Ministero Ambiente: Volantino unitario su riorganizzazione

10 Ottobre 2013

 
 

La chiamano manovrina!

         

CGIL/FP Ministero Ambiente
CISL/FPI Ministero Ambiente
UIL/PA Ministero Ambiente

 

Il Consiglio dei Ministri di ieri ha dato il via libera alla manovrina : vendita di immobili pubblici e taglio delle spese.

La chiamano manovrina sperando che il diminutivo serva a nascondere alle lavoratrici e ai lavoratori di questo Paese la reale portata delle misure contenute nel nuovo provvedimento.

Ancora una volta sono previsti tagli ai ministeri, la sforbiciata nelle previsioni vale 550 milioni.

E ancora una volta, le lavoratrici e i lavoratori del Ministero dell’Ambiente, hanno la sensazione che la spending review sia uno strumento che colpisce sempre in una sola direzione.

Non ci spieghiamo altrimenti la scelta del Ministro che da un lato vota in Consiglio dei Ministri misure volte al contenimento delle spese della Pubblica Amministrazione e dall’altro invia alle Organizzazioni Sindacali una Bozza di riorganizzazione del Ministero, per la quale , tra l’altro, era stato assicurato un percorso di partecipazione alle nuove scelte organizzative che è rimasto nelle intenzioni, che prevede l’istituzione di una nuova Direzione Generale dalle competenze raccogliticce e fumose e che invece viene descritta come “uno degli elementi strategici e caratterizzanti il progetto di riorganizzazione“.

Ancora una volta ci chiediamo quale è la scelta di prospettiva e di crescita di questo Ministero se invece di utilizzare al meglio le risorse già esistenti , con una efficace azione di articolazione delle competenze, si opera per creare nuove strutture che rendono ancora più evidente l’inutilità dell’azione di coordinamento posta alla base della precedente scelta organizzativa.

Ci preoccupa molto rilevare che di fronte ad un organico falcidiato da continui tagli la risposta sia ancora una volta la creazione di una struttura verticistica che avrà gambe fragilissime se affida il proprio funzionamento ancora una volta a Sogesid, ente in house.

Naturalmente saremo puntuali nelle osservazioni alla nuova riorganizzazione perché continuiamo a credere che “sentite le organizzazioni sindacali” non sia solo una clausola di stile ma una scelta reale di coinvolgimento e partecipazione alle scelte che ricadono sulle spalle dei lavoratori.

 

Roma, 10 ottobre 2013


 
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