Giustizia: su arretrato civile, pessime soluzioni – Comunicato Cgil e Fp Cgil

02 Luglio 2013

 
 
 
 
Giustizia: Cgil e Fp, su arretrato civile pessime soluzioni. "Smaltirlo con giudici onorari e tirocinanti a titolo gratuito? Speriamo sia uno scherzo"

 
 
 “Una soluzione troppo italiana. Non si capisce chi e come dovrebbe scegliere i giudici onorari e ausiliari, per quale motivo si debbano utilizzare tirocinanti a titolo gratuito e in che modo verrebbero selezionati. Si continua a trattare la Giustizia come un’emergenza e non si rimette mano al sistema per modernizzarlo. Questo Dl, se le indiscrezioni di stampa venissero confermate, sarebbe solo un palliativo”. Lo affermano il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaromonte, e il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, in merito all’ipotesi di un’imminente approvazione da parte del Consiglio dei ministri di un decreto legge relativo allo smaltimento delle cause arretrate. “Il modello non convince – continuano i due dirigenti sindacali – non è accettabile che esistano processi di serie A e processi di serie B e, va da sé, cittadini di serie A e cittadini di serie B. Come sempre si punta a curare il sintomo di un male senza andare alla radice del problema. Creare un nuovo esercito di tirocinanti a titolo gratuito, salvo poi riconoscere loro un attestato valido ai fini del concorso in magistratura e del praticantato per la carriera forense, ci pare una soluzione che mortifica il lavoro e apre spazi poco trasparenti nella selezione. Allo stesso modo crediamo che non si possano richiamare in servizio giudici a riposo o nominare accademici per affrontare quella che di questo passo rimarrà un’emergenza costante. Sarebbe un sistema nel sistema, ma molto meno limpido”. “Rinnoviamo alla Ministra Cancellieri la nostra disponibilità ad aprire una discussione. Non crediamo serva un ‘ufficio del Giudice’ ma, come formalizzato in una nostra proposta, un ‘ufficio per il processo’ che rimetta al centro il servizio ai cittadini. Vorremmo sentir parlare di dematerializzazione, informatizzazione e organizzazione delle cancellerie. Guardiamo alle migliori pratiche sperimentate in Europa perché il problema da risolvere è la durata dei processi, non solo l’arretrato”, concludono Chiaromonte e Sorrentino.
 
Roma, 12 giugno 2013

 
 
 
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