MIPAAF – La “riorganizzazione” del Mipaaf (se si parla solo di tagli e mai di costi) – Comunicato

10 Gennaio 2014

La "riorganizzazione" del Mipaaf (se si parla solo di tagli e mai di costi) – Comunicato

Nella giornata del 23 dicembre scorso il Capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, prof. Esposito, nel corso di una riunione appositamente convocata, ha informato che l’Amministrazione ha applicato i tagli previsti dall’art. 2, comma 11, lettera a) del Decreto Legge 95/2012 alla dotazione organica dei dirigenti nella misura del 20% ed a quella del personale delle aree nella misura del 10%.
La riorganizzazione comporterà quindi una riduzione del numero degli uffici dirigenziali che saranno complessivamente pari a 55 unità, di cui 33 afferenti al ruolo agricoltura (3 dell’ex Assi) e 22 al ruolo ICQRF. I dirigenti attualmente in ruolo sono invece 57, con un esubero teorico di due unità mentre, per quel che riguarda il personale delle aree, il taglio ha sostanzialmente azzerato le vacanze in organico, riducendole a complessive 12 unità.
Questa manovra pertanto non ha comportato alcun risparmio significativo per il bilancio dello Stato, ma ha solo compresso le prospettive occupazionali, riducendo al minimo il fabbisogno relativo. Una manovra sbagliata che, senza portare benefici economici, comporta una diminuzione dei servizi, a cominciare da quelli direttamente erogati ai cittadini.
Il Capo Dipartimento ha comunicato inoltre che, su indicazione del Ministro, è stata avviata la procedura di pensionamento obbligatorio (sulla base delle esigenze organizzative del ministero) di due dirigenti di prima fascia (*), per i quali la fuoriuscita avverrà a sei mesi dalla notifica della procedura (cioè a metà aprile) e che il Ministro intende esercitare a breve la medesima facoltà anche per 11 dirigenti di seconda fascia (*).
Ed inoltre siamo stati informati del fatto che i quattro dirigenti incaricati dall’ex ministro Francesco Saverio Romano ai sensi del D.lgs. 165/01, art. 19, comma 6, hanno vinto il ricorso avverso al licenziamento ma, a differenza che in passato, ove ricorsi identici erano già stati vinti dai soggetti licenziati senza diritto al reintegro, questi ultimi dovranno essere anche reintegrati nella funzione e, quindi, ad essi andranno affidati nuovamente degli uffici.
Su questa scabrosa questione, è possibile che nessuno ponga la domanda: chi paga? Noi vogliamo ribadire, per l’ennesima volta, che la FP CGIL è da sempre stata contraria alla legge 145/01 (legge Frattini), una legge che ha prodotto solo stratificazioni di personale dirigenziale che aggrava notevolmente i costi del personale senza che ne esista una reale necessità e la cui designazione è spiegabile solo nell’ambito di logiche spartitorie di bassa politica.
Il Prof. Esposito ha infine comunicato che l’Amministrazione procederà all’assunzione di alcuni dirigenti dell’ultimo concorso espletato mentre nulla è dato di sapere se e quando il ministro intenda procedere alle nomine dei dirigenti di prima fascia.
Noi riteniamo che una vera riorganizzazione funzionale che mira ad un vero risparmio e che quindi che si prefigga l’obiettivo dell’efficienza si realizzerà solo quando si avrà il coraggio di puntare ad una struttura di vertice più leggera applicando i tagli a partire dalle posizioni di vertice e cioè attraverso una riduzione delle direzioni generali e dei dipartimenti che, francamente, non trovano nessuna giustificazione se non nella moltiplicazione di poltrone.
Stupisce infatti che a nessuno salti all’occhio che dopo tre riduzioni delle dotazioni organiche, l’una successiva all’altra, non sia mai seguita una riduzione dei posti da Capo Dipartimento o da Direttore Generale. Strano? Evidentemente per qualcuno no!
Noi riteniamo che i numeri parlino da soli e, per questo, ricordiamo che il D.L. 95/12 si prefiggeva l’obiettivo di ridurre il rapporto tra dirigenti e dipendenti almeno ad 1/40, ma nel nostro ministero tale rapporto è stato portato solo a circa 1:27 (peraltro senza ricomprendere nel computo i dirigenti generali!) mentre, tanto per fare un esempio, al Ministero dei Beni Culturali questo rapporto è pari a 1/107!
Come dire? Tra il dire e il fare c’è (sempre) di mezzo il mare!
 

Roma 10 gennaio 2014             

p. la FP CGIL Mipaaf
Savino Cicoria  


 
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