Nelle ultime settimane si sta rivelando in tutta la sua drammaticità quanto da tempo noi abbiamo denunciato in relazione al funzionamento degli Sportelli Unici per l’Immigrazione e al loro stato di disorganizzazione lavorativa, e all’uso improprio di personale a tempo determinato impiegato in quegli Uffici che per garantire la fruibilità dei servizi erogati, sono gravati di responsabilità e competenze che non sono previste nei loro profili.
I lavoratori dello Sportello Unico per l’Immigrazione di Brescia per aver svolto attività aldilà delle loro funzioni, come accade in tutti gli Sportelli in tutta Italia, sono ora al centro di una vicenda giudiziaria che li vede indagati per associazione a delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e concussione sulla base di una valutazione del magistrato inquirente senza alcun riscontro probante.
Lo Sportello di Brescia è sostanzialmente bloccato nelle sue attività e dobbiamo registrare l’assoluta incapacità del prefetto di affrontare la situazione e garantire sia i lavoratori che i cittadini che dei servizi dello Sportello usufruiscono e l’assoluta inadeguatezza delle risposte che l’Amministrazione centrale sta dando sul caso.
Ma aldilà della vicenda giudiziaria, per la quale si verificheranno le responsabilità, quello che è grave è che i lavoratori di qualsiasi Sportello potrebbero ritrovarsi oggetto di indagine per responsabilità dell’Amministrazione che ha affida loro funzioni che non competano a quei profili professionali.
I dirigenti si deresponsabilizzano e i lavoratori ci vanno di mezzo.
Attività istruttoria, stipula di contratti, ricongiungimenti tutto è delegato ai lavoratori che, ricordiamo per la gran parte sono a tempo determinato, addirittura negli uffici immigrazione delle questure vengono impiegati per la raccolta delle impronte digitali che sono invece di competenza della polizia giudiziaria.
Abbiamo chiesto che si affronti immediatamente la questione dell’organizzazione del lavoro e della stabilizzazione dei lavoratori precari degli Sportelli, è necessario che tale richiesta venga sostenuta dai territori con iniziative specifiche in questo ultimo scorcio del mese di luglio in preparazione di un eventuale stato di agitazione del personale per il mese di settembre, acquisendo dalle iniziative ordini del giorno da inviare al Ministero. E’ uno sforzo importante quello che si chiede, considerato il periodo, ma in queste ore dobbiamo far sentire ai lavoratori che la FPCGIL rappresenta le loro istanze.
Il Segretario Nazionale
FP CGIL
Salvatore Chiaramonte