Min. Giustizia: Accordo sulla mobilità – geografia giudiziaria – non firmato dalla Fp Cgil

09 Ottobre 2012

 

9 ottobre 2012 – incontro sulla mobilità

Accordo sulla mobilità – geografia giudiziaria – non firmato dalla Fp Cgil

 

 
   

Si è svolta oggi la prevista riunione sulla mobilità per i perdenti posto a seguito della riforma della geografia giudiziaria.
 
L’amministrazione ha ribadito la bozza già inviata la scorsa settimana,  dimostrando di non voler accogliere la maggioranza dei punti per noi imprescindibili e, dunque, di non avere preso in considerazione la nostra proposta che molti lavoratori avevano sostenuto con una raccolta firme.  
 
Uniche piccole modifiche che siamo riusciti ad ottenere sono l’inserimento del comma 5 dell’art. 33 della legge 104 nonché una opportunità di precedenza nei prossimi bandi di mobilità in entrata per il personale comandato e appartenente a altri dipartimenti della giustizia (dap, Minorile).
 

I restanti punti per noi imprescindibili erano i seguenti: 1) la possibilità di trasferire il personale perdente posto anche in soprannumero in quanto il soprannumero è previsto dal decreto legislativo 155 dunque non si capisce perché non possa essere esteso alla prima fase dei trasferimenti per sanarlo dopo con la determinazione delle nuove piante organiche; inoltre abbiamo chiesto che si facesse una modifica e si estendesse il trattamento riservato al personale di magistratura che viene trasferito in una sede diversa da quella di residenza; L’Amministrazione si è dimostrata chiusa su entrambi i  punti e sulla questione della estensione del trattamento detto di non essere nella condizione di poter modificare una legge; tuttavia, poiché il Capo Dipartimento si è presentato in qualità di delegato dalla Ministra a firmare l’accordo, abbiamo chiesto formalmente di rinviare la trattativa ad una eventuale disponibilità della Ministra a modificare il decreto legislativo estendendo quanto previsto per i magistrati anche al personale giudiziario. 2) Di permettere il trasferimento anche in distretti attigui in modo di favorire soprattutto personale residente in aree di confine tra le varie circoscrizioni; anche questo punto non è stato accolto. 3) né è stata accolta la nostra proposta di permettere al personale dei gdp che si faranno carico delle spese di transitare nei ruoli dei comuni; 4) l’accordo non prevede alcuna indennità, come avevamo richiesto, di disagio per i perdenti posto; 5) non è stata accolta la nostra proposta in relazione ai cosiddetti distaccati ‘a qualsiasi titolo’ (ovvero non sostenuti da disposizioni di legge a tutela) che contemperava le esigenze di tutto il personale giudiziario con parità di trattamento. 
  

Abbiamo stigmatizzato, inoltre, che gli art. 8 e 10 del presente accordo risultano in contrasto con l’accordo sulla mobilità del 2007, si entra infatti in una materia già regolamentata che non può essere modificata senza l’assenso di tutti i firmatari del 2007. Tali riferimenti, come abbiamo segnalato, rendono di fatto illegittimo l’accordo, in quanto in deroga e in parziale modifica dell’accordo del 2007 e dunque esposto a eventuali numerosi contenziosi.

Inoltre l’impressione che abbiamo avuto è che questo accordo di fatto non soddisfi la maggioranza dei lavoratori per i seguenti motivi: 1) i posti messi ad interpello distrettuale non sono tutti i posti vacanti ma quelli decisi unilateralmente dall’Amministrazione centrale; 2) l’interpello nazionale riguarderà solo gli uffici con una non ben definita ‘grave scopertura organica’, anche in questo caso l’amministrazione farà ciò che vuole mettendo a bando solo le sedi meno ambite; 3) il successivo interpello, che secondo l’accordo avverrà dopo la mobilità in entrata dall’esterno, ci pare più una dichiarazione di intenti che un vero impegno, sia per i tempi che per le modalità stabilite, inoltre anche in quel caso i posti che varranno banditi sono ridotti e legati al precedente interpello, cosa contraria all’accordo nazionale sulla mobilità che non prevede alcun vincolo.

Di fatto i lavoratori che potranno veder soddisfatte le proprie aspirazioni sono un numero esiguo e questo accordo ci sembra più una cornice per giustificare la sanatoria dei distaccati che, così come è prevista dal presente accordo, risulta vergognosa e discriminatoria nei confronti di chi da tempo attende di essere trasferito nel rispetto delle regole; la conclusione sarà che 1330 posti non saranno più disponibili per gli interpelli in quanto occupati dai distaccati ‘a qualsiasi titolo’.
Per questo abbiamo ribadito le nostre ragioni e, pur contribuendo ad apportare qualche piccola ma insufficiente miglioria, non abbiamo sottoscritto l’accordo per coerenza con tutto quanto da noi sino ad oggi affermato.


Riteniamo che sia ancor più grave che la Ministra non abbia voluto partecipare tramite un suo diretto rappresentante a questa trattativa ma abbia delegato il Capo Dipartimento la cui priorità ci è sempre sembrata la sanatoria dei distaccati.
Quando ci si batte per migliorare la cultura anti corruzione nel nostro paese bisognerebbe anche vigilare affinché le regole in casa propria siano uguali per tutti e non ci siano scorciatoie che discriminano una parte dei lavoratori.
 

Roma, 9 ottobre 2012
 

                                           Per Funzioni Centrali FPCGIL
                                                     Nicoletta Grieco


 
 
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