MIBAC_ Biblioteca Universitaria di Pisa: nostro comunicato su risposta del Ministero

26 Marzo 2013

Biblioteca Universitaria di Pisa: nostro comunicato su risposta del Ministero

  
Il Ministro risponde sulla Biblioteca Universitaria di Pisa
26 marzo 2013
 

Care lavoratrici e cari lavoratori,

in allegato la risposta del Ministro Ornaghi al recente appello degli Amici della Biblioteca Universitaria di Pisa contro lo smembramento del patrimonio della Biblioteca e per il mantenimento dell’attuale sede storica all’interno del Palazzo della Sapienza. Nel merito della risposta rimandiamo alle considerazioni svolte nell’appello dei lavoratori della Biblioteca, che vi inviamo in allegato. Ai lavoratori ed all’Associazione esprimiamo tutta la nostra piena solidarietà e condivisione: ci troveranno sempre al loro fianco in questa battaglia di civiltà.
Noi vogliamo semplicemente ringraziare il Ministro per la risposta, anche perché è stata l’unica risposta che abbiamo ricevuto in questi venti mesi di governo. Non  è una considerazione solo polemica, ma anche la constatazione di come il voler bypassare il confronto con le parti sociali sia oggettivamente un danno per tutti, in considerazione della gravità dei problemi che affliggono il Ministero.
Ci risulta che il Ministro abbia, nella recente riunione del Consiglio Superiore, espresso il desiderio di incontrarci per farci partecipi dei risultati del suo lavoro. Un desiderio certamente tardivo, ma che saremo lieti di soddisfare, per evidenziare anche noi quello che si poteva fare e non si è fatto.

Nelle more, peraltro, ci permettiamo anche noi di lanciare un pubblico appello al sig. Ministro:
come ultimo atto del suo mandato intervenga con tutta l’autorevolezza per bloccare questo tentativo di scempio degli accordi integrativi di produttività, attuato dagli organi di controllo con, spiace dirlo, l’appoggio evidente del Direttore Generale Guarany, che nella riunione di domani riproporrà una inaccettabile revisione degli accordi sulle turnazioni. Accordi che, da soli, oggi consentono di mantenere, in una condizione di deficit strutturale delle organizzazioni del lavoro, livelli accettabili di offerta di servizi ai cittadini e di fruizione del nostro patrimonio. Invece, con una manovra dal chiaro sapore ideologico, si sta tentando di smantellare il contratto integrativo perché basato sullo strumento della contrattazione. Tutto questo porterà ad una situazione di conflittualità e di non garanzia dei servizi, a partire dal programma di aperture straordinarie per finire alle aperture prolungate, fortemente a rischio proprio per queste inaccettabili pretese ideologiche.

Siamo certi che una iniziativa a difesa della dignità del lavoro dei dipendenti MIBAC, e finalizzata a riaffermare la condizione di vera produttività dei nostri servizi ai cittadini, sarà certamente apprezzata dai lavoratori, stanchi del tutto delle continue denigrazioni ed offese, ancora oggi il refrain del vecchio e del nuovo che avanza.
 
Cari saluti
Claudio Meloni
 


 
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