Ministero Ambiente: inchiesta ex Sisas conferma ombre su gestione Sogesid. Ministro Orlando tuteli il ruolo pubblico

12 Marzo 2014

Ministero Ambiente: inchiesta ex Sisas conferma ombre su gestione Sogesid. Ministro Orlando tuteli il ruolo pubblico

Comunicato stampa di Salvatore Chiaramonte, Segretario Nazionale Fp-Cgil

L’indagine in corso sulla bonifica dell’area ex Sisas di Pioltello e i relativi arresti di dirigenti Sogesid, società in house del Ministero dell’Ambiente, e del capo della segreteria tecnica della ex Ministra Stefania Prestigiacomo, hanno di nuovo portato alla luce il tema delle bonifiche delle aree inquinate. Altre indagini sono in corso relativamente alla bonifica dell’area di Grado e Marano.

“Oltre ai profili di responsabilità penale legati a comportamenti fraudolenti – afferma Salvatore Chiaramonte, Segretario Nazionale Fp-Cgil – ciò che sembra emergere è l’enorme dissipazione di denaro pubblico, che  riguarderebbe sia le somme spese per realizzare opere concepite per non essere funzionali al risanamento ambientale, sia per tutte le opere di ordinaria manutenzione dei territori”.

“È evidente – continua il sindacalista – come Sogesid sia stata oggetto di una gestione dissennata. Niente miglioramento della spesa, opacità negli appalti, nessun rilancio dei settori economici interessati. Ancora una volta emerge la necessità di rafforzare il ruolo, le competenze e le capacità di intervento del Ministero dell’Ambiente, per far sì che le funzioni di programmazione e controllo siano esercitate da una struttura pubblica che possa contare su lavoratori qualificati e stabili e non su lavoratori precari e sotto ricatto, selezionati con un colloquio. In Sogesid ci sono lavoratori avviliti dalla propria  precarietà e dall’impossibilità di mettere a frutto le competenze e l’esperienza maturata sul campo”.

“Quale risparmio si produce trasferendo competenze e milioni di fondi pubblici a Sogesid per svolgere compiti e funzioni proprie del Ministero, mentre si indebolisce fortemente l’azione di quest’ultimo riducendone gli assetti organizzativi e le risorse per il funzionamento? Va garantito il ruolo pubblico e la società in house deve essere riportata alle sue originarie finalità. I lavoratori che vi operano devono essere sganciati dal ricatto e stabilizzati. Il Ministro Orlando non aspetti l’ennesima inchiesta giudiziaria”.

Roma, 23 gennaio 2014

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