Beni culturali: sindacati a ministro Bray: “Positiva, ma non sufficiente l’apertura sulle assunzioni. Ora percorso sulla riorganizzazione del Mibac” – comunicato stampa unitario

25 Luglio 2013

 
 

Beni culturali: sindacati a ministro Bray: "Positiva, ma non sufficiente l'apertura sulle assunzioni. Ora percorso sulla riorganizzazione del Mibac"

 
Comunicato Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa Unsa-Confsal Ugl-Intesa 

Roma, 9 luglio 2013

“Positiva l’apertura del ministro Massimo Bray sulle assunzioni al Ministero dei Beni culturali, ora bisogna iniziare il percorso di riorganizzazione del Mibac, a partire dalla deroga al taglio dei posti di lavoro previsto dalla spending review”. Questo il commento di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa, Confsal-Unsa e Ugl-Intesa dopo l’incontro di oggi al Collegio Romano.

All’incontro, che ha seguito la grande mobilitazione degli operatori del Mibac, – scrivono i sindacati in una nota – “Bray ha infatti riconosciuto la grave carenza degli organici, così come la necessità di investire nella formazione e nella qualificazione continua dei lavoratori. Apprezziamo l’impegno assunto dal ministro a portare al Mef la proposta di riaprire le graduatorie degli idonei e procedere a colmare progressivamente le attuali carenze di personale. Ma chiediamo un atto di coraggio politico, che sia conseguente e corrispondente alle gravi preoccupazioni che il Ministro stesso ci ha esposto circa il futuro dl Mibac, e che consenta la ripresa di una adeguata politica occupazionale e di riconoscimento professionale”.

Nei giorni scorsi, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa, Confsal-Unsa e Ugl-Intesa avevano accolto positivamente “l’assunzione di responsabilità sul pagamento degli arretrati del salario accessorio, in particolare delle indennità di turno”, ma ora invitano a guardare avanti: “E’ indispensabile iniziare un percorso serio di riorganizzazione del ministero. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità di Bray ad avviare un tavolo tecnico sulle tante questioni aperte. A partire dal riordino dei livelli territoriali del Mibac, direzioni e sovrintendenze, ma anche sul piano dei rapporti tra istituzioni pubbliche e soggetti privati: troppi i soldi spesi in consulenze e appalti e troppo carente l’integrazione tra i soggetti che concorrono alla tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale”.

“E’ su questo che aspettiamo risposte concrete” concludono i sindacati. “Per rilanciare il settore, anche in chiave di sviluppo turistico, occorre investire nei servizi e nelle professionalità: organici, formazione, informatizzazione, comunicazione. L’incontro di oggi è un punto di partenza. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti”.
 
 


 
 
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