MIBAC: I tagli uccidono il sistema delle Biblioteche

20 Maggio 2013

 
 
I TAGLI UCCIDONO IL SISTEMA DELLE BIBLIOTECHE
 

    
Riteniamo utile portarvi a conoscenza della lettera aperta a firma del Presidente dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, Valdo Spini, indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e al Ministro per la Pubblica Istruzione, contenente la denuncia degli effetti dei gravi tagli ai finanziamenti che ormai stanno impedendo tutti i programmi di digitalizzazione del nostro patrimonio bibliografico.

L’istituto Centrale del Catalogo Unico oggi si trova nell’impossibilità di proseguire il programma SBN, un progetto che da circa vent’anni garantisce la catalogazione informatizzata a 5000 Biblioteche Italiane.
Accanto a questa valutazione vi trasmettiamo quella proveniente dal personale dell’Istituto stesso, che denuncia la grave situazione che si è venuta determinando in quell’importante Ufficio a seguito dei tagli al bilancio e dei tagli al personale. Ai lavoratori dell’ICCU va tutta la solidarietà e la condivisione nostra.
Alleghiamo i documenti relativi, riservandoci, nei prossimi giorni, ulteriori iniziative di protesta che concorderemo con la nostra struttura territoriale regionale del Lazio e con i delegati dell’ICCU.
 

Sul FUA.
Abbiamo avuto notizia, finalmente, dell’avvenuta registrazione da parte dell’Ufficio Centrale di Bilancio del decreto di riparto FUA 2013. Naturalmente la giostra non finisce qui: il decreto ha necessità di certificazione da parte di MEF e Funzione Pubblica, organi ai quali è già stato inviato il decreto di riparto. Per cui i tempi presumibili di pagamento del salario accessorio sono individuabili, salvo ulteriori ostacoli burocratici,  nel mese di luglio. Detto questo per noi appare del tutto inaccettabile che il decreto di riparto FUA, concordato con l’Amministrazione nel mese di febbraio u.s., abbia la dovuta registrazione dell’UCB solo nella metà del mese di maggio. Causando i ritardi attuali nei tempi di pagamento ai lavoratori. La registrazione del decreto di riparto consente peraltro di concludere gli accordi sui progetti locali e sull’impiego delle somme residue FUA. Sempre che gli organi di controllo lo permettano.
 

Permessi per partecipazione alle trattative, articoli 12 e 13 del CCIM e superamento dei festivi.
Grazie alla iniziative del tutto improvvida  e strumentale del Direttore regionale della Liguria il Dipartimento della Funzione Pubblica, con uno stranamente tempestivo parere, ha assimilato la partecipazione alle trattative alla fruizione dei permessi sindacali. Tale interpretazione sostanzialmente produrrà il blocco delle trattative in particolare in sede decentrata. Questo in ragione della impossibilità di copertura delle assenze ricorrendo ai monte ore in capo alle singole OO.SS. e alle RSU, vista la frequenza delle relazioni sindacali e la relativa consistenza degli stessi monte ore. Un vero e proprio attacco al diritto di partecipazione democratica dei lavoratori in una amministrazione impossibilitata a convocare le riunioni sindacali al di fuori degli orari di servizio che, come è noto a tutti fuorché ai burocrati del controllo, coprono normalmente l’intera giornata lavorativa.  Accanto a questo riemerge con forza l’attacco alla contrattazione integrativa: non si hanno più notizie dell’articolo 12 del CCIM e dell’accordo sul superamento dei festivi. Mentre ci risulta in atto l’ennesimo tentativo di disapplicazione dell’articolo 13 sulle turnazioni. L’insieme di questi comportamenti sta portando dritti dritti verso il conflitto e la mobilitazione. Nei giorni prossimi concorderemo unitariamente l’avvio dello stato di agitazione e la predisposizione delle conseguenti iniziative di mobilitazione dei lavoratori. Siamo ancora in attesa di cenni programmatici da parte del Ministro, e di un incontro richiesto unitariamente, ed allo stato abbiamo solo le incredibili dichiarazioni della neo Sottosegretaria Borletti Buitoni sul volontariato nei beni culturali che tante giuste proteste hanno scatenato nel mondo delle attività culturali.
Infine la questione della Notte dei Musei: ancora una volta l’Amministrazione ha fatto un pasticcio, imponendo la chiusura degli eventi alle ore 24.00 e ancora ci chiediamo il perché. Con un tentativo conseguente di comprimere il turno dei lavoratori a quattro ore invece delle sei previste dall’Accordo. Noi abbiamo contrattato un turno di sei ore e riteniamo che le contrattazioni locali si debbano uniformare a questa previsione: abbiamo più volte informalmente dato la disponibilità ad una integrazione dell’accordo che comprendesse l’estensione alle ore 2.00 o, in alternativa, comprendesse le operazioni di preparazione degli eventi e quelle di chiusura successiva al termine orario indicato. Per tutta risposta abbiamo avuto una circolare di interpretazione restrittiva dell’accordo. Non va bene, affatto. Pertanto invitiamo tutti a mantenere gli accordi che prevedono prestazioni di sei ore ed in sede di verifica nazionale avremo cura di garantire il rispetto degli accordi sottoscritti liberamente con noi.
 
 
Roma, 17 maggio 2013
 
FP CGIL NAZIONALE MIBAC
Claudio Meloni
 

 

 
 
 
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