MIBAC: Nota e lettera unitaria – Se 13 milioni di euro in meno vi sembran pochi…

28 Ottobre 2013

 
 
SE 13 MILIONI DI EURO IN MENO VI SEMBRAN POCHI…

 
  
Vi inviamo la nota unitaria trasmessa all’Amministrazione, contenente alcune richieste preventive alla riunione del 30 ottobre. Richieste molto importanti poiché allo stato non abbiamo alcun riscontro alla nota inviata sulla decurtazione del FUA operato illegittimamente dal MEF  e non ci risulta alcuna presa di posizione della Dirigenza MIBACT circa un taglio ingiustificato di circa 750 euro per ogni lavoratore.
La questione, si ricorda,  è la seguente:
una norma del 2010 determina il limite massimo contabile del fondo la somma degli importi che hanno contribuito a costituire il fondo in quell’anno. Che, nel Mibac, ha corrisposto alla cifra di 74 milioni di euro, circa. Il MEF invece abbassa da quell’importo, decurtando la quota che le parti hanno destinato alle progressioni economiche, pari a 12.900.000 euro circa, e rideterminando quell’importo a 61 milioni di euro circa. Che, nel caso in cui passasse questa sottrazione, sarebbe il limite massimo contabile del fondo da qui all’eternità, visto che il disegno di legge stabilità rende strutturale e permanente questo limite, inizialmente pensato fino al 2015.
Le conseguenze di questo sarebbero non solo il taglio di due milioni di euro nell’immediato, ma anche l’impossibilità di recupero di tutte le somme contrattualmente destinate ad incrementare il fondo, tra cui anche le quote destinate alle progressioni economiche. Ricordiamo che allo stato abbiamo, da calcoli fatti dall’Amministrazione, ben 11 milioni di euro di somme che possono essere riversate nel FUA. Quindi i lavoratori subirebbero un danno economico assai rilevante, con una ulteriore perdita salariale pari a 750 euro medie annuali pro-capite, che si va ad assommare a tutti i tagli inenarrabili di questi anni bui.
In questo caso senza alcuna ragione e senza che alcuno si sia degnato di dare chiarimenti ad una nota da noi unitariamente inviata e che noi riteniamo assai motivata dal punto di vista tecnico giuridico.
Notiamo peraltro che la dichiarazione solenne del Presidente Letta di non effettuare più tagli alla cultura non riguarda evidentemente i lavoratori della cultura, gli unici soggetti che in questi magnifici provvedimenti governativi subiscono tagli gravi e reali.
Queste sono le ragioni che ci hanno impedito sinora di sottoscrivere l’accordo sui progetti locali, unitamente al fatto che ci stavano propinando le pagelline individuali, adesso pudicamente nascoste dietro la formuletta delle “vigenti forme contrattuali”, vero capolavoro lessical burocratico.
Con buona pace di qualche sindacatino che già si è affrettato a mettere in giro la voce che noi questi soldi dei progetti locali li avremmo persi, indovinate per colpa di chi?
Queste associazioni di scapigliati rivoluzionari magari erano pure pronti a firmare le pagelline, pur di non perdere i soldi. Erano persino pronti a rimetterci 13 milioni di euro pur di non perdere i soldi.
Ai lavoratori i commenti.
 
Per quello che ci riguarda la questione della tenuta contabile del fondo è la condizione di garanzia delle tenuta dei salari dei lavoratori e per questo ci batteremo sino in fondo, a partire dalla riunione di mercoledì che dovrà anche verificare lo stato dei pagamenti ai lavoratori, compresi quelli che stanno maturando nel secondo semestre 2013, per i quali comincia la consueta battaglia con il MEF per ottenere gli stanziamenti.
Nei prossimi giorni saranno costituiti i tavoli politici sugli organici e sulle relazioni sindacali, e vedremo quale sarà la concreta volontà di affrontare nodi spinosi. Nei giorni scorsi abbiamo avuto una audizione con la Commissione sulla riorganizzazione, alla quale abbiamo esposto le nostre idee sulla riorganizzazione dei cicli produttivi e sulla crisi del lavoro nel Ministero. Ci auguriamo vivamente che la relazione tenga nel dovuto conto quanto abbiamo rappresentato circa l’impossibilità di attuare politiche serie di riforma se non si interviene con un serio progetto sugli organici.
Per noi è stata una utilissima occasione per confrontare punti di vista diversi, anche di parte sindacale, e per tale motivo ne abbiamo colto l’opportunità.
Ma i luoghi dirimenti restano quelli del confronto negoziale e certo non si può  dire  che iniziare da 13 milioni di euro di tagli ingiustificati sia un modo accettabile per iniziare a confrontarsi.
 
Roma, 28 ottobre 2013

 
 

FP CGIL NAZIONALE
Claudio Meloni
 

 


 
 
 
 
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