MIPAAF: un’opinione sul riordino del Mipaaf? … una scelta debole

07 Febbraio 2013

 
 

Un'opinione sul riordino del Mipaaf? … una scelta debole

 

Si avvia alla conclusione l’ennesimo provvedimento di riordino del Mipaaf (vedi allegato) che vede la luce in quanto hanno concluso il proprio iter due distinti provvedimenti:
 
1)    Il DPCM previsto dal decreto 95/12, relativo all’individuazione delle nuove piante organiche a seguito dei tagli e delle compensazioni nei ministeri del comparto delle funzioni centrali dello Stato. Tra queste anche quelle relative al Mipaaf che, come ricorderete, non individua esuberi di personale e stabilisce il massimo delle funzioni dirigenziali di prima e seconda fascia che possono essere attribuite al Mipaaf.
 
2)    Decreto interministeriale emanato dal Mipaaf di concerto con il MEF, per il trasferimento delle funzioni, delle risorse umane, delle risorse strumentali e delle risorse finanziarie del soppresso ASSI al Mipaaf. Nel frattempo, al fine di assicurare continuità all’erogazione degli stipendi, è stato emanato il provvedimento di inquadramento provvisorio del personale del soppresso ASSI (ex UNIRE) e detto personale è stato inserito in SPT. Parliamo di n. 150 dipendenti (10 sono transitati presso il Dipartimento delle dogane e dei monopoli) e cinque dirigenti di seconda fascia, il cui numero si somma alla dotazione organica del Mipaaf. Le competenze dell’ex ASSI saranno riorganizzate in tre uffici.
 
Proprio per questo ieri, 5 febbraio, è stata nuovamente trasmessa alle parti sindacali, per la  prevista consultazione, che si terrà domani 7 febbraio, la proposta di DPCM di riorganizzazione del MIPAAF, prima dell’invio dello stesso provvedimento alla Presidenza del Consigli dei Ministri per l’adozione definitiva.
 

Come viene attuata la riorganizzazione
 
La riduzione del 20% del personale dirigenziale stabilita dal D.L. 95/12 avrebbe dovuto comportare una riduzione di 7 funzioni dirigenziali di seconda fascia del ruolo agricoltura (sui 38 posti attualmente esistenti) e di 5 unità per il ruolo ICQRF (sui 24 posti esistenti).
Contestualmente il previsto accorpamento dell’ex ASSI porta invece ad un incremento di 5 posizioni dirigenziali. La riduzione costa quindi di 5 posizioni dirigenziali per il ruolo agricoltura e di due per l’ICQRF.
Per quanto riguarda le posizioni dirigenziali di prima fascia, viene per fortuna eliminata la discutibilissima figura dirigenziale di prima fascia prevista presso il Gabinetto del Ministro oltre a due posizioni di dirigente di seconda fascia sempre al gabinetto. A suo tempo non avevamo detto e ridetto che tale posizione di prima fascia non serviva a nulla ed era inutile?
 

Un’opinione sul riordino? …una scelta debole

Non si giudica un progetto di riordino in base alle persone ma non si prescinde da esse, dalle scelte piegate alle convenienze del momento, dai progetti deboli che ne discendono…
L’applicazione della riduzione del 20% delle posizioni dirigenziali previste dal D.L. 95/12 avrebbe dovuto comportare, per l’organico dei dirigenti del ministero, un taglio di 7 posti ma, per garantire la funzionalità dell’ICQRF e per limitare i danni derivanti dalle chiusure degli uffici periferici, si è optato per una soluzione molto diversa, ove i tagli sono fortemente incrementati per l’amministrazione centrale del ruolo agricoltura (10 uffici in meno) mentre 2 sole riduzioni vengono previste per l’ICQRF.
Quindi, mentre per le figure dirigenziali del ministero l’incremento delle posizioni dell’ex ASSI riduce in parte i tagli previsti, un discorso più complesso va fatto per l’ICQRF per il quale, per l’ennesima la scelta sbagliata dei vertici politico – amministrativi di questa Amministrazione si fanno ricadere le riduzioni su due uffici periferici, declassati a sedi distaccate di sedi dirigenziali.
Una scelta debole, che evita di incidere con tagli razionali agli uffici dell’Amministrazione centrale dell’ICQRF, che sono vere e proprie duplicazioni di uffici già esistenti nel Ministero.
Una scelta debole e perdente, che evidenzia tutta la pochezza di un progetto che scarica sulla pelle dei lavoratori delle sedi distaccate un incremento di responsabilità a tutela di qualche poltrona di direttore generale.
Quindi, anziché proporre soluzioni innovative e più razionali, riassemblando funzioni e competenze che mettano (finalmente!!!) in discussione l’attuale modello organizzativo, ormai datato, si preferisce una scelta di piccolo cabotaggio che con limitate modifiche all’attuale assetto mantiene duplicazioni di funzioni che pure nella relazione illustrativa del DPCM si dichiara di perseguire!
Per la Cgil l’ICQRF dovrebbe mantenere il cuore centrale delle attività istituzionali, ovvero tutte quelle relative ai controlli e alla programmazione, all’attività analitica e sanzionatoria che, appunto, danno rilevanza all’azione istituzionale dell’ICQRF, demandando davvero, senza esitazioni ed inutili balbettii tutte quelle relative al funzionamento alla struttura ministeriale.
Ma riusciranno i nostri vertici a fare proprie queste indicazioni? Ovvio, assolutamente no!

Roma,  6 febbraio 2013        
                                                  p. la FP Cgil Mipaaf
                                                      Savino Cicoria

documenti allegati

Schema  di Regolamento recante riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a norma dell’articolo 2, comma 10, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,  convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.

Regolamento recante riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a norma dell’articolo 2, comma 10, del decreto legge 6 luglio 2102, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.

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