Si è svolto ieri il previsto incontro tra il Ministro Cancellieri e le OO.SS.
Abbiamo sottoposto alla Ministra le seguenti questioni:
1) la questione della geografia giudiziaria, una riforma superficiale che consegna al paese una giustizia a macchia di leopardo e in alcune regioni si configura come un vero e proprio ritiro dello stato dal territorio. Abbiamo sottolineato che non si è tenuto conto di fattori determinanti, come l’edilizia giudiziaria, le infrastrutture o la criminalità organizzata e che dai vari uffici ci sono arrivati segnali di allarme preoccupanti poiché moltissimi di questi non saranno in grado di garantire al prossimo 13 settembre un accorpamento degli uffici nel rispetto delle normative vigenti anche in tema di sicurezza e benessere lavorativo, per altri invece si rischia il blocco del servizio. Abbiamo fatto presente che la maggioranza dei lavoratori verrà trasferita senza avere una vera possibilità di scelta di sede a causa dell’accordo dello scorso novembre che non ha garantito la maggioranza dei lavoratori. Abbiamo ricordato alla Ministra che i lavoratori hanno il contratto bloccato fino al 2014 a causa delle scelte sbagliate dei governi precedenti e che non avranno diritto ad alcuna indennità per il disagio subito, a differenza del personale di magistratura. Abbiamo chiesto un differimento dell’applicazione della riforma, la riapertura di una discussione e di un tavolo contrattuale per far sì che non ci siano ulteriori pregiudizi per i lavoratori.
2) lo stato deteriorato delle Relazioni sindacali di questo Ministero, facendo presente che da anni l’Amministrazione agisce in maniera autoreferenziale, cercando la divisione delle OO.SS; abbiamo detto alla Ministra che è stato firmato un C.I. di minoranza che ha creato danni ai lavoratori ed al servizio, nonché un contenzioso importante e che i lavoratori della giustizia sono stanchi e demotivati, e sono gli unici del comparto stato a non avere avuto alcuna progressione in carriera. Abbiamo segnalato inoltre gli ingiustificati ritardi nel pagamento del fua, del quale non abbiamo notizie sempre a causa della indifferenza della Amministrazione alle nostre richieste di chiarimento, nonché gravissimi ritardi nel pagamento dei buoni pasto che ancora devono essere liquidati dallo scorso dicembre e dei ritardi nelle firme dei provvedimenti che riguardano la vita dei lavoratori.
Abbiamo dunque chiesto alla Ministra un impegno affinché si possa invertire questa tendenza e ristabilire i diritti dei lavoratori e corrette relazioni sindacali nel rispetto dei reciproci ruoli.
3) Sul cosiddetto DL del fare abbiamo ribadito la nostra contrarietà, già esplicitata in Commissione Giustizia della Camera, ad alcune previsioni. Ovvero la cosiddetta istituzionalizzazione di ulteriori figure temporanee negli uffici giudiziari da reclutare tra praticanti avvocati e studenti a svolgere un non ben specificato tirocinio; queste figure, abbiamo detto alla Ministra che tali figure altro non sono che un ennesimo tentativo di sottrarsi alla necessità oramai indifferibile di reclutamento di personale stabile all’interno degli uffici; abbiamo fatto presente che le carenze di organico del personale interno ammontano a circa 9000 unità e che gli uffici sono allo stremo. Le figure di cui al DL del fare oltre a configurare l’ennesimo abuso sull’istituto del tirocinio non retribuito, non saranno affatto la soluzione dei problemi, per non parlare del fatto che vi sono evidenti pericoli di incompatibilità soprattutto per i praticanti avvocati che la legge non supera.
Abbiamo a questo punto detto alla Ministra che per fare funzionare la giustizia ci vuole una vera riforma degli uffici che deve tener conto di più questioni come la informatizzazione e la buona organizzazione e che come FP CGIL abbiamo elaborato e presentato un progetto ambizioso di riforma degli uffici giudiziari (“Ripartiamo dall’Ufficio per il Processo”) che guarda alle esperienze europee; abbiamo illustrato a grandi linee, ripromettendoci di mandare tutto alla sua attenzione, il modello di organizzazione a squadre che pone al centro il servizio reso alla cittadinanza e alleggerisce il giudice da alcune incombenze, con l’istituzione di una nuova figura professionale, rigorosamente interna, che costituisca da un lato uno sbocco di carriera per il personale e dall’altro una figura professionale appetibile per giovani laureati da assumere per garantire il ricambio generazionale, con nuovi giovani qualificati assunti, nuove attribuzioni alla figura dell’ufficiale giudiziario, con notevole guadagno per le casse dello stato, e un piano completo di riqualificazione del personale, di informatizzazione e modernizzazione del sistema. Abbiamo messo a disposizione della Ministra e delle altre OO.SS il nostro progetto per discuterlo insieme e cercare di far funzionare la giustizia sottolineando i risvolti positivi che questo potrebbe avere sull’economia.
4) Come altro punto abbiamo comunicato alla Ministra che nell’ambito del suddetto DL del fare ci siamo fatti promotori di un emendamento relativo allo smaltimento dell’arretrato civile, per il quale riteniamo che possano dare un serio contributo gli oltre 3000 lavoratori cassaintegrati e in mobilità, che sino ad oggi hanno contribuito ad evitare il blocco della attività; abbiamo pertanto chiesto alla Ministra un impegno affinché appoggi il suddetto emendamento e questi lavoratori dal prossimo gennaio possano stare negli uffici con un contratto di lavoro a tempo determinato nel rispetto della normativa vigente.
5) Da ultimo abbiamo segnalato alla Ministra lo stato di di abbandono in cui versa l’Archivio Notarile dell’Aquila dal giorno del terremoto e le condizioni di lavoro inaccettabili, da noi più volte denunciate, alle quali non è stato posto alcun rimedio dall’Amministrazione né dai precedenti Ministri. Nel chiedere un impegno anche su questa questione le abbiamo consegnato un documento della segretaria provinciale dell’Aquila FCGIL.
La Ministra, dopo avere ascoltato tutti gli interventi, ha detto che si adopererà per fare il possibile per far fronte alle numerose difficoltà in cui versa la giustizia.
Roma, 24 luglio 2013
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco