Corte dei Conti: FUA 2013 – “Ripristinato il fondino” – La Fp Cgil non firma

12 Marzo 2014

RIPRISTINATO IL 'FONDINO' ALLA CORTE DEI CONTI – LA FPCGIL NON FIRMA

 


Si è svolta ieri la riunione conclusiva sul FUA 2013: pur avendo fornito un grande contributo alla discussione, che ha permesso di migliorare il testo in molti punti, non abbiamo ritenuto possibile firmare un accordo che di fatto ripristina l’odioso “Fondino” alla Corte dei Conti.
La parte relativa alla produttività individuale, anche se vede formalmente espunta la dicitura 30% e le tabelle con il numero dei premi, mantenendo la quota fissa e non frazionabile da destinare ai singoli in 550€, di fatto esclude a priori la maggioranza del personale dalla produttività individuale. Una modifica solo formale e non sostanziale (come affermato anche dallo stesso Segretario Generale nella trattativa). Una questione che nel merito applica in modo, se possibile, peggiorativo la legge 150 che abbiamo combattuto e che vogliamo superare per riportare al centro la contrattazione. Inoltre la valutazione è fatta in maniera unilaterale dalla dirigenza, senza possibilità di contestazione da parte del singolo,  in base a un sistema discrezionale che, pur riportando la dicitura “Sentite le OO.SS.“, di fatto, non ha visto la nostra collaborazione. Ad aggravare ciò la sospensione dei gruppi di lavoro paritetici che dovevano monitorare il sistema di valutazione che, ad oggi, si è dimostrato fallimentare.
Nonostante le nostre proposte di collaborazione, ovvero la possibilità di introdurre la somma dei 550€ come tetto massimo, in modo da includere potenzialmente tutti i lavoratori, l’Amministrazione si è dimostrata sorda e irragionevole su questo tema  dimostrando di non conoscere evidentemente, come invece segnalano studi all’avanguardia, quale siano le vere forme di incentivazione per ottenere maggiore produttività e partecipazione da parte dei lavoratori.
Escluderli a priori, lasciando tutto in mano alla dirigenza che decide, per stessa ammissione della parte pubblica, non in base a criteri obiettivi ma anche semplicemente in base a logiche di ‘quieto vivere’, significa di fatto disincentivare i lavoratori.
La FPCGIL da tempo persegue l’applicazione della valutazione in base al CCNL e rifiuta qualsiasi logica prestabilita dalla Legge 150 che prevede sistemi unilaterali di valutazione che, in quanto tali, non possono essere obiettivi né possono garantire l’effettiva incentivazione dei dipendenti.
Continueremo coerentemente la nostra battaglia per cancellare le norme che sino ad oggi hanno impedito la contrattazione e faremo di tutto perché il ‘fondino’, che ci riporta tristemente indietro nel tempo, venga cancellato dai prossimi accordi della Corte dei Conti.
Non riteniamo possibile sottoscrivere “brutti accordi” che danneggiano i lavoratori usando come giustificazione la crisi economica: così si svendono diritti duramente conquistati per quattro soldi. 
 
Roma, 11 marzo 2014                                                                        
 

                                                                 Per FP CGIL Funzioni Centrali
                                                                    La coordinatrice nazionale
                                                                       Francesca De Rugeriis

 
 
 
 
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