MIBAC: incontro con il Ministro Bray – positivo l’impegno ad aprire i tavoli

17 Ottobre 2013

 
 
INCONTRO CON IL MINISTRO BRAY: POSITIVO L'IMPEGNO AD APRIRE I TAVOLI – VEDREMO LA SOSTANZA

  

Nell’inviarvi l’allegato comunicato unitario relativo all’incontro di ieri riteniamo utile integrare le valutazioni contenute nella nota unitaria con ulteriori valutazioni.
Intanto vogliamo riconoscere al Ministro Bray impegno e serietà, indipendentemente dal giudizio di merito sulle soluzioni contenute nei provvedimenti normativi.
In particolare abbiamo apprezzato la riflessione, per così dire autocritica,  sulla scarsa attenzione che oggettivamente sinora era stata rivolta alle questioni che riguardano il personale.
Nel corso dell’incontro abbiamo pertanto posto una questione di metodo, richiamando il Ministro al rispetto degli impegni assunti a luglio scorso e di conseguenza all’apertura dei tavoli politici promessi. Abbiamo inoltre lamentato la mancata audizione delle parti sociali da parte della Commissione che deve studiare la riorganizzazione.
Il risultato ottenuto, ovvero l’immediata apertura dei tavoli sugli organici, sulle relazioni sindacali e sulla riorganizzazione, è molto importante perché ci consentirà di esprimere proposte che riguardano passaggi fondamentali per il futuro del ministero e le condizioni dei lavoratori.
Nel merito invece abbiamo rappresentato l’assenza di politiche sugli organici nei provvedimenti normativi che hanno interessato il settore, ad eccezione delle nuove assunzioni previste dal D.L. 101, da attuare tramite lo scorrimento degli idonei alle graduatorie esterne e tramite il ripristino delle assunzioni ex legge 68/99 (categorie protette). In particolare abbiamo ribadito che occorre ripensare anzitutto il taglio sul costo del lavoro prodotto dalla spending review, sottolineando che questo taglio non comporta alcun  risparmio di spesa al bilancio pubblico, anzi produce i costi determinati dai prepensionamenti, ma ha come unico effetto quello di  bloccare qualunque progetto di revisione dei fabbisogni professionali e qualunque processo occupazionale per i prossimi anni. Quindi una sospensione di questo provvedimento, analogamente a quanto avvenuto in altri ministeri, e l’avvio di una riflessione sulle condizioni attuali dell’organico ed una programmazione del fabbisogno per i prossimi anni che produca politiche occupazionali adeguate a coprire il turn over. In particolare abbiamo sollevato la questione professionale irrisolta relativa al mancato riconoscimento del mansionismo diffuso, tramite il blocco degli scorrimenti nei passaggi di area, la questione dei comandati, su cui incombe come una mannaia la prospettiva di mancato rinnovo dei comandi, la questione di Ales e della sua funzionalità, con riferimento all’attuale gestione dei lavoratori ex lsu, onerosa e non utile per i servizi, richiedendo l’aggregazione di questi lavoratori nell’organico del MIBACT, con conseguente risparmio sui costi e utilizzo adeguato e non surrettizio di questi lavoratori. Invitando peraltro il Ministro ad una riflessione generale circa la funzionalità e le potenzialità di utilizzo della società in house. Su questi punti Bray ha assicurato attenzione e richiesto proposte specifiche, che non mancheranno.
L’altro punto che abbiamo sottoposto alla parte politica è relativo all’attacco al sistema delle relazioni sindacali continuamente portato avanti dai cosiddetti organi di controllo burocratico e che attualmente ha comportato la mancata firma definitiva ai progetti locali ed il tentativo illegittimo e vergognoso di sottrarre risorse al FUA per la quota di 13 milioni di euro, ridefinendo, sulla base di ragionamenti discrezionali, il limite massimo della sua consistenza a 61 milioni di euro.
Pertanto riteniamo fondamentale l’attivazione di questi tavoli politici e dalla prossima settimana saremo impegnati nei primi confronti (martedì 23 siamo convocati dalla Commissione per la riorganizzazione del Ministero).
Vi terremo puntualmente informati.

Roma, 17 ottobre 2013

FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni

 
 
 
 
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