MIPAAF: Riforma ICQRF – chiarezza per i lavoratori

11 Febbraio 2014

 
 

Riforma ICQRF:chiarezza per i lavoratori

 
 

Il clima di campagna elettorale sembra avvolgere perennemente il nostro paese e di questo sembra pesantemente risentirne spesso anche la dialettica sindacale.

 

Abbiamo atteso a prendere posizione sui progetti di legge che riguardano l’Ispettorato, in attesa di avere un disegno di legge di cui discutere, che è stato finalmente ripresentato e ha visto un inizio di discussione in questi giorni e ci consente una prima valutazione nel merito di questo progetto ed alcune considerazioni di contorno, anche in riferimento alla solitaria iniziativa della Uil Mipaaf.

 

Il disegno di legge Atto Camera 1650, presentato dai deputati Faenzi, Riccardo Gallo, Parisi e Russo alla Commissione Agricoltura della Camera, presenta un disegno di riorganizzazione complessivo dell’Ispettorato, a partire dalla ridefinizione della struttura e dei compiti connessi. Una struttura che, nel disegno di legge, mantiene e rafforza la sua autonomia, che definisce chiaramente i compiti del suo personale e ne inquadra le funzioni in quelle più generali di pubblica sicurezza.

 

Una operazione del tutto condivisibile in quanto agisce in un settore assai delicato, che ha sofferto più degli altri degli effetti dei tagli al bilancio e delle norme restrittive che hanno comportato ridimensionamento degli uffici, tagli alle missioni ed al personale e che prevede una operazione organica di rilancio delle attività dell’Ispettorato, senza in alcun modo lederne la necessaria autonomia operativa.

 

Naturalmente ci riserviamo opportuni approfondimenti anche alla luce delle osservazioni che perverranno dai lavoratori al fine di affrontare il prosieguo del confronto.

 

Quindi noi riteniamo assai importante che questo disegno di legge prosegua il suo iter e siamo pronti a sostenerlo nell’ambito delle nostre iniziative. Ma, sempre per la necessaria chiarezza con i lavoratori, vanno aggiunte almeno due considerazioni:

 

– la prima riguarda il fatto che il disegno di legge non è governativo, ma solo una iniziativa, ancorché autorevole, di singoli deputati della Commissione Agricoltura. È di conseguenza assai importante conoscere la posizione del Governo al riguardo, in particolare della Direzione politica del ministero che, allo stato (come è noto), risulta vacante. Questo per comprendere le reali chances di successo del disegno di legge in relazione ai suoi costi. Il precedente ministro De Girolamo, pur avendo sempre dichiarato di essere favorevole al progetto di accorpamento, non ha mai emanato un solo atto che andasse nella direzione di dare il via all’attuazione dell’accorpamento;

– la seconda esigenza che abbiamo è di conoscere la copertura economica delle somme aggiuntive che dovranno servire a garantire il trattamento economico dei lavoratori previsto all’art.5, ovvero se la copertura è garantita dalle previsioni di cui all’art. 10, comma 5 del ddl. Anche questo per chiarezza preventiva: le risorse che devono essere assegnate devono avere natura aggiuntiva rispetto a quelle attualmente disponibili, altrimenti saremmo alla consueta presa in giro.

 

Non esistono riforme a costo zero

 

Ci saremmo aspettati che l’analisi di questo complesso processo di riorganizzazione e delle problematiche connesse divenisse oggetto di confronto unitario tra le sigle confederali che stanno piano piano recuperando una intesa programmatica. E ci saremmo aspettati che questa materia non venisse trattata come elemento di propaganda fine a sé stesso ed al recupero parziale e strumentale di consensi.

 

Questo per un semplice motivo: l’emendamento da proporre a furor di popolo è sbagliato in quanto non prevede oneri aggiuntivi che invece, come risulta evidente dal disegno di legge, esistono eccome. Quindi lo rimandiamo al mittente perché palesemente inefficace.

 

Quanto all’invito a richiedere un confronto con la Commissione Agricoltura lo accogliamo volentieri, e sicuramente lo faremo per discutere di cose concrete, ovvero del disegno di legge, e non di manovre propagandistiche.

 

Roma 11 febbraio 2014
 
 
 
p. la FP CGIL Mipaaf

Savino Cicoria

 

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