DAP/Ministeri: comunicato Perché la FpCgil ha sottoscritto il 25 giugno u.s. l’accordo sulla mobilità finalizzata alla stabilizzazione dei distacchi

28 Giugno 2013

 
 
Perché la Fp Cgil il 25 giugno u.s. ha sottoscritto l'accordo
 
 

 
Ai lavoratori  della Giustizia
DAP, DOG, DGM
Loro Sedi
 

  
 

In premessa va evidenziato che per la stabilizzazione dei lavoratori in posizione di distacco, come previsto dall’accordo siglato si farà riferimento alle piante organiche di sede definite nell’anno 2004 e ancora indenni dagli avvenuti tagli alle risorse che di fatto  incideranno notevolmente nella loro prossima ridefinizione, comportando una riduzione numerica di personale nelle specifiche sedi di servizio.
 Ciò per evidenziare che il riferimento a dette piante organiche potrà garantire ad una buona parte di lavoratori la stabilizzazione della sede visto, altresì, che l’amministrazione sta provvedendo alla loro aggiornata riformulazione.
La dotazione organica  nazionale  ad oggi, senza che sia stata ancora applicato l’ultimo provvedimento normativo in materia di spending review  dal quale il penitenziario  non è stato escluso, è in grande sofferenza  e a poco sono valsi  i continui e pressanti interventi volti  a chiederne  l’esclusione in considerazione della peculiarità e della delicatezza del contesto  che a causa della endemica carenza di organico  rischia di vanificare  il suo mandato istituzionale.
Nel corso degli anni  nell’amministrazione penitenziaria si è fatto gran uso del cosiddetto “distacco”
( istituto  non contemplato contrattualmente) motivato e disciplinato dalla norma pattizia (accordo nazionale di mobilità interna del personale del 2009  art. 14) piuttosto che da norma di  legge
( esempio art.42 bis DL 151/2001).
Questione a parte, però,  anche se integrante, rappresenta la mobilità temporanea ai sensi dell’art. 42 bis del DL151/2001  che ne sancisce normativamente la temporaneità , fino ai tre anni del bambino, ma non ne sancisce l’obbligatorietà  motivo che ne ostacola non solo la concessione ma anche la proroga oltre i tre anni soprattutto se la stessa  comporta all’amministrazione  nocumento in termini di scopertura di sede o riduzione di organico. Motivazioni quest’ultime che nell’amministrazione penitenziaria sono molto frequenti  vista la grave carenza di personale.
La reiterata richiesta di proroga anche “sine die” dei distacchi, ha di fatto  annullato l’aspetto di temporaneità  insito nel “distacco” e prevista dall’accordo  motivo per il quale  le sedi , soprattutto, quelle del nord  si sono trovate  nel tempo sguarnite di personale.
I processi di riqualificazione, prima quelli all’interno delle aree e successivamente quelli riguardanti il passaggio da un area all’altra, hanno consentito  nel 2002 e successivamente nel 2008 di stabilizzare  il personale che in posizione di distacco vi aveva partecipato.
Nel 2009, dopo  anni dall’espletamento dei concorsi pubblici banditi per alcune professionalità, sono state avviate le procedure di assunzione di nuovo personale  afferente  alle professionalità di educatori , contabili, collaboratori amministrativi, procedure che hanno avviato un importante processo di mobilità  con le modalità previste dall’accordo nazionale , ovvero l’ interpello,  che ha consentito a molti lavoratori, con esclusione della professionalità di servizio sociale  in quanto non vi erano nuove assunzioni,  dopo anni , di raggiungere la sede di aspirazione.
Già  lo scorso anno, in considerazione delle  rimostranze dei provveditori regionali, dei dirigenti di istituto penitenziario e di UEPE nonché dei lavoratori stessi,  che lamentavano una grave carenza di personale, l’amministrazione aveva avanzato l’intenzione di far rientrare tutti i distaccati nelle sedi di appartenenza. Intenzioni espresse anche  questa volta  rappresentando a sostegno che la situazione si é ulteriormente aggravata  e che un provvedimento in tal senso sarebbe stato giustificato dai recenti provvedimenti normativi in materia di emergenza carceri e misure deflattive della pena nonché dalla  costruzione di nuovi padiglioni  carcerari  piuttosto che dall’istituzione dei
circuiti carcerari che prevedono ovviamente  la presenza di personale, contabili, tecnico amministrativo e professionalità del trattamento intra ed extramurario.
Ovviamente l’accordo siglato non è quello presentato dall’amministrazione, perché siamo stati in grado di apporvi numerose modifiche,  né tanto meno é per noi esaltante in quanto avremmo preferito poter tutelare la mobilità dei lavoratori tramite interpelli trasparenti e costanti;   tuttavia abbiamo ritenuto necessario porre rimedio ad una situazione che  è stata creata dall’inerzia dell’amministrazione che non ha bandito interpelli come avrebbe   dovuto e per evitare che venissero inopinatamente revocati i distacchi di quelle persone che oramai da tempo avevano stabilito la loro residenza in un luogo diverso da quello di assegnazione;
Inoltre l’accordo è la sintesi di un confronto tra le OO.SS. firmatarie al quale abbiamo contribuito proprio in considerazione della peculiarità  delle condizioni dettate e  della specificità del  contesto lavorativo cercando di tutelare  e garantire a più  lavoratori  con procedure trasparenti la possibilità di poter  essere assegnati definitivamente nella sede ove sono distaccati.
Va comunque precisato che dalle procedure previste dall’accordo, che rappresenta una norma transitoria  all’accordo nazionale  e pertanto di valenza non permanente,  sono esclusi quei lavoratori  per i quali non sussistono i criteri previsti dall’accordo nazionale in materia di mobilità ovvero in primis i cinque anni di servizio.
Infine, riguardo  l’applicazione  della mobilità ai sensi dell’art. 42 bis del DL 151/2001  e la sua prevista temporaneità,  abbiamo impegnato l’amministrazione ad aprire un confronto specifico  rappresentando il diritto alla tutela della genitorialità e alla tutela del bambino di età inferiore ai tre anni, confronto che si terrà dopo la pausa estiva.
 

Roma, 28 giugno 2013
                                    
                            La Coordinatrice Nazionale DAP
                                     Lina   Lamonica 
 

 
 
 
 
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