Min. Difesa: Riunione delegazione trattante del 3 settembre 2013

09 Settembre 2013

 
 

Riunione delegazione trattante del 3 settembre 2013

 

COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA DIFESA

 

Questa la relazione presentata dal Coordinamento Nazionale:
 

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri dell’8 agosto e subito dopo l’incontro che abbiamo avuto al Gabinetto del Ministro, la stesura dei decreti legislativi attuativi della legge delega ha subito modifiche per effetto delle nostre proposte e per quanto discusso a livello governativo.
La riorganizzazione a cui saranno soggetti gli Enti della Difesa è di tipo strutturale-funzionale e applicherà la riduzione delle dotazioni organiche, così come la legge delega prevede.
Osservazioni tecniche
Analizzando la relazione tecnica ed illustrativa e lo schema di decreto legislativo, attuativo dell’art.2,della legge 244/2013, relativamente alla riduzione delle dotazioni organiche del personale militare e civile, possiamo affermare che gli incontri tecnici e politici, hanno portato a delle modifiche importanti, ma non esaustive, nei diversi articoli che compongono il decreto e che andranno a modificare il testo unico (Codice dell’Ordinamento Militare) che regola personale ed attività del Ministero della Difesa.
– ART.2259 TER Riduzione graduale delle dotazioni organiche civili.
E’ stata accolta in sede politica la previsione dell’adozione di un piano graduale della riduzione organica, a partire dal 2016, previo esame con le OO.SS.,(entro 30 gg) per la determinazione delle eccedenze di personale che si dovessero verificare in sede di rideterminazione delle DOT, distinte per aree e profili professionali e criteri per le unità riassorbibili nel triennio.
I criteri che saranno adottati avranno il seguente ordine di priorità:
–  Cessazione dal servizio secondo le vigenti disposizioni;
–  Riconversione professionale secondo il CCNL e contrattazione decentrata a livello di Amministrazione Difesa;
–  Procedure di mobilità interna con adozione di misure che agevolano il reimpiego in ambito comunale, provinciale e regionale nei limiti dei posti disponibili; (abbiamo chiesto un Accordo Politico a livello di contrattazione integrativa);
–  Trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale secondo vigenti disposizioni;
–   A decorrere dal 2016, processi di trasferimento presso altre PP.AA., in misura non inferiore al 15% delle complessive facoltà assunzionali delle diverse Amministrazioni pubbliche, previo esame entro 30 gg. con le OO.SS.

Il piano di attuazione verrà adottato sentite le OO.SS.
Il personale in eccedenza non riassorbile nei tempi e nei modi definiti dal piano è collocato in disponibilità. Il periodo di 24 mesi art.33 del 165 può essere aumentato fino a 60 mesi. (avevamo chiesto l’intera cassazione dell’art.33).
A decorrere dal 2020, quota parte dei risparmi derivanti dalla riduzione delle dotazioni organiche alimenterà il FUA , in misura non inferiore al 2% e non superiore al 5%.
Nell’ambito della formazione, a parte, la previsione di una percentuale di posti (20%) presso gli istituti di formazione militare, quanto richiesto dalle OO.SS. non è stato accolto: sapere la disponibilità delle risorse annuali da destinare alla formazione, altrimenti qualsiasi piano triennale e non, di formazione non ha alcun senso, nonostante annualmente sia stata prevista che in misura non inferiore al 2% e non superiore al 5% , si destini una quota parte dei risparmi per riduzione delle dotazioni organiche di personale civile
Particolare la previsione nei decreti legislativi per gli enti dipendenti dai Comandi Logistici di FF.AA. (Arsenali militari e Poli), della reinternalizzazione dei servizi  e razionalizzazione dell’attività produttiva mediante piani di ricognizione annuale (verifica attività improduttive e costi delle attività esternalizzate).
I risparmi derivanti dalle internalizzazioni saranno destinati al sostegno delle attività produttive e all’efficientamento degli Enti sopracitati.

Negli artt. del C.O.M. che riguardano il personale militare, inevitabilmente per come è stata concepita la legge delega, alcune problematiche si intersecano con quelle del personale civile, alcune dovute a tutele e garanzie,che al personale civile non sono state riconosciute e non ultima per importanza il transito del personale militare nei ruoli civili.
Per questa parte di estrema rilevanza per la P.A., abbiamo ritenuto dover richiedere un approfondimento sulla tabella di equiparazione per la quale alla bozza fornitaci dall’Amministrazione, avevamo formulato, come già sapete, alcune osservazioni relative ai titoli di studio chiesti per l’accesso alle aree previste dal CCNL Comparto Ministeri e un travaso della quota di FESI per intero nel FUA di Amministrazione per ciascuna unità di personale militare transitata.

Per quanto concerne, invece, la revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale ed organizzativo delle FF.AA. le nostre osservazioni sono le seguenti:
–  In relazione all’art.15- Attribuzione del Ministero della Difesa, le diverse riunioni tecniche e politiche, hanno portato al raggiungimento di quello che era l’obiettivo, pregiudiziale rispetto alle posizioni assunte dalle parti: la netta e chiara suddivisione dei compiti al personale militare e civile. Avendo demandato ad un regolamento governativo la ripartizione delle funzioni, abbiamo preteso che venissero coinvolte le OO.SS. (comma 2 bis)e seppur definita “tendenziale”, l’attribuzione dei compiti tecnico-amministrativi al personale civile viene espressamente dichiarata sia per il livello dirigenziale che per quello non dirigenziale;
–  Formazione ed addestramento– in tale parte del decreto legislativo attuativo la legge delega, nell’ambito della riorganizzazione: soppressioni/riorganizzazioni, (art.2188 bis), è stata prevista la partecipazione delle OO.SS. sia nei provvedimenti indicati nell’articolato che in quelli di competenza dei capi di stato maggiore di ciascuna FF.AA;
–  Disposizioni transitorie attuative dei programmi di revisione dello strumento militare nazionale. In tale ambito, dopo ripetuti incontri e una posizione ferma del sindacato, è stato previsto che il Ministro tre mesi prima dell’adozione dei provvedimenti di soppressione/riconfigurazione, promuova incontri con le OO.SS. per i casi di reimpiego del personale civile, secondo criteri previsti dal CCNL Comparto Ministeri ( CCNI ). Inoltre nella relazione annuale che il Ministro è tenuto a presentare in Parlamento, verrà indicato  il conseguimento delle riduzioni di spesa e nel corso degli incontri annuali previsti dall’art.2188-quinquies, co.5, con le OO.SS. per la verifica dello stato di attuazione del programma di revisione dello strumento militare, individuati i risparmi, chiederemo come previsto che vengano destinati nella percentuale prevista ad incremento del FUA e  per l’efficientamento degli Enti che svolgono attività produttiva.
Possiamo quindi concludere che rispetto al Comunicato del 31 luglio 2013, in cui abbiamo delineato le nostre proposte (punti a)b)c)d), registriamo significativi passi in avanti anche se restano in sospeso alcune questioni da dirimere in sede di trattativa nazionale (ad esempio tabella di equiparazione- mobilità interna ecc) ed alcune questioni di carattere generale che solleveremo in sede di audizione presso le commissioni parlamentari che dovranno esprimere entro 60 giorni il parere obbligatorio, anche se non vincolante, sui decreti legislativi.
 

Problematiche emerse in delegazione trattante:
 
Dopo un’articolata ed ampia discussione tra i componenti della delegazione trattante e i rappresentanti della Federazione, i punti più dibattuti e per i quali si cercherà di trovare al più presto una corretta soluzione sono i seguenti:
 
–  Modifica dei decreti legislativi attuativi nella parte in cui non prevedono le stesse tutele e garanzie previste per il personale militare al personale civile, nell’applicazione della graduale riduzione delle dotazioni organiche;
–  Applicazione della spendingreview, conseguenze e ripercussioni negli enti dove si svolgono attività riproduttive, richiesta di assunzioni mirate, evidenziando la nostra assoluta contrarietà ad una “naturale” chiusura per mancanza di figure tecniche necessarie alle lavorazioni;
–  Problematica del cedolino unico con approfondimento delle problematiche tecniche e delle responsabilità dell’amministrazione allo scopo di risolvere tutte le criticità che ancora persistono e che hanno provocato e provocano problemi a troppi lavoratori e le lavoratrici.                                                                                     
 
Roma, 9 settembre 2013

                                        FP CGIL DIFESA
                                         Noemi MANCA
 

 

 

            
                                  

 
 
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