è rappresentato dall’esigenza di dover evitare doppioni o sovrapposizioni di competenze, fissando la natura ausiliaria di tale servizio, che deve essere gestito da un’unica cabina di regia e dalla medesima sala operativa sul territorio che, una volta definite le aeree di competenza, stabilisce quale squadra interviene in base alle tipologie, alle modalità ed ai tempi necessari per far fronte adeguatamente alle richieste ricevute.

E’ altrettanto chiaro che il rapporto tra il personale volontario ed il comando provinciale va analizzato attraverso anche una seria riflessione sui costi gestionali che questo tipo di organizzazione comporta, ovvero sul compenso ricevuto dal volontario vf per la propria prestazione e su come far fronte alle spese vive relative alla gestione dei mezzi, delle strutture logistiche o del vestiario.

Per quanto concerne l’ambito di competenze dei VVF all’interno della protezione civile, durante il Forum, è stato trasversalmente manifestato – fatta salva qualche eccezione – che il quadro politico contingente non si presta né a ricollocazioni istituzionali, né a trasferimenti delle relative autorità, pertanto, un punto d’inizio da cui avviare un ragionamento comune, per riaffermare la centralità del CNVVF nel  sistema, potrebbe essere la gestione della delega in materia di soccorso ed attività operativa di protezione civile.

In tal modo, il centro di indirizzo e coordinamento di tutte le strutture di funzione pubblica – oltre che private in caso di dichiarazione dello stato di emergenza – rimarrebbe in capo alla Presidenza del Consiglio, introducendo, una volta dislocata altrove la gestione dei “grandi eventi”, il controllo preventivo della Corte dei Conti sulle ordinanze di protezione civile.

In sostanza, il problema storicamente non ancora risolto è proprio il tema del coordinamento delle varie componenti che operano sul territorio.

La soluzione deve partire direttamente dalla collettività che deve essere chiamata ad interagire con il sistema, così da poter semplificare la gestione e l’effettuazione dei servizi, nel rispetto dei principi costituzionali, di sussidiarietà, solidarietà e resilienza. 
 
Le istituzioni devono essere in grado di creare le condizioni che permettano la nascita di una nuova cultura di auto protezione e protezione civile per far crescere, tra la popolazione stessa, la consapevolezza di dover rispondere direttamente, in un primo momento, agli eventi emergenziali riorganizzando la propria vita dinanzi alle difficoltà di quei momenti.

Lo Stato deve intervenire, poi, con le strutture più vicine ai cittadini per restituire loro autonomia e capacità d’azione.

Dunque, riteniamo fondamentale l’istituzione di tavoli di confronto, a partire dai Comuni, nei quali dovrebbero essere coinvolti tutti i soggetti che operano sul territorio per dar vita ad un processo di osmosi e di integrazione fra le varie componenti, realizzando uno stretto rapporto tra Vigili del Fuoco e Sindaci nelle attività previsione, prevenzione, organizzazione dei soccorsi.

Siamo convinti, infine, che il coordinamento delle colonne mobili di protezione civile debba trovare sintesi nel rapporto di interfaccia tra le Direzioni Regionali dei Vigili del Fuoco, le Regioni, le Province, i Comuni e le Associazioni di volontariato.

Attualmente il Dipartimento di Protezione Civile è l’unica struttura in grado di  coordinare e di organizzare sul territorio Nazionale circa un milione di persone iscritte alle molteplici organizzazioni di volontariato che fanno parte integrante delle strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile.

Al riguardo, nella quasi totalità degli interventi, abbiamo registrato la necessità di ridefinire le funzioni di Protezione Civile partendo dalla costruzione di un rapporto collaborativo tra Stato e regioni, in un sistema fortemente integrato, allo scopo di potenziare l’efficacia dell’azione di prevenzione e di gestione dell’emergenza per una  riduzione dei rischi ma, soprattutto, in ragione di una netta diminuzione delle perdite di vite umane.

Finalmente, come da tempo auspicato dalla FP CGIL, si è messo in risalto il ruolo fondamentale che i Vigili del Fuoco occupano all’interno della società civile.  

Per quanto concerne la nostra Amministrazione, il Capo Dipartimento ha descritto dettagliatamente un progetto sul potenziamento delle dotazioni organiche che, unito alla gigantesca mole di lavoro prodotta e purtroppo ostacolata dalle forti resistenze dei vertici politici responsabili del CNVVF negli ultimi anni, potrebbe fornire una risposta di qualità al servizio di soccorso tecnico urgente così come, in termini concreti, anche al personale discontinuo vvf.

Il Capo del Corpo ha messo a nudo le problematiche di un’organizzazione che, giunta quasi allo stremo, necessita di interventi straordinari per continuare a garantire la pubblica incolumità.

Unico assente il Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri.

Nell’ambito delle varie iniziative intraprese dalla nostra organizzazione appare quanto mai opportuno, sviluppare sui territori iniziative che affrontino le tematiche sopra evidenziate.

In tal senso, segnaliamo che Giovedì 29 marzo 2012, alle ore 9.30,  presso la Camera del Lavoro di Bologna, in via Marconi 67/2, sala 1 – 3° piano, la Funzione Pubblica Emilia Romagna ha organizzato la  seguente iniziativa :
CONVEGNO PUBBLICO: Vigili del Fuoco e Protezione Civile – Un sistema integrato di soccorso in Emilia Romagna – Le proposte della CGIL.

Certi della rilevanza dell’argomento trattato ed in considerazione  della presenza di autorevoli personalità in materia, esterni alla nostra organizzazione, auspichiamo la più ampia partecipazione.
 

FP CGIL VVF NAZIONALE
Mario MOZZETTA


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