23 Giugno: Giornata del Servizio Pubblico delle Nazioni Unite

23 Giugno 2013

23 Giugno 2013: Giornata del Servizio Pubblico delle Nazioni Unite

Tax Justice Now

Rosa Pavanelli (segretario generale PSI) “Un movimento per la giustizia fiscale globale che ponga fine alle ineguaglianze”

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite in una sua risoluzione del 2003 ha designato il 23 giugno come giornata mondiale del servizio pubblico.

In questa occasione, Rosa Pavanelli, segretario generale di PSI, ha dichiarato : “Siamo orgogliosi di lavorare in prima linea nel movimento globale -in rapida crescita-che chiede una giustizia fiscale e la responsabilità della spesa pubblica verso i beni comuni. La ridistribuzione della ricchezza, che le lavoratrici ed i lavoratori contribuiscono a creare, non è un’opzione, è un imperativo politico…Questo è il motivo per cui PSI è fortemente impegnata nella campagna per l’adozione della tassa sulle transazioni finanziarie e sta assumendo un ruolo attivo nella più ampia alleanza per la giustizia fiscale”.

In particolare, la campagna The Fair Share Commitment  è stata firmata da più di 230 organizzazioni, tra cui un numero impressionante di affiliate a PSI, tra cui la FP CGIL. La dichiarazione evidenzia la rabbia sentita in tutta la società civile in tutto il mondo per la pervicacia da parte delle imprese e dei più ricchi nel non voler pagare la loro giusta quota di tasse e l’urgenza di arrivare ad una vera giustizia fiscale.

Il recente G8 ha messo nero su bianco “Le autorità fiscali del mondo dovrebbero automaticamente condividere informazioni per combattere la piaga dell’evasione fiscale. Le nazioni dovrebbero cambiare le regole che permettono alle imprese di spostare i loro profitti oltre confine per evitare le tasse e le multinazionali dovrebbero riportare alle autorità fiscali quante tasse pagano e dove”.

Secondo l’Ocse, ogni anno l’Europa perde 1.000 miliardi di tasse a causa dei paradisi fiscali . E secondo l’ex capo economista di McKinsey, James Henry, nel 2012 il totale dei capitali offshore ammontava a 21 mila miliardi di dollari di soli depositi, più altri 10 mila miliardi in beni vari. Già questa cifra, equivalente al doppio del Pil Usa più quello del Giappone, sarebbe sufficiente a chiarire la mole degli interessi in gioco. I principali operatori del mondo parallelo dei paradisi risultano essere, infatti, le maggiori banche del mondo: si tratta di ben 10 mila istituti di credito, tra cui 320 italiani.Tra i migliori clienti dei paradisi ci sono anche, ovviamente, le grandi multinazionali. Apple, Starbucks, Google, e altre, sostengono di limitarsi a utilizzare le leggi vigenti nei diversi paesi per effettuare ”ottimizzazione fiscale”. Apple, in questo modo, è riuscita a crearsi una personalissima pressione fiscale pari allo 0,1 per cento: paragonato al 53 per cento in vigore oggi in Italia, un’ottimizzazione niente male.

Peccato nelle stesse ore in cui il G8 annunciava il suo impegno contro l’evasione fiscale, la Grecia, per rispondere alle politiche di austerità imposte dalla troika, ha chiuso il 17 giugno gli uffici nelle isole di Salamina, Cythera, Thassos, Paxi, Itaca and Leros, con l’obiettivo di chiudere 170 uffici tributari entro il 2013.

 
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