BLOCCO DEI CONTRATTI: i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil PA e FPL scrivono ai Presidenti di camera e senato e alle commissioni

26 Giugno 2013

BLOCCO DEI CONTRATTI: i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil PA e FPL scrivono ai Presidenti di camera e senato e alle commissioni

 
E’ in corso di definizione l’iter parlamentare per l’emanazione del decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento in materia di proroga, fino al 31 dicembre 2014, del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti, predisposto in attuazione dell’articolo 16, comma 1, del D.L. 98/2011.
 
Di fatto, si tratta di un consolidamento, inaspettato e giuridicamente opinabile, di una misura di carattere prettamente emergenziale posta in essere per fronteggiare la crisi economica del Paese, già introdotta con il decreto legge n. 78/2010.
 
Il protrarsi del blocco dei trattamenti economici individuali dei pubblici dipendenti, al di là delle pesanti ricadute sui consumi e sul sistema economico in generale, colpisce di nuovo, in modo duro e offensivo, la categoria dei pubblici dipendenti che hanno già pagato a caro prezzo le conseguenze di una gestione politica nefasta ed inefficiente.
 
Riteniamo assolutamente intollerabile la decisione di prolungare ulteriormente gli effetti di un intervento d’urgenza che ha già inciso in maniera significativa sulla qualità della vita di migliaia di famiglie italiane, il cui potere d’acquisto risulta estremamente depauperato sia per gli effetti del fermo contrattuale sia per quelli del parallelo aumento delle imposte su beni e consumi nonché della conseguente lievitazione dei prezzi, che ha colpito anche i beni di prima necessità.
 
Peraltro, non può non evidenziarsi come un ulteriore intervento di carattere economico nei confronti dei pubblici dipendenti si porrebbe in palese violazione dei principi costituzionali che sanciscono il diritto del lavoratore di percepire “una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” (art. 36 Cost.).
 
Oggi, questa dignità non esiste più. Si evidenzia, tra l’altro, che dal blocco delle retribuzioni è escluso il personale di magistratura, per effetto della sentenza n. 223/2012 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che ne limitavano gli incrementi stipendiali.
 
Diventa ancora più lecito, allora, interrogarsi sulla legittimità costituzionale di tali disposizioni nei confronti delle restanti categorie di lavoratori pubblici.
 
L’eccezionalità della situazione economica è sicuramente suscettibile di consentire al legislatore il ricorso a strumenti eccezionali, nel difficile compito di contemperare il soddisfacimento degli interessi finanziari e di garantire i servizi di cui tutti cittadini necessitano.
 
Ma è compito altrettanto importante dello Stato garantire, anche in condizioni eccezionali, il rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale, che non può né consentire deroghe al principio di uguaglianza, sul quale esso stesso è fondato, né “stabilizzare” certe forme di prelievo coattivo dettate dalla gravità di un particolare momento.
 
Da un’attenta lettura dei resoconti delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato, competenti all’esame del provvedimento, può evincersi la censura espressa da più parlamentari, componenti di tali Commissioni, i quali oltre a manifestare il proprio dissenso hanno ben delineato le evidenti criticità della proroga del blocco contrattuale.
 
Noi auspichiamo una attenzione particolare nei confronti del delicato provvedimento all’esame e vorremmo fare delle eventuali proposte alternative per reperire le risorse necessarie attraverso tagli agli sprechi ed alle inefficienze, ponendo fine alla pratica, adottata dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, dei tagli lineari che molti danni hanno provocato ai servizi erogati dalla pubblica amministrazione ed ai cittadini che di quei servizi sono fruitori. Ad ogni modo, è imminente da parte nostra la presentazione di una PIATTAFORMA per il RINNOVO DEI CONTRATTI PUBBLICI.
 
Tale piattaforma relativa al triennio 2013-2015, prevede incrementi economici che tutelano il potere d’acquisto eroso ai salari proprio a causa del blocco dei rinnovi contrattuali.
 
Essa prevede, altresì anche interventi sulla parte normativa il cui obiettivo prioritario è rimettere in circolo una idea di lavoro pubblico, innanzitutto condiviso, partecipato e sostenuto proprio da quelle lavoratrici e da quei lavoratori sui quali si sono scaricati irragionevolmente tutta una serie di scelte riduttive, oltreché rispondere alle crescenti esigenze in materia di pari opportunità, benessere organizzativo, conciliazione tra gli obblighi della vita lavorativa e i bisogni della vita personale e familiare.
 
Nel caso in cui le istituzioni preposte opporranno il rifiuto, potranno configurarsi ulteriori iniziative, di carattere giurisdizionale, sia a livello nazionale sia a livello comunitario.
 
Rispettiamo le Istituzioni e privilegiamo la via del confronto e del dialogo, quali strumenti di mediazione democratica per dirimere conflitti e perseguire il bene del Paese, ma ci aspettiamo che la politica tutta non deluda le aspettative di milioni di lavoratori pubblici e delle loro famiglie, rispettando i propositi manifestati dal nuovo Governo nella fase del suo insediamento.
 
Rossana Dettori Segretario generale FP CGIL
Giovanni Faverin Segretario generale CISL FP
Giovanni Torluccio Segretario generale UIL FPL
Benedetto Attili Segretario generale UIL PA

Roma 14 giugno 2013 

 
Lettere ai Presidenti di camera e senato e alle commissioni
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto