Nel corso della riunione del 23 gennaio, non è stato facile per l’Agenzia argomentare la scelta di sopprimere nei prossimi mesi altri 11 uffici.
In presenza di 120 miliardi di evasione fiscale e di 350 miliardi di economia sommersa, non è sostenibile che si tratta di uffici con carichi di lavoro esigui e costi di gestione elevati : non sono questi i parametri da utilizzare per giustificare o meno la presenza di un ufficio pubblico sul territorio, piuttosto la sua utilità sociale.
La verità è che questi uffici, nel corso degli ultimi anni, sono stati impoveriti di missioni e specifiche professionalità, accentrate presso gli uffici controllo delle Direzioni Provinciali, ed oggi risultano residuali nei piani strategici dell’Agenzia.
Affermare di ” voler garantire una migliore assistenza ai contribuenti” diventa uno slogan. La chiusura di 28 uffici ( 17 +11) comporterà di fatto circa 300.000 mila ore in meno di assistenza ai contribuenti, che dovranno essere “recuperate” con l’ampliamento dell’orario di sportello negli altri uffici: operazione non sempre possibile, a causa di strutture inadeguate per fronteggiare il previsto aumento di contribuenti.
I risparmi di gestione, circa 1.600.000 euro, sarebbero vanificati dai maggiori costi sociali determinati dagli spostamenti dei cittadini e dei lavoratori: sono valutazioni che un buon gestore della cosa pubblica dovrebbe saper fare.
Se a queste considerazioni aggiungiamo che tra gli uffici a rischio chiusura si trova Pieve di Cadore, nel cui territorio di competenza è Cortina, il quadro che si potrebbe delineare è alquanto preoccupante. Ricordiamo che il governo Monti ha voluto marcare una profonda diversità dal governo Berlusconi proprio sul fronte della lotta all’evasione fiscale: i controlli effettuati a Cortina e tutto il dibattito che ne è seguito hanno rappresentano lo spartiacque tra un “prima” e un “dopo”, e dato il segnale che un cambiamento è possibile.
L’Agenzia ha affermato che la chiusura degli uffici non è dovuta all’applicazione della spendig review, ma ad una razionalizzazione delle risorse e alla necessità di rimodulare le strutture in funzione delle strategie e dei nuovi strumenti di contrasto all’evasione. Riteniamo fondamentale che le OO.SS. siano informate sulla strategia complessiva dell’Agenzia.
Su richiesta delle OO.SS. l’Agenzia ha demandato alle Direzioni Regionali l’approfondimento delle problematiche inerenti la chiusura degli uffici, impegnandosi a fornire alle OO.SS locali tutte le informazioni utili per valutare le trasformazioni in atto, dopodiché il confronto sarà ripreso a livello nazionale. Nel frattempo sono sospese tutte le iniziative da parte dell’Amministrazione.
L’altro punto all’ordine del giorno riguardava l’orario di lavoro negli uffici delle aree metropolitane e l’incentivazione del personale addetto ai servizi ai contribuenti. Non abbiamo firmato l’accordo ritenendo necessario, data l’importanza della materia, consultare le nostre strutture e i lavoratori interessati. L’accordo, pur contenendo elementi condivisibili, quali la corresponsione del 60% dell’indennità di front– office, con cadenza trimestrale a partire dal 2013 e il compenso di 10 euro giornalieri per il personale in turnazione, evidenzia forti criticità per gli uffici delle aree metropolitane: l’orario di apertura al pubblico viene fissato per tutti i servizi alle ore 8.00, tutto il personale, parteciperà alle rotazioni giornaliere articolate su due turni, salvo comprovate esigenze familiari e personali. Considerata la carenza di personale sarà inevitabile andare oltre gli undici turni mensili previsti dall’accordo.
Altro elemento critico è l’esiguità delle risorse economiche stanziate per l’indennità di front office, infatti l’importo è lo stesso degli anni precedenti e con il raddoppio del personale adibito negli uffici territoriali delle aree metropolitane, i lavoratori rischiano di percepire meno degli anni passati.
Per quanto riguarda il concorso per il passaggio dalla II alla III area, l’Amministrazione ha comunicato che le graduatorie saranno rese pubbliche il 4 febbraio.
Roma 25 gennaio 2012 CGIL FP Nazionale
Comparto Agenzie Fiscali
Luciano Boldorini