Unità sindacale o “interessi soggettivi”.

07 Maggio 2012

News

COORDINAMENTI VVF E FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA SICUREZZA

 
 
 
 
 
 

A tutte le strutture territoriali
CGIL CISL UIL

 

 
 

Nella parossistica attività sindacale di taluni soggetti, appare sempre più radicata e dilagante, un’arrogante convinzione, di dover convertire in regola generale del mondo, quella che invece rappresenta soltanto la loro particina parziale nel mondo stesso; in un simile contesto non ci stupisce la compulsiva smania di auto referenzialità, che  spinge taluni personaggi ad ergersi a mentori dell’altrui azione sindacale, volendo tentare di  imporre quella inammissibile natura ambigua insita nell’attività e nello stesso modo d’essere di questi individui.
 
Nell’affermare che sono gli altri ad aver “optato per la disgregazione sindacale, rivendicando in maniera sterile una propria autonomia di azione”, probabilmente costoro confidano negli effetti distortivi dei loro proclami, nella vana speranza di giungere ad una vera e propria negazione di quella verità storica che invece li inchioda alla propria identità ed alle proprie responsabilità, appare alquanto strano, aver scoperto solo oggi,  la scelleratezza a proprio dire  di talune azioni.
 
In questi ultimi anni, le nostre organizzazioni hanno dato prova di maturità sindacale, ricercando l’unità che, per quanto ci riguarda, rappresenta la ricerca di un criterio univoco nella risoluzione delle problematiche e non, come invece accade per taluni soggetti, una ibrida commistione, funzionale alla ricerca di meccanismi di sopravvivenza, in un’ottica di interesse soggettivo.
 
E’ sotto gli occhi di tutti infatti, il fatto che le scriventi abbiano dato prova di un grande spirito di responsabilità e di una maturità tale che gli hanno consentito di perseguire ed ottenere unità sindacale per quanto ritenuto condiviso, senza comunque restare imbrigliate in un modello generalista di livellamento, essendo anche capaci, all’occorrenza, di distinguersi senza tuttavia essere causa di quelle tensioni interne che possono degenerare in disgregazioni negative per la tutela generale del personale.
 
Denunciare problematiche comuni, non significa, come qualcuno vorrebbe farci credere, avere comunanza d’intenti; il nostro fine infatti è quello di ricercare soluzioni condivise nell’interesse oggettivo, ritenendolo il minimo comune denominatore nella ricerca di quell’invocata unità sindacale che necessariamente dà vita, nel contempo, ad un processo di emarginazione di quei ben noti soggetti aventi scopi diversi, spesso di natura soggettiva, per i quali le problematiche del Corpo rappresentano il motivo funzionale per  accedere a luoghi e livelli gestionali e “partecipare del loro potere”. 
 
Roma 7 maggio 2012
 

F.P. CGIL NAZIONALE VVF
Mario Mozzetta
FED. NAZ. SICUREZZA CISL
Pompeo Mannone
UIL NAZ. VVF
Alessandro Lupo

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