MIUR: ancora sulle nomine dei revisori dei conti

21 Febbraio 2013

ANCORA SULLE NOMINE DEI REVISORI DEI CONTI

 

MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
 

               
Anche se numerose e ben più rilevanti sono le problematiche che investono il MIUR, torniamo sulle nomine dei revisori dei conti perché le riteniamo un esempio che dimostra come sia necessario e urgente  un forte cambiamento nel nostro Ministero.  
 
Nell’inviare il Decreto firmato dal Ministro Profumo con cui si nominano i revisori per le istituzioni scolastiche, abbiamo invitato colleghe e colleghi interessati a segnalare agli Uffici competenti eventuali scostamenti dai criteri fissati dal Decreto Gelmini 102/2010, al fine di consentire la correzione degli “errori” riscontrati, così come aveva garantito il Direttore Generale del Bilancio.
 
Numerose le segnalazioni inviate ma, ad oggi, rileviamo che nulla è stato fatto dalla Direzione del Bilancio che non ha neanche risposto agli interessati né informato le Organizzazioni Sindacali.
 
Ricordiamo che come FP CGIL abbiamo espresso disaccordo su alcuni dei criteri utilizzati, ma, consapevoli che su questi è prevista esclusivamente una informativa, abbiamo cercato almeno di verificare il rispetto della norma e la trasparenza nelle nomine.
Ci risultano assegnati 1958 ambiti a 627 persone.
Di queste a 238 sono stati attribuiti quattro ambiti, a 240 tre ambiti,  a 137 due ambiti e alle rimanenti 12 un solo ambito.   Ci segnalano che:
Gli incarichi sono stati attribuiti anche a pensionati iscritti e non all’albo, che sono da considerare in ogni caso esterni (anche 4 o 3 incarichi), mentre altri richiedenti in possesso di requisiti e in servizio non ne hanno ricevuto alcuno.
Colleghi già revisori nel triennio scorso e nominati anche dal 2013 si sono visti, senza motivazione, revocare l’incarico.
Tra il personale transitato dalla seconda alla terza area non sono stati nominati richiedenti che hanno sostenuto il corso di revisori contabili (requisito previsto).
Altro discorso sulla “dichiarata esperienza nel settore”.  In questi casi, l’incarico sembrerebbe attribuito casualmente (a chi si e a chi no) e non ci risulta siano state verificate le dichiarazioni.
Infine, gli statistico informatici, esclusi in gran parte, ma non tutti! 
 
Inoltre, nonostante gli impegni assunti dal Capo Dipartimento per la Programmazione, nessuna informativa è stata fornita alle Organizzazioni Sindacali sugli incarichi all’AFAM e, anche se con modalità magari più complesse, all’Università e alla Ricerca.
 
Di questi incarichi, alla faccia della trasparenza, non è dato conoscere neanche i criteri di assegnazione, ma ci risulta che in alcuni casi si sommerebbero a quelli attribuiti per le istituzioni scolastiche. E questo, ovviamente,  andrebbe gravemente ad ampliare la disparità di trattamento. 
 
Nei prossimi giorni scriveremo nuovamente all’Amministrazione su questo problema  tornando a chiedere il rispetto degli impegni assunti. 
 
Roma, 21 febbraio 2013


      FP CGIL MIUR
     Angelo Boccuni


 
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