Requisiti di accesso al trattamento pensionistico: nota unitaria al Ministro

15 Marzo 2012

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COORDINAMENTI VVF E FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA SICUREZZA

Roma, 14 Marzo 2012

Al Ministro dell’Interno
Dott.ssa Annamaria Cancellieri

Al Sottosegretario di Stato all’Interno
Dott. Giovanni Ferrara

Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco,
del Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Prefetto Francesco Paolo Tronca

Al Capo del Corpo Nazionale VVF
Ing. Alfio Pini

Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE

 
 

 
Oggetto: regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al trattamento pensionistico.

Egregio Ministro,

il regolamento di cui all’oggetto che, come è noto, si deve definire ai sensi della riforma generale del sistema previdenziale, non può prescindere dai principi indicati dal Governo precedente e dal Parlamento con la norma sul riconoscimento della specificità del personale appartenente al comparto sicurezza, difesa e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

Con questo provvedimento il legislatore ha riconosciuto anche ai lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco condizioni particolari sulla retribuzione, sugli ordinamenti e sul trattamento previdenziale in ragione della peculiarità dell’attività lavorativa, dell’usura, del rischio e della delicata funzione e dei compiti istituzionali espletati.

Tale norma, tralasciando altri aspetti e volendo considerare solo quelli relativi alla parte previdenziale, in considerazione della particolare usura e dell’alto rischio del lavoro, aveva differenziato completamente lo status del personale dei Vigili del Fuoco.

Ciò premesso, poiché il personale operativo del CNVVF rivendica un trattamento retributivo e previdenziale specifico, nel momento in cui si affronta il tema pensionistico, ne richiediamo un coerente sviluppo in occasione della definizione del regolamento in oggetto.

Pertanto, sulla base delle caratteristiche peculiari lavorative, non si può accogliere la ventilata proposta del Ministro del lavoro con la quale si vorrebbero elevare i limiti di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia, poiché tale modifica risulta nefasta ed impraticabile a causa delle particolari condizioni psicofisiche proprie dell’attività operativa dei Vigili del Fuoco.

Proprio per tali oggettive ragioni, innanzitutto, evidenziamo la necessità di mantenere in vigore gli attuali requisiti minimi di accesso al pensionamento di anzianità e di vecchiaia, ivi compresa la quota di 57 anni di età e 35 di anzianità contributiva, poiché come previsto dall’art. 24, comma 17, della legge n. 214/2011, il sistema delle quote è stato mantenuto esclusivamente per i lavoratori che svolgono attività usuranti, mentre il meccanismo che consentiva il raggiungimento del massimo ordinamentale dell’80% non è più quantificabile, poiché la quota di pensione verrà calcolata, in ogni caso, con il sistema contributivo a decorrere dal 1° gennaio 2012.

Inoltre, in considerazione del limite di età allo stato previsto, è indispensabile il reperimento di nuovi fondi per l’acquisizione di ulteriori agevolazioni, quali il contributo statale per estendere i benefici dei cinque anni di abbuono, anche per Ispettori Antincendio, Sostituto Direttori, Direttivi e Dirigenti, così come per restituire al personale SATI l’indennità mensile totalmente pensionabile, misura irrinunciabile per risarcire la componente del CNVVF più penalizzata dagli ultimi interventi in materia.

Ovviamente, gli anni di abbuono debbono essere considerati a tutti gli effetti in particolare nel sistema contributivo o in quello misto.

In ultimo, giacché il sistema contributivo renderà certamente inadeguato l’assegno relativo alle future pensioni dei lavoratori, non è più prorogabile l’avvio di un sistema previdenziale complementare, già suggerito dal disposto normativo in parola nell’ultimo periodo dell’art. 24 comma 18.

Solo tali riconoscimenti consentirebbero di agevolare il raggiungimento di un accettabile livello di trattamento pensionistico, evitando così una penalizzazione inaccettabile e contraria allo spirito della norma sulla quale si e’ basata la definizione della specificità’.

In ogni caso, al di là di come si definirà il provvedimento in oggetto, che auspichiamo tenga conto delle argomentazioni rappresentate, non potremo tollerare che anche in questa circostanza il personale operativo del CNVVF possa essere trattato in termini discriminatori rispetto agli altri lavoratori esclusi dalla norma generale.

In considerazione dell’esiguo numero degli interessati, riteniamo che il finanziamento occorrente sia assolutamente sopportabile in termini contabili.

In definitiva riteniamo che non si possa fare cassa con i lavoratori che mettono a repentaglio la propria vita per soccorrere i cittadini, al contrario bisogna garantire i diritti sinora negati.

Distinti saluti

F.P. CGIL VVF NAZIONALE
Mario Mozzetta
FED. NAZ. CISL SICUREZZA 
Pompeo Mannone
UIL NAZIONALE VVF
Alessandro Lupo

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