“Anche nella sanità ci troviamo di fronte a tagli lineari che compromettono il diritto dei cittadini alla tutela della salute e a alle cure, mettendo in crisi i bilanci delle regioni ‘più virtuose’ e il risanamento di quelle impegnate nei piani di rientro”. Lo afferma il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, nella giornata di mobilitazione nazionale “Basta Tagli alla Salute” indetta dalla CGIL. Oggi, contro i tagli alla sanità, sono in corso in tutto il Paese più di trecento iniziative di mobilitazione (sit in, volantinaggi, raccolta di firme, assemblee) promosse dalla Cgil tra i cittadini e gli operatori sanitari, presso le sedi di Asl, ambulatori, centri prelievi, ospedali e nelle piazze di tante città d’Italia.
Per il numero uno della CGIL, “quella di oggi è una prima reazione ai tagli inferti alla sanità pubblica con il decreto sulla spending review che – spiega – invece di colpire gli sprechi e di riorganizzare i servizi, riduce il finanziamento necessario ai livelli essenziali di assistenza. Agli otto miliardi di tagli decisi dal precedente governo – avverte Camusso – se ne aggiungono, infatti, quasi altri cinque”.
“Il governo – conclude Camusso – deve cambiare strada, per fare in modo che il nostro Servizio Sanitario Nazionale, pubblico ed universale, possa continuare a garantire prestazioni appropriate e di qualità”.